Ecco come ANSA, del 24/09/2011, ha ricostruito i vari momenti storici che hanno segnato il conflitto israelo-palestinese.
Sono anni che segnaliamo la faziosità dell'ANSA. Ci eravamo illusi che con l'arrivo di Luigi Contu alla direzione le cose sarebbero cambiate. Purtroppo non è così. Chiediamo ai nostri lettori di scrivere al direttore Contu, direttamente, per chiedergli se condivide la pagina diffusa ieri e che qui, anche se in maniera molto sommaria, commentiamo.
la sua mail è luigi.contu@ansa.it
Il nostro commento è in grassetto:
Pace in M.O. Oltre 30 anni rimasti sulla carta
Il presidente dell'Anp Abu Mazen ha consegnato al segretario generale dell'Onu, Ban Ki-Moon il documento con la richiesta di riconoscimento dello stato palestinese. Ecco le date che hanno segnato il travagliato cammino dei palestinesi fino ad oggi.
- 1947: l'Assemblea generale Onu adotta la risoluzione 181 che divide la Palestina (allora sotto mandato britannico) e crea due Stati, uno ebraico e uno arabo, e dà a Gerusalemme uno status internazionale. I Paesi arabi non l'accettano
e dichiarano guerra al neonato Stato d'Israele per distruggerlo. Invitano gli arabi che vivono dentro i confini del nuovo Stato ebraico ad abbandonare le loro case. Vi rientreranno, scrivono manifesti e volantini, dopo pochi giorni, e si impadroniranno anche dele case degli ebrei.
- 1948: nasce lo Stato di Israele
Prima guerra d'indipendenza d'Israele. Attaccato da 5 stati arabi, riesce a respingerli. Gli arabi che avevano lasciato le loro case diventano profughi, ma l'Onu,con la creazione dell'agenzia Unwra, ne addossa la responsabilità a Israele.
- 1964: primo Congresso nazionale palestinese: nasce l'Olp (Organizzazione per la liberazione della Palestina) e approva un testo che rivendica il diritto dei palestinesi alla sovranità e all'autodeterminazione e condanna la creazione di Israele.
Nel suo statuto non è prevista l'esistenza di Israele, continua su scala più grande il terrorismo sotto la guida di Yasser Arafat.
ANSA dimentica la Guerra dei 6 giorni, 1967, quando Israele è dato per spacciato. La forza militare degli stati arabi vicini è schiacciante. Ma ancora una volta Israele ce la fa e vince. La Giordania perde Giudea e Samaria, l'Egitto Gaza e il Sinai, la Siria il Golan,Gerusalemme viene liberata.
Altra tappa saltata, la Guerra del Kippur, 1973, nella quale Israele rischia grosso, non avendo saputo prevedere per tempo l'attacco. Eppure vince anche questa volta.
- 1974: l'Olp accetta l'idea di una Autorità nazionale su "tutto il territorio liberato della Palestina". L'Assemblea Onu riconosce il diritto dei palestinesi all'autodeterminazione e all'indipendenza e riconosce all'Olp lo status di osservatore.
Un 'perla' il verbo 'accetta', quando invece occorreva scrivere che l'Olp non prevede la presenza dello Stato di Israele. Riconoscere lo statuto dell' Olp da parte dell'Onu, definisce la reale posizione dell'Onu nel conflitto.
Ignorati totalmente i trattati di pace con Egitto e Giordania.
- 1982: la Lega Araba adotta un piano che riconosce implicitamente Israele e prevede la creazione di uno Stato palestinese e il ritiro israeliano dai Territori occupati nel 1967 (Striscia di Gaza e Cisgiordania, inclusa Gerusalemme Est).
Altra 'perla' lessicale, l'avverbio 'implicitamente'. Mentre in realtà è vero il contrario. Menzogna grossolana quel 'dai territori', mentre il testo recita 'da territori', il che vuol dire che l'identificazione dei territori contesi dovrà essere sottoposta a verifica condivisa.
- 1987-1993: prima Intifada (rivolta delle pietre). Vengono uccisi almeno 1.600 palestinesi e 84 israeliani.
Due righe per descrivere la rivolta, neanche una parola sulla dinamica. Ignorate totalmente le posizioni israeliane.
- 1988: proclamazione ad Algeri dello 'Stato palestinese indipendente', in base alle risoluzioni 242 e 338 dell'Onu che chiedono il ritiro israeliano dai Territori e negoziati.
Di nuovo la dizione 'dai territori', che l'Ansa riprende, avando cura di riportare soltanto la versione pestinese dei fatti.
- 1991: conferenza di pace interaraba a Madrid. Per la prima volta ci sono sia gli israeliani che i palestinesi.
Iniziano anni nei quali Israele dimostra la propria volontà di arrivare alla fine del conflitto
- 1993: dopo 6 mesi di negoziati indiretti segreti a Oslo, Israele e Olp si riconoscono a vicenda e firmano una Dichiarazione di principio su un'autonomia palestinese transitoria di 5 anni. Stretta di mano storica fra il premier israeliano Yitzhak Rabin e il capo dell'Olp, Yasser Arafat.
