In Francia vietate le preghiere in strada per evitare che le strade siano bloccate dalla preghiera islamica.
Sembra una bella cosa, in realtà è una pericolosissima deriva illiberale.
La laicità deve essere dello stato, non del cittadino, altrimenti si arriva a negare diritti elementari.
La preghiera va vietata perché blocca la strada. Il velo a scuola si vieta perché è dannoso per la salute. Morale: un ragazzo ebreo non può portare la kippà a scuola, io non potrei farmi il segno della croce in strada. Vietati i segni di religiosità nei luoghi pubblici: le hostess e le infermiere non possono portare una crocetta al collo.
Qualcuno mi dimostri che la croce e la stella di Davide che porto sono simboli religiosi e non ornamenti. La svastica invece non essendo un simbolo religioso sarebbe permessa. Purché sia destrogire, il simbolo del nazismo, se è levogira simbolo induista è vietata.
Con le sue esasperazioni l'islam sta spingendo le democrazie con le spalle al muro: o accettano di subire o cercano di fare leggi del cavolo dove , per non nominare la parola islam, vietano le libertà più elementari.
La Francia e l'Inglilterra stanno per pagare in conto. Hanno avuto il permesso di fare la guerra in Libia e in cambio riconosceranno lo stato genocidario e terrorista che sta per nascere in Cisgiordania.
Silvana De Mari
Tutto vero, viene però da chiedersi 'che fare' ? lo stesso negare ad ogni piè sospinto che siamo di fronte ad uno scontro di civiltà, viene smentito dai fatti che lei sottolinea nella sua lettera. Se è guerra, allora va combattuta, per ora non con il cannone, ci sono molti altri mezzi, ma l'Occidente non vuole porvi mano.
IC redazione