Copti massacrati da esercito e islamisti in Egitto.
Di seguito i commenti ai pezzi usciti sulle principali testate italiane:
CORRIERE della SERA - Sergio Romano conclude il suo editoriale con queste parole : " Spetta ai militari proteggerli. Se vuole contare sulla collaborazione dell'Occidente, il Consiglio supremo militare deve mettere la Fratellanza musulmana di fronte alle proprie responsabilità e impedire che i copti divengano le vittime del fanatismo islamista. Dimostrerà in questo modo che non intende piegarsi al ricatto dei salafiti e che è ancora in grado di governare la transizione". I militari dovrebbero proteggere i copti, mettere i Fratelli Musulmani davanti alle proprie responsabilità e dimostrare di non volersi piegare al ricatto dei salafiti. Come se i militari e i Fratelli Musulmani non fossero d'accordo, e come se i Fratelli Musulmani fossero moderati, non avessero a che vedere col fondamentalismo islamico.
Romano scrive : " Sono imbarazzati, insicuri e quindi alla ricerca di nuovi alleati che sperano di avere trovato nei battaglioni della Fratellanza musulmana. Non è una cattiva strategia e potrebbe giovare alla creazione di un sistema politico che guarda alla Turchia di Erdogan più di quanto non guardi all'Arabia teocratica dei Saud ". Ottima strategia per i militari allearsi coi Fratelli Musulmani. Come al solito Romano riesce a stravolgere la realtà pur di presentare in maniera positiva la Turchia. La trasformazione dell'Egitto in un un Paese come la Turchia di Erdogan dovrebbe essere positiva e significare democrazia?
La REPUBBLICA - Dedica alla notizia solo la cronaca di Alberto Stabile. Nessun commento, come mai? E' difficile digerire che la presunta 'primavera' araba è solo un'involuzione islamista e che il massacro dei copti è solo il primo passo?
L'UNITA' - Alla notizia viene dedicata solo la cronaca di Umberto De Giovannangeli. Nessun commento. Silenzio/assenso ?
Il MANIFESTO - Nel pezzo di Michele Giorgio, a pag. 8, si legge che "Il presente dell’Egitto è molto simile ai passati trent’anni. (...) Il percorso seguito dai militari parla chiaro: riforme appena accennate, un sistema elettorale pieno di ambiguità, una ricerca ossessiva della stabilità e delmantenimento dell’ordine sociale (strizzando l’occhio ai Fratelli musulmani), nessun cambiamento vero nel mondo del lavoro e del sistema economico, rimasto saldamente inmano ai soliti nomi.". L'Egitto di Mubarak non era una democrazia e la situazione dei copti non era delle migliori, ma sostenere che la 'primavera' sia fallita per colpa del militari è ridicolo. I Fratelli Musulmani, da subito ben infiltrati hanno manovrato tutto dall'inizio. E infatti il primo passo è stata una votazione che prevede che sia la sharia ad ispirare la costituzione egiziana.
Il SOLE 24 ORE - La notizia è diffusa con un articolo di Ugo Tramballi, una semplice cronaca senza commenti. Tramballi crede che la sia la situazione dei copti a mettere a rischio le regolari elezioni a novembre. Più che altro è il fatto che l'Egitto si sta trasformando in una teocrazia stile Iran a impedire lo svolgimento di future elezioni.
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