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Quando l'Unità è peggio del Manifesto 11/09/2011

allego copia di mail appena inoltrata rif. strage di sabra e chatila a redazione l'unità chiedo cortesemente pubblicazione in rubrica lettori, grazie R.

Copia di mail spedita oggi a redazione L’Unità
Testata: L'Unità
Data: 08 settembre 2011
Pagina: 26
Autore: Rosario Amico Roxas
Titolo: La strage di Sabra e Chatila

Vorrei lasciare un commento all’articolo firmato da Rosario Amico Roxas su ‘la strage di Sabra e Chatila’. Articolo che vorrebbe essere toccante, che però diventa esilarante, non essendo fedele alla realtà.
Lei, sig. Roxas, dice di ricordare molto bene quei giorni, ma deve aver perso i contatti col mondo, visto che i massacri nei campi di Sabra e Chatila furono commessi dalle milizie maronite di Eli Hobeika, non dai soldati israeliani. La Commissione Kahan accertò proprio che Sharon non ne fu responsabile. Quindi? Non è vero dice? Non importa? Anche i più testardi lo ammettono, eccetto gli amici della compagnia, tutta computer e pennarelli, ‘boicotta, diffama, camuffa la realtà, sanziona’ (che fanno perdere il posto di lavoro anche agli arabi israeliani, complimenti), e tutti coloro resi, ormai, ciechi dal fanatismo.
Strano, nessuno si alza per protestare contro la Spagna di Zapatero che spara ai migranti marocchini (che non lanciano razzi), o per Malta che telefona all’Italia perché è troppa fatica soccorrere chi è a bordo di una carretta del mare che affonda (in acque maltesi). Verità!
Mi stizzisce, poi, il vergognoso inizio dell’articolo, che ha questo sapore: ’11 settembre 2011, pericolo! Si corre il rischio di essere sommersi da un blob di buonismo e solidarietà verso vittime americane (rimangono pur sempre dei capitalisti sfruttatori) va bene, ma non troppo; dobbiamo essere più buoni, per davvero.
Quindi, pensiamo piuttosto a ‘tutto’ il male che ha fatto quel bacchettone di Sharon ai poveri ex cittadini della provincia di Grande Siria … ops! Palestinesi’, così diverso dall’irriducibile campione d’onestà stile ‘dico cosa, poi faccio altro, la parola data non ha valore’ che era il miliardario Arafat.
L’articolo è naturalmente ricco del vocabolario del pacifista (non pacifico) immancabile sugli striscioni in tela cerata. Ogni tanto bisogna ungere la catena e peggiorare ancor di più la malattia, grave e incurabile, dei fanatici, che non fanno in tempo a leggere ‘Israele!’ o a vedere una Stella blu su sfondo bianco e diventano paonazzi, schiumando dalla bocca come mastini.
Parole come il prezzemolo: ‘genocidio, crimini di guerra, diritti negati, donne, bambini, bulldozer, militari etc. etc.’ Diritti negati dice? Che ne pensate del diritto (acquisito) di lanciare tonnellate di razzi ogni giorno da decenni su scuole, asili, case e cortili dei civili, o sparare e accoltellare? Quel diritto non glielo toglie nessuno. Come siamo buoni! Qui le colombe bianche non le mandano, io le vedo solo nelle opere a matita spedite all’Occidente …
Sapete che Hamas non vuole certi scambi culturali? Altrimenti, sono palestinesi massacrati dagli stessi palestinesi. Molto meglio indossare il paraocchi leggendo ‘Sderot, Beer Sheva, Negev’, e frasi da manicomio contro gli ebrei, e molto, molto altro.
Ah, già, non vanno lette, certe fantasie sioniste: quel sangue è in realtà succo di pomodoro sionista (il 4% coltivato nei territori contesi!) gli autobus sono Lego impolverati. Mai nessun bambino israeliano è stato ucciso. Anzi magari sì, ma dai è resistenza. Sono più poveri e possono farlo, è un diritto. Ma per favore! Possibile che non proviate un pizzico di imbarazzo a pubblicare una tale patacca di articolo, un concentrato di bufale avariate?
Mio padre, figlio di orgogliosi partigiani iscritti al PCI, dagli anni ’80 in poi si è rifiutato di leggere l’Unità.
Ha iniziato a vedere un po’ troppi articoli con bugie di questo stile. Ma le bugie hanno le gambe corte.
Fate Voi.
Saluti cordiali
Rosella


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