Vi è mai capitato di essere fulminati ?
Cartoline da Eurabia, di Ugo Volli
Cari amici, vi è mai capitato di essere fulminati nella vita? Non da una scossa elettrica vera e propria, voglio dire, ma da uno sguardo, da un sorriso, da un discorso, dalla scena di un film o di uno spettacolo teatrale, da una frase musicale, da un pensiero... A me è successo molte volte, lo confesso con gioia. E' una situazione che ti fa sentire più ricco di energia, come se vivessi di più, che ti apre nuove immagini e nuove possibilità, che ti prende profondamente.
A ogni libro che leggo, a ogni conferenza che ascolto, a ogni spettacolo e mostra che vedo, ormai non più a ogni persona (quand'ero giovane lo ammetto, sì, o almeno spesso) chiedo di farmi innamorare, di "fulminarmi", di portarmi in questo stato di scoperta e di rivelazione.
Be' oggi, scorrendo con uno sguardo inevitabilmente critico e pessimista le notizie dal mondo che mi servono a preparare queste cartoline, sono stato fulminato. Innamorato no, anzi piuttosto disgustato. Ma fulminato sì, colpito e illuminato. Da una frase.
Ve la riporto qui, anche se non pretendo che condividiate. C'è bisogno solo di una premessa. Dovete sapere che io nutro una sorta di passione entomologica per i dirigenti palestinesi. C'è chi studia le vipere, chi spia affascinato le mosse degli scorpioni, chi preferisce collezionare meduse, termiti, lombrichi. Io mi interrogo sugli Abu Mazen, gli Arafat, i Mashal: come gli sarà venuta una faccia così? Come si sentono ad andare a dormire tenendo in ostaggio da cinque anni un ragazzo come Ghilad Shalit? Quando decorano un terrorsita che ha ammazzato una trentina di bambini, o ha sterminato una famiglia, che gli passa per la testa? E dei danni che infliggono al loro popolo, sono consapevoli? Mi interrogo, e naturalmente non ho risposta. Poi oggi ho letto una frase. Eccola:
"With regard to upcoming rounds of talks with Fatah, Hayya explained that Fatah and Hamas had not set a date for such talks but said agreement was nearly reached on holding a meeting soon, adding that arrangements had not yet been made. [rispetto al prossimo ciclo di incontri con Fatah, Hayya ha spiegato che Fatah e Hamas non hanno stabilito una data per tali colloqui, ma ha detto che era stato quasi raggiunto un accordo sul tenere un incontro presto, aggiungendo però che le decisioni vere e proprie non erano stati ancora fatte]".(
http://www.qassam.ps/news-4966-Mashaal_No_alternative_to_resistance.html)
Non è meraviglioso? Non ha caso, il Khalil al-Hayya che parla è membro di un organo di Hamas che sul sito – organo ufficiale di Hamas il cui nome è tutto un programma "Al Qassam" – è definito "politburo".
Vi sembrerà banale, ma a me dice tutto: questi sono terroristi, ma non romantici guerriglieri, non zelanti martiri mistici di una divinità crudele e neppure primitivi combattenti tribali, bensì burocrati della morte, istruiti alla scuola sovietica a istituire politburo, a distinguere fra l'agreement e l'arrangement, fra il quasi accordo e l'accordo, la data e il presto.
Gente del genere, come hanno abbondantemente fatto i comunisti in Urss, è in grado di ammazzare in maniera statistica, di darsi degli obiettivi di distruzione del nemico e di verificarli sulla carta millimetrata, senza assolutamente mai farsi turbare dalla dimensione umana delle cose – che usano però abbondantemente nella loro propaganda.
Sono il mostruoso incrocio dell'inumanità strategica dei movimenti totalitari del XX secolo (comunismo e nazismo da questo punto sono la stessa cosa) e del fanatismo religioso del Medioevo islamico. Per questo piacciono ai nostalgici dell'uno e dell'altro regime – e anche agli utili idioti che credono davvero alla liberazione dei popoli, al debito dell'Occidente nei loro confronti e magari al popolo deicida
Ugo Volli