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Ugo Volli
Cartoline
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Il gradasso di Ankara 11/09/2011

Il gradasso di Ankara
Cartoline da Eurabia, di Ugo Volli

Cari amici, in politica come nelle assicurazioni, bisogna sempre guardare le note aggiunte, quel che è scritto a caratteri  piccoli. Prendete per esempio le recenti dichiarazioni di Erdogan: vuole le scuse da Israele per gli incidenti della flottiglia dell'anno scorso, anche se l'Onu (l'Onu!) ha stabilito che Israele aveva tutto il diritto di bloccarla, minaccia di far scortare una nuova flottiglia, che per il momento nessuno sta organizzando, con le sue navi da guerra - il che significa uno scontro militare, eccetera.
Ma poi, in una recente dichiarazione ad Al Jazeera, aggiunge: "sapete che Israele ha dichiarato di aver diritto ad agire in una  zona economica esclusiva nel Mediterraneo. Vedrete che non è il proprietario di quella zona, perché la Turchia, come garante della Repubblica Turca di Cipro del Nord, ha preso posizione nell'area e sarà decisiva nell'esercitare il diritto di sorvegliare le acque internazionali del Mediterraneo orientale." (http://af.reuters.com/article/commoditiesNews/idAFL5E7K83HY20110908?sp=true)

Il linguaggio è contorto e opaco, ma il tema è decisivo. Il fatti sono questi. Nel mare a nord di Israele sono stati trovati grandi giacimenti di gas: in parte nelle acque territoriali israeliane, in parte nella zona di piattaforma continentale fra Israele e la costa sud di Cipro, che per le leggi internazionali costituisce, fino all'estensione di 200 miglia (360 km) dalla costa una " una  zona economica esclusiva", cioè un territorio in cui uno stato costiero ha diritto di sfruttare le risorse naturali (http://www.diritto.net/dirittonet-home/diritto-internazionale/2439.html). Nel caso di mari meno larghi di 400 miglia fra stati diversi, i loro diritti si fermano a metà strada. E infatti Israele e Cipro, come peraltro anche il Libano e Cipro, hanno firmato degli accordi per delimitare le rispettive zone di influenza esclusiva e eventualmente sfruttarli assieme. (Per una mappa sommaria, guardate qui: http://cns.miis.edu/cyprus/map.htm. I giacimenti sono a ovest di Israele, più o meno dove nella mappa c'è la lettere "I" di "Israele", naturalmente a sud ovest di Cipro)

Ora, tutto questo è molto chiaro, ma i giacimenti fra Israele e Cipro sono enormi e fanno gola. Ed ecco che la Turchia interviene per conto della "Repubblica turca di Cipro del Nord", di cui dice di essere il garante e il protettore. Benissimo. Ci sono solo due piccoli ostacoli a questo discorso. Il primo è che la Repubblica Turca di Cipro del Nord non esiste, non è riconosciuta da nessuno al mondo salvo la Turchia, è in sostanza la zona d'occupazione che la Turchia mantiene illegalmente su uno stato dell'Unione Europea che ha invaso quarant'anni fa. La Turchia con queste dichiarazioni non sta minacciando solo Israele ma soprattutto la legittima repubblica di Cipro. E infatti l'Unione Europea è immediatamente intervenuta a ammonirla di non fare minacce del genere.

Ma c'è un secondo punto da considerare. Ed è che la cosiddetta "repubblica turca di Cipro del Nord", o se volete la zona di occupazione turca di Cipro sta per l'appunto a nord dell'isola, più esattamente a nord-est come potete vedere da questa mappa (http://www.nationsonline.org/oneworld/map/cyprus_map2.htm), quindi tutto dall'altra parte.. Insomma è come se l'Italia, avendo un confine marittimo con la Corsica sul suo lato orientale, pretendesse di avere diritto alle acque territoriali fra la Corsica e le Baleari, dall'altra parte dell'isola. Un chiaro caso di pura e semplice prepotenza. Se c'è in questo momento una potenza che ha atteggiamenti imperialistici in Medio Oriente, è la Turchia, che, come dice un suo stesso giornale (http://www.investors.com/NewsAndAnalysis/Newsfeed/Article/135638817/201109070157/BBC-Monitoring-quotes-from-Turkish-press-7-Sep-11.aspx), non va d'accordo con uno solo dei suoi vicini: bombarda i curdi iracheni, ha rotto gli accordi con l'Armenia, è in polemica con la Grecia, minaccia ma non riesce ad abbattere Assad, per non parlare di Israele e di Cipro. Si potrebbe dire: quella turca è una politica cialtronesca, che prende atteggiamenti di grande potenza e non riesce a sostenerli, propone mediazioni con la Libia che nessuno prende sul serio, prima è amica di Assad e poi cerca di abbatterlo invano, fa la gradassa con Israele e non viene presa sul serio. Ma spesso sono proprio i cialtroni a provocare i grandi disastri, le politiche pasticcione a innescare le guerre più gravi.



Ugo Volli


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