Oggi, sabato 17 settembre 2011, le forze di polizia siriane hanno ammazzato 46 dimostranti....arabi. Ieri, venerdì 16, le stesse forze dell'ordine hanno ammazzato "solo" 44 dimostranti, civili, arabi siriani. (Fonte: www.debka.com). Abbiamo cercato la notizia sul sito dell'agenzia ANSA, ma invano. Abbiamo cercato la notizia sul sito di "Repubblica", inutilmente. Abbiamo cercato la notizia sul sito del "Corriere": ricerca senza esito. Abbiamo cercato di conoscere le reazioni dei cosiddetti "progressisti" europei, ma sembra che nel caso della Siria siano caduti in un torpore profondo, al limite di un coma di coscienza. Speravamo che i "pacifisti" avessero organizzato una flottiglia per aiutare i poveri oppositori del regime dittatoriale siriano, ma i "nostri pacifisti" hanno speso tutte le loro energie e le loro risorse per demonizzare Israele, per cui si sentono troppo esauriti persino per organizzare una minima protesta davanti all'ambasciata siriana. Ma questi erano solo dei dimostranti civili disarmati, uccisi da un regime "amico". Immaginatevi se al posto di oltre 3000 civili siriani le vittime fossero 3 "combattenti per la libertà" /suicidi bombers/ della Jihad islamica di Gaza uccisi per mano dell'esercito israeliano. Pensate che il silenzio sarebbe altrettanto assordante? Purtroppo, per i "progressisti"/"pacifisti", gli unici diritti sacrosanti degli arabi sono quelli di ammazzare gli israeliani, in quanto ebrei, e per assicurare loro questi diritti non si stancano e non si zittiscono mai.