Via llego copia di una mia email inviata al Corriere della Sera. Cordiali saluti Daniele Coppin
Egr. Ambasciatore Romano,
il 27 settembre scorso, in risposta al lettore Luccardi, a proposito del rapporto demografico tra la popolazione ebraica di Gerusalemme e quelle di fede musulmana e cristiana, ella non specifica in che misura Gerusalemme fosse una città a maggioranza ebraica.
Dati di fonte diversa (Harrel, 1974) da quella da lei citata riportano una popolazione, nel 1844, di 7.000 Ebrei, 5.000 Musulmani e 3.500 Cristiani, che passa, nel 1896, a 28.000 Ebrei, 8.500 Musulmani e 8.700 Cristiani, mentre, nel 1944, quando erano ancora efficaci le limitazioni britanniche all’immigrazione ebraica e quattro anni prima della nascita di Israele, gli Ebrei erano 97.000, i Musulmani 30.600 ed i Cristiani 29.400.
A proposito poi della Palestina ottomana ricordo che, in seguito all’accordo Sykes-Piqot del 1916, il territorio attribuito alla Palestina sotto il Mandato britannico comprendeva le due sponde del Giordano, a Ovest fino al Mediterraneo e ad Est fino all’Iraq. La cessione, nel 1922, del 78 % di questo territorio per la creazione del Regno di Transgiordania ridusse il Mandato britannico ad un’area poco più estesa del territorio della Sicilia, di cui più della metà occupato dal deserto del Negev.
Distinti saluti
Daniele Coppin
Sergio Romano dà spesso i numeri, come si suol dire. In questo caso li dà pure sbagliati, come gli fa notare il lettore Daniele Coppin.
Il quale aggiunge altri numeri, che Romano si guarda bene dal citare, essendo, come spesso scriviamo, un esperto in 'menzogne omissive'.
IC redazione