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Le confusioni di V.E.Parsi 08/09/2011

Copia di lettera inviata alla Stampa:

Gentile signor Parsi,

quando ho iniziato a leggere il suo articolo "L'inizio della fine della jihad", ho subito pensato di scriverle, ma man mano che mi inoltravo nella lettura ero sempre più perplesso perché le "imprecisioni", per usare un benevolo eufemismo, sono talmente tante che, terminata la lettura, non so da dove cominciare.
Vogliamo parlare di quella "opinione diffusa" che è tale solo perché giornalisti molto di parte hanno provveduto a diffonderla? O del suo chiamare "errore grossolano" il "confondere le formazioni islamiste radicali con i gruppi terroristici jihadisti" citando contestualmente la vittoria di Hamas a Gaza, che ha immediatamente dato il via a una autentica esplosione di terrorismo?
E quella "lotta di liberazione nazionale" condotta da Gaza dove da oltre sei anni non c'è più un solo israeliano? (Ah no, chiedo scusa, un israeliano in effetti c'è, a Gaza...)
E perché è sbagliato definire terrorismo islamista le stragi di civili da parte del gruppo terroristico islamista Hamas?
Potrei continuare a lungo, ma preferisco limitarmi a segnalare la perla che chiude l'articolo: "A meno che non si voglia contribuire a ridare linfa a una pianta che il vento della Primavera araba sta decisamente seccando." Immagino che lei ritenga quindi che la Primavera araba stia allontanando dal potere coloro che lo hanno detenuto per decenni.
La realtà, come lei dovrebbe ben sapere, è l'esatto contrario; in particolare, sia in Egitto che in Tunisia il potere è saldamente nelle mani di coloro che fino a ieri erano stretti collaboratori dei leader cacciati con ignominia.
Se poi, come è accaduto in Persia dopo la caduta dello Shah, si tratta solo di un momento di transizione, questo è un altro discorso. Aggiungo che i fatti, e non solo nei paesi citati di Egitto e Tunisia, stanno dimostrando che i fondamentalisti religiosi, non appena i vecchi tiranni sono stati detronizzati, non hanno perso un secondo a togliere il monopolio della rivoluzione dalle mani dei giovani che l'avevano attuata.
Distinti saluti
Emanuel Segre Amar


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