- 1994: Arafat forma a Gaza l'Autorità nazionale palestinese (Anp) di cui sarà eletto presidente nel 1996. Israele si ritira dal 70% della Striscia di Gaza e dall'enclave di Gerico. Arafat, Rabin e Shimon Peres ottengono il Premio Nobel per la Pace.
- 1995: accordo Oslo II a Washington: autonomia palestinese estesa alla Cisgiordania. In novembre Rabin viene assassinato da un estremista ebreo.
- 1998: Wye Plantation (Maryland, Usa), accordo provvisorio tra Arafat e premier israeliano Benyamin Netanyahu sul ritiro israeliano dal 13% della Cisgiordania
ANSA evita di ricordare che Israele è pronta ad offrire quasi il 100% dei territori, inclusa Gerusalemme est, se otterrà sufficienti garanzie per la propria sicurezza
- 2000: fallisce vertice di Camp David patrocinato da Bill Clinton: Arafat e il nuovo premier israeliano Ehud Barak non trovano accordo sul rientro dei profughi palestinesi e sullo status di Gerusalemme. In settembre scoppia la seconda Intifada (6.000 vittime di cui 5.000 palestinesi). Falliscono anche i colloqui israelo-palestinesi a Taba (Giordania)
Gli accordi di Camp David falliscono per volontà di Arafat, che aveva già preparato in precedenza la seconda intifada. Nulla è cambiato nei piani del rais, la volontà di arrivare ad un accordo è soltanto una politica di facciata, l'obiettivo rimane quello di logorare Israele fino alla sua sconfitta.
- 2002: Lega Araba chiede ritiro di Israele dai territori palestinesi entro i confini del 1967 e soluzione del problema rifugiati in cambio di completa normalizzazione dei rapporti fra Stato ebraico e Paesi arabi. Consiglio sicurezza Onu per la prima volta in risoluzione 1397 parla di Stato palestinese. Il presidente Usa George W. Bush evoca la soluzione dei "due stati per due popoli" uno accanto all'altro
Il ritorno dei profughi del 1948, diventati ormai milioni, significherebbe la fine di Israele. Lo sa l'Onu, ma la questione verrà sempre riproposta.
- 2003: nasce la 'Road Map' del Quartetto (Usa, Onu, Russia, Ue) che prevede fine di violenza palestinese e di colonizzazione ebraica, creazione di uno Stato palestinese entro il 2005
Ma il terrorismo palestinese continua.
- 2005: Israele (premier Ariel Sharon) smantella le sue colonie nella Striscia di Gaza dopo 38 anni di occupazione. Mahmud Abbas (Abu Mazen) vince elezioni presidenziali Anp
Gaza è completamente 'judenrein', ma questo è irrilevante, diventerà una base di lancio di missili per colpire Israele, anche questo aspetto avrà sempre poco rilievo.
- 2006: l'organizzazione radicale Hamas vince elezioni legislative. Prima grave frattura tra i palestinesi: Abu Mazen non accetta esito voto e indice elezioni anticipate.
ANSA omette il fatto che Hamas viene riconosciuto movimento terrorista anche da ONU e UE
- 2007: Hamas occupa con le armi la Striscia di Gaza. Ad Annapolis (Usa) incontro Abu Mazen-premier israeliano Ehud Olmert, ma i negoziati per la pace si arenano nel 2008.
Per colpa di Abu Mazen, che , come Arafat, rifiuta il 98% dei territori, quindi non di Israele.
- 2008-2009: Israele attacca Hamas nella Striscia di Gaza con l'operazione militare 'Piombo Fuso' (1.400 palestinesi uccisi).
Non una parola sul perchè, le migliaia di missili lanciati su Israele come se non fossero mai esistiti.
- 2009: il premier Netanyahu accetta per la prima volta l'idea di uno Stato palestinese, ma con limiti draconiani.
Draconiani ? Netanyahu chiede che si arrivi alla pace attraverso colloqui diretti, è Abu Mazen che rifiuta.
- 2010: in ottobre, a Sirte (Libia), Paesi arabi favorevoli a proposta fatta da Abu Mazen di chiedere all'Onu uno Stato di Palestina nei confini del 1967.
Ignorata, nuovamente, la proposta di Israele dei colloqui bilaterali.
- 2011: in giugno Abu Mazen annuncia per settembre la richiesta all'Onu di adesione dello Stato di Palestina.
E qui ANSA si ferma nella sua ricostruzione a senso unico. Un bell'esempio di come la maggiore agenzia stampa del nostro paese intende il concetto stesso di informazione.
Come scritto sopra, invitiamo i nostri lettori a scrivere direttamente al direttore Luigi Contu, se ritiene compatibile il contenuto di questa ANSA con la correttezza nell'informazione.