Ho letto l'ottimo intervento di Ugo Volli, che condivido in pieno. Si può essere comunque imbecilli e cattivi allo stesso tempo; anzi l'eccessiva cattiveria, come nel caso che ci occupa, vira decisa verso l'imbecillità. E ciò si applica non solo ai (capi) palestinesi, ma anche a tutta una pubblica opinione occidentale che si accontenta delle panzane propinate dai mass media a far tempo almeno dal fatidico1967. Mi domando naturalmente se, al posto di Israele, cioè "degli Ebrei" , ci fosse qualcun altro, quale sarebbe la musica.
Vorrei peraltro chiarire al Prof. Volli che "povero di spirito" o meglio "povero IN spirito" non significa affatto" imbecille", bensì tutto il contrario : è persona che privilegia la spiritualità al materialismo, l'essere all'avere, che è consapevole della grandezza di D-o rispetto alle nostre miserie. Gesù era un vero Ebreo, piaccia o meno ai suoi seguaci di ogni epoca: le imbecillità non stanno nel suo...curriculum vitae. Che poi purtroppo, per limitarci all'oggi, la Chiesa non sia affatto intelligente e realistica quando si riferisce a Israele, questo è un altro paio di maniche.
Cordialmente.
Mara Marantonio
Risponde Ugo Volli:
Non intendevo mancare di rispetto alla spiritualità del Vangelo e in particolare al sermone della montagna - un testo altissimo per tutta l'umanità, in cui riconosco la profonda ispirazione ebraica - e tantomeno a Gesù stesso, che penso anch'io con molta critica contemporanea come un maestro ebreo fedele alla sua religione e al suo popolo. Intendevo prendermela con certi tic progressisti che albergano anche (ma non solo) nella Chiesa.
Se sono stato poco chiaro, me ne scuso.