Aveva 12 anni quando la sua famiglia fuggìda tripoli nel 1967, in seguito alla guerra dei 6 giorni(5-10 giugno 1967) che aveva alimentato l'ostilità degli arabi contro Israele, provocando attacchi contro gli ebrei del suo quartiere. Due anni dopo, Gheddafi espulse circa 38.000 ebrei rimasti confiscando le loro proprietà , distruggendo la maggior parte delle sinagoghe a tripoli trasformandole in moschee mentre i cimiteri ebraici situati sulla costa, rasi al suolo per far posto a uffici. Oggi, David Gerbi, uno psicoterapeuta che esercita in Italia, è ritornato in Libia dall'inizio della rivolta contro il regime di Muammar Gheddafi, aveva tentato di difendere nazionalee assistere le vittime della guerra negli ospedali Bengasi. in esilio da 44 anni, David Gerbi sogna ora di ripristinare la sinagoga Dar Bichi situata nella città vecchia di Tripoli, in modo che diventi un simbolo di riconciliazione tra ebrei e musulmani libici. Nel 2007, era venuto già in Libia per indagare sui mezzi di riabilitazione,che lo portarano a un fermo e ad un interrogatorio dalle autorità libiche. Si propone come rappresentante degli ebrei libici rimasti. David Gerbi attualmente alla ricerca di colloqui con i responsabili della transizione nazionale per discutere con loro di reinserimento del dopo-Gheddafi. Si candida anche per diventare un membro della CNT ma ammette anche "Il mio peggior timore è che il governo scriva una una lista dedicata a dimenticare . Non diventerà la lista di rifugiati dimenticati "
Gabriella |