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Africa: cresce il fondamentalismo islamico 14/09/2011

Buongiorno, vi scrivo per segnalarvi due articoli che meritano attenzione, entrambi tratti dal numero di settembre del mensile "Radici Cristiane".

Per contattare la redazione di Radici Cristiane:
redazione@radicicristiane.it

Questo è il testo degli articoli:
Articolo 1:
Uganda: Allarme del vescovo di Lugazzi sulla crescita del fondamentalismo islamico

Per poter contrastare la crescita dell'influenza del fondamentalismo islamico occorre una educazione più mirata. E' l'appello lanciato dal vescovo di Lugazi, nell'Uganda centrale, mons. Matthias Ssekamanya, nel corso di una visita alla sede dell'opera internazionale di diritto pontificio "Aiuto alla Chiesa che soffre" a Konigstein, Germania. Parlando della situazione del Paese, il vescovo ha detto che i Musulmani hanno assunto ruoli chiave in diversi importanti Ministeri ugandesi, compresi quelli dell'economia e dell'istruzione. Il vescovo sostiene inoltre che nella sua diocesi, prevalentemente rurale, occorre uno sforzo maggiore per incrementare l'educazione e contrastare così l'influenza del fondamentalismo islamico. Obiettivo del vescovo è migliorare la qualità dell'istruzione e la formazione dello staff, perchè l'educazione scolastica sia in grado di dare una solida formazione umana in modo da offrire al maggior numero di studenti la possibilità di frequentare l'università. Inoltre, visto che l'istruzione non è un compito limitato solo alle scuole, mons.Ssekamanya vuole concentrare i suoi sforzi anche sull'apostolato della famiglia(Radio Vaticana). Articolo 2:
Chiesa cattolica: E' morto il missionario dello scontro di civiltà

 Mons. Pietro Mazzolari è morto mentre celebrava la messa, pochi giorni dopo aver benedetto la nuova nazione africana del Sud Sudan dove viveva dal 1981. Bresciano di 74 anni, vescovo comboniano di Rumbek, Mazzolari era un missionario di quelli convinti. Un uomo di una fede cristallina, temprata da trent'anni passati tra i Musulmani, in una terra martoriata dalla guerra civile che ha ucciso quasi tre milioni di persone. "Dal sangue dei martiri nascerà una nuova cristianità", disse in un'intervista a Stefano Lorenzetto del Giornale. Un vescovo fedele alla verità più che al dialogo. "Impossibile dialogare con i Musulmani. Lo scontro tra civiltà? Siamo solo agli inizi". Mazzolari era in Sudan per confermare nella fede i cristiani perseguitati, torturati e costretti a fuggire. "Bisogna far uscire l'oppresso dal cerchio vizioso della vendetta, portarlo ad avere il coraggio di perdonare come Cristo", disse due anni fa al meeting di Rimini. Insomma, l'amore per ogni uomo non impediva a Mazzolari un giudizio netto sull'Islam: "E' difficile trattare con quel popolo. Pur non conoscendoli, in Italia siamo arrivati ad offrire le chiese perchè diventino Moschee. Non abbiamo capito che essi sono possessivi ed invadenti, non hanno rispetto per chi non è dei loro. Abbiamo praticato un'accoglienza cieca e non informata. Questi elementi che oggi non sappiamo trattare, in futuro prenderanno il comando di molte cose. Stiamo perdendo rispetto della nostra stessa cultura italiana, che ha profonde radici cristiane: abbiamo abdicato alla nostra tradizione per essere buonisti. Siamo stati troppo permissivi ed adesso ce ne stiamo pentendo". Mazzolari è stato un uomo infaticabile. Ha costruito scuole e ospedali, liberato bimbi soldato, mediato tra combattenti, ridato dignità a milioni di persone. Era convinto che sarebbe morto di morte violenta. Invece un ictus se l'è portato via improvvisamente: come Mosè, sulla soglia della terra promessa ( www.ilgiornale.it )

Fabio Michelangeli


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