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Libero Rassegna Stampa
04.09.2011 Germania: un nuovo partito,'La Libertà', che si ispira a Geert Wilders
La cronaca di Enzo Piergianni

Testata: Libero
Data: 04 settembre 2011
Pagina: 16
Autore: Enzo Piergianni
Titolo: «Wilders battezza il nuovo partito della destra tedesca»

 Chissà se un giorno non lontano i nostri giornali riusciranno mai a scrivere di Geert Wilders in modo corretto ? Lo fa LIBERO di oggi, 04/09/2011, a pag,16, con un articolo di Enzo Piergianni dal titolo " Wilders battezza il nuovo partito della destra tedesca ". Avanziamo però alcuni seri dubbi sulla collocazione politica del nuovo partito, se si ispira al Partito della Libertà dell'olandese Wilders, allora la qualifica 'destra' è sbagliata,il partito di Wilders è liberale, non catalogabile con l'etichetta di destra tout court.
Si chiama La Libertà, accompagnato dalla frase 'più libertà, più democrazia'.
Infine,un' osservazione sull'uso del verbo 'battezzare', impiegato, come in questo caso, a sproposito. E' mai possibile che quando nasce qualcosa di nuovo lo si debba 'battezzare' ? Il battesimo ha un suo specifico significato religioso, non è detto che sia applicabile sempre e a chiunque. Da usarsi solo in chiesa, please. 
Ecco il pezzo:


Geert Wilders

Al battesimo internazionale della nuova destra tedesca, celebrato ieri nella capitale riunificata, il padrino è stato Geert Wilders. Il 18 settembre si vota per il nuovo parlamento del Land di Berlino e il leader del Partito olandese della libertà è intervenuto come ospite d’onore nella campagna elettorale del partito Die Freiheit (La libertà) fondato da un gruppo di scissionisti del partito democristiano di Angela Merkel. Il capo di questa costola della Cdu è il deputato uscente René Stadtkewitz, un tipo focoso che dice di interpretare quanti, dentro e fuori dalla Cdu, si sentono traditi dalla cancelliera. Dicono che Angela non ha più il polso diuna volta, che ha mutato la tradizionale scala di valori del partito, che faunapolitica troppo indulgente verso gli immigrati, specialmente quelli di religione musulmana, senza però risolvere sul serio il problema dell’integrazione. Siamo arrivati al punto, protesta Stadtkewitz, che per favorire gli stranieri vengono discriminati i tedeschi. Wilders ascoltava sul palco accanto al compagno di fede svizzero Oskar Freysinger, vittorioso promotore del referendum contro i minareti. Presenti anche delegazioni di gruppi simpatizzanti di Svezia, Gran Bretagna, Spagna. Assenti gli italiani. La platea del Maritim Hotel (600 posti a pagamento nel salone delle feste, molte le donne e i giovani) li ha accolti con un tifo da stadio, come se, con i loro decibel a tutto volume, i “libertari” volessero disperdere la trentina di dimostranti antifascisti tenuti a bada dalla polizia a duecento metri dall’albergo. «Abbiamo scelto questo posto nella Stauffenbergstrasse », ha detto Stadtkewitz, «perché qui vicino vengono onorati gli eroi della resistenza tedesca al nazismo». Altrettanto antinazista si proclama Wilders e i suoi 45 minuti in tedesco partono dalla condanna dello stragista Anders Breivik : «Il killer norvegese non è dei nostri. Qualcuno ce lo vuole appiccicare, ma noi condanniamo la violenza e quindi respingiamo l’Islam perché ha una natura violenta. I nostri eroi sono Reagan e Walesa che pacificamente hanno cambiato ilmondo». Wilders si acconterebbe di cambiare l’Europa. Come ? «Stoppando l’islamizzazione e restituendo la sovranità agli Stati nazionali dissanguati dalla burocrazia dell’Europa comunitari». In sala è un continuo battimani, specie quando Wilders esalta la democrazia diretta contro la casta dei politici e si mette nelle staffe di Thilo Sarrazin, il socialista eretico nell’Spd diventato celebre dall’oggi al domani con un libro sulla coabitazionedifficile con gli immigrati islamici. «Sarrazin havenduto unmilione emezzo dicopie, ma non c’è ancora il partito capace di mobilitare i suoi lettori: auguro a Stadtkewitz di riuscirci ». E si vanta che in Olanda, sotto la spinta del suo partito, «l’islamismo è in ritirata» e lo Stato non finanzia più attività anti-israeliane. L’ami - cizia con Israele è la sua stella polare : «L’Olanda boicotterà la conferenza di Durban che dietro lo schermo della lotta al razzismo prepara una campagna antisemita»

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