copia di e-mail inviata al direttore del Sole24Ore:
Gentile Direttore,
le posizioni ferocemente contrarie allo Stato di Israele regolarmente dimostrate dal giornalista Ugo Tramballi sono note da tempo.
L'articolo pubblicato il giorno 17 contiene una lunga serie di frasi che le dimostrano e che non sono accettabili in un quotidiano come Il Sole 24 Ore; non sono accettabili sia per il tono che per la deformazione della realtà. Desidero prima di tutta riprendere questa frase vergognosamente falsa: "il governo ultra-nazionalista di Bibi Netanyahu non ha nessuna intenzione di riconoscere una Palestina sotto qualsiasi forma. Netanyahu invoca un ritorno al dialogo pretendendo condizioni inaccettabili".
La realtà, gentile Direttore, è esattamente l'opposto. Non solo il primo ministro Netanyahu, ma anche il presidente Peres hanno ripetutamente confermato, fin da subito dopo la formazione dell'attuale governo, che sono pronti a riconoscere la nascita dello stato di Palestina.
Natanyahu, come gesto di buona volontà, pur di far venire al tavolo delle trattative Abu Mazen, sospese invano per 10 mesi tutte le costruzioni ebraiche in Giudea e Samaria, e successivamente richiese costantemente ad Abu Mazen di venire al tavolo delle trattative "senza condizioni".
Sarebbe questa una condizione inaccettabile? Colui che dal momento della formazione dell'attuale governo Netanyahu pone invece condizioni inaccettabili (inaccettabili in quanto impongono a priori quanto deve essere trattato) è proprio il capo di Fatah.
Da quanto precede Lei comprende quanto la frase citata sia falsa e lesiva del diritto dei lettori del quotidiano di essere correttamente informati. Quanto alle altre numerose frasi inaccettabili, gliene elenco alcune: - "L'occupazione militare di territori altrui è una delle più evidenti violazioni dei diritti umani. I palestinesi potrebbero chiedere l'intervento della Corte criminale". In realtà la situazione attuale corrisponde in pieno a quanto stabilito nelle trattative tra le parti, in attesa dei risultati delle ulteriori negoziazioni alle quali Abu Mazen si sottrae. - "L'indipendenza palestinese attesa dal 1947", della quale parla Tramballi, è sempre stata negata dagli altri stati arabi, non certo dal nascente stato di Israele. - come può Tramballi scrivere che "gli ambasciatori di alcuni importanti paesi UE sarebbero stati minacciati da un oscuro vicedirettore del ministero degli Esteri se non voteranno come chiede Israele"? - sono accettabili espressioni del genere: "mai Israele ha avuto un ministro degli esteri così", sapendo che ci si riferisce ad un paese amico dell'Italia?
Gentile Direttore, spero che l'esame di quanto sopra possa convincerla, nell'interesse dei Suoi lettori, a prendere quei provvedimenti che, a parere non solo mio, non possono più essere procrastinati.
Distinti saluti
Emanuel Segre Amar