La battaglia contro l’antisemitismo nelle università
di Manfred Gerstenfeld
da Makor Rishon, 16 settembre 2011
(traduzione di Angelo Pezzana)
Manfred Gerstenfeld
Questa settimana è stato reso noto che l’avvocato Antony Julius ha presentato denuncia al tribunale del lavoro inglese contro il sindacato Ucu (University and college Union) per conto del suo assistito Ronnie Fraser, a causa dell’atteggiamento antisemita del sindacato nei confronti degli iscritti ebrei. La denuncia arriva dopo una lettera inviata due mesi fa, nella quale si accusava la Ucu di avere contravvenuto l’Equality Act del 2010.
In questa lettera si sottolineava come la Ucu avesse perseguitato il suo cliente, per il fatto che era ebreo, creandogli intorno “un’atmosfera degradante di intimidazioni,ostilità, umiliazioni “. Fraser, un ingegnere, era un leader della lotta contro gli odiatori di Israele in Gran Bretagna.
Julius è conosciuto non solo per essere stato l’avvocato della Principessa Diana e autore di uno dei più importanti libri sull’antisemitismo in Gran Bretagna, ma è anche stato l’accusatore del negatore della Shoah David Irving, che perse la causa che aveva intentato contro la storica americana Deborah Lipstadt. Se riuscirà a vincere anche contro il sindacato universitario , sarà una grande vittoria contro coloro che delegittimano Israele.
I professori universitari sono in prima fila nella campagna internazionale di delegittimazione di Israele. Tutto iniziò con una lettera aperta inviata al quotidiano inglese The Guardian il 6 aprile 2002, nella quale si chiedeva l’interruzione di ogni rapporto con le università israeliane nel campo culturale e della ricerca, a livello nazionale e europeo. Nell’arco di pochi giorni fu firmata da diverse centinaia di universitari di molti paesi, incluso Israele. Da quel momento la campagna prese diverse direzioni, spesso accompagnate da prevaricazioni contro studenti ebrei. Molte università israeliane si sono sottratte dal condividere la lotta contro questo boicottaggio, abbandonando questa battaglia a singoli individui, nelle università o in altre organizzazioni. Fra queste ultime, la più nota a livello internazionale è la “Scholars for Peace in the Middle East”.
Sempre più le azioni legali sono diventate lo strumento più significativo nella battaglia contro la delegittimazione di Israele. Lo verifichiamo nei tre paesi nei quali si presenta in modo diffuso, Stati Uniti, Canada e Gran Bretagna. Tammi Rossman-Benjamin, che insegna ebraico alla California University of Santa Cruz, è stata uno dei primi nella battaglia contro gli odiatori di Israele. Diversi altri campus della CU, inclusi Irvine e Berkeley, sono conosciuti per le loro ostilità verso gli studenti filo-israeliani.
Nel giugno 2009, Tammi Rossman-Benjamin ha aggiunto nuove munizioni al suo già rifornito arsenale. Ha presentato denuncia al Dipartimento dell’educazione degli Stati Uniti contro i campus universitari di Santa Cruz che sponsorizzavano conferenze e film “violentemente anti-Israele”, usando i finanziamenti del campus, diffondendo antisemitismo in contrasto con il “Civil Rights Act” del 1964. Questa denuncia divenne una patata bollente per le autorità. Nell’ottobre 2010, finalmente, il Dipartimento dell’Educazione stabilì in un comunicato che le università finanziate a livello federale erano obbligate ad eliminare ogni pregiudiziale antisemita come ogni altra intimidazione, eliminandone anche le cause.
Nel Marzo 2011, il Dipartimento dell’Educazione ha notificato al sindacato dell’Università di Santa Cruz che vi saranno indagini per verificare se si erano verificati aumenti di ostilità verso gli studenti ebrei. Nell’aprile 2011, la ZOA ( Zionist Organization of America) ha inviato una lettera di quindici pagine al Presidente della Rutgers University, citando i molti rapporti sull’ambiente ostile e l’antisemitismo nel campus, così come le violente minacce contro gli studenti ebrei. Nella lettera veniva citata quella inviata al Dipartimento dell’Educazione.
Questo mese, il Centro legale di Israele, ha scritto a 150 presidenti di college e università americane – incluse le scuole Ivy League – informandoli che potrebbero essere indiziati per non avere prevenuto il diffondersi dell’anti-semitismo nei loro campus. Era inoltre citato il fatto che le università sono obbligate legalmente ad impedire che l’uso dei fondi sia adoperato per attività illegali contro Israele.
Nel combattere l’anti-semitismo nei campus, la denuncia alle autorità è lo strumento più utile. Tutti possono identificare il colpevole e denunciarlo. Il che obbliga le autorità a investigare. Costa anche meno tempo e soldi. Un altro esempio è quanto accadde al campus dell’università di Irvine l’8 febbraio 2010, quando l’Avvocatura distrettuale di Orange County denunciò 11 studenti musulmani che avevano impedito la conferenza dell’ambasciatore israeliano Michael Oren. Un passo più difficile e costoso è denunciare la stessa università per atti di anti-semitismo nel proprio campus. Ci vuole sin dall’inizio la denuncia personale da parte della vittima.
Lo scorso marzo, Jessica Felber, una studentessa ebrea, denunciò l’università di Berkeley perché era stata aggredita da uno studente il cui nome era Husam Zakharia, mentre lei partecipava a una dimostrazione in favore di Israele. L’università era a conoscenza che Zakharia era un capo del gruppo “ Studenti per la giustizia in Palestina”, e che si era reso responsabile di violente aggressioni nel campus. Ma nulla venne fatto nei suoi confronti. L’avvocato di Felber era Neal Sher, già direttore del “Dipartimento giustizia per le investigazioni speciali”. Nello stesso mese, ebbe fama internazionale quando, insieme ad un avvocato canadese, denunciò al Tribunale dei diritti umani dell’Ontario la York University di Toronto. La denuncia venne presentata a nome di Sammy Katz, uno studente ebreo che era stato aggredito durante una manifestazione pro-Israele.
Tutto dipende da quante cause verranno vinte. In ogni caso, se una università americana viene condannata a pagare per non avere saputo prevenire l’antisemitismo nel proprio campus, questo può portare ad un miglioramento delle condizioni nelle quali si trovano gli studenti ebrei in molte università.
Uno dei libri di Manfred Gerstenfeld è “Academics against Israel and the Jews” (1997).La secoda edizione si trova, gratuitamente, sul sito: http://www.jcpa.org/JCPA/Templates/showpage.asp?DBID=1&LNGID=1&TMID=84&FID=773&PID=0
Manfred Gerstenfeld è Presidente del Consiglio di Amministrazione del Jerusalem Center for Public Affairs. Collabora con Informazione Corretta