mi pregio dell'onore di rispondere a quanto da lei scritto sull' Unità e che ho letto dal sito Informazione Corretta.
Dunque, lei sostiene che il nodo gordiano dei rapporti arabo israeliani si scioglierebbe con l'accettazione di un ennesimo stato arabo in Gaza e Cisgiordania (non posso pronunciare la parola palestinese in quanto rappresenta un'entità inesistente, basta vedre un libro di storia NON arabo per rendersene conto). Ma vedo anche che chi governa il fantooccio della Autorità non è niente altro che un negazionista dell'Olocausto, in cui suppongo anche lei come me ha perso dei congiunti, nonchè arci-terrorista, che già ha dichiarato di voler rendere il territorio del mai sia Stato "juden-free". Mi chiedo come lei, alfiere della cultura ebraica ashkenazita, possa dare credito ad un tale aborto di politico, che richiama alla mente eventi non lontani nel tempo, che Lei propriamente ricorda ogni 27 gennaio. Vedo anche che la dolorosa frattura del ritiro da Gaza ha dato origine ad un hamastan, che continua a mietere vittime ebree, israeliane, o come vuole lei. Si ricorda, caro Dr. Ovadia, quando i perfidi "coloni" (che hanno la sola colpa di vivere nei territori ricordati nel Tanach) hanno lasciato i loro impianti agricoli per favvorire la ripresa economica, e come questi sono stati puntualmente distrutti nell'arco di poche ore, insieme alle sinagoghe abandonate? Io ho vissuto a Beer Sheva ed ancora lavoro nella zona, mi chiedo come si sentirebbe lei se sentisse all'improvviso la sirena dell'anti-aerea, ed avesse solo pochi secondi per trovare rifugio, sia di giorno che di notte. Conseguenze di una stupidità israeliana dettata forse dalla fiducia in un possibile cambiamento dell'atteggiamento ismaelita.
Caro Dr. Ovadia, lei critica il nostro governo, secondo me solo chi vive in Israele ha il diritto di criticare il governo, l'esercito o chi si voglia. E' troppo comodo farlo da dietro uno schermo. Le ricordo che solo noi ebrei e pochi altri non ebrei illuminati possiamo difendere il nostro paese, anche se riconosco che a volte fare l'ebreo buono può favorire l'ingresso in certi ambiti politici e creare occasioni di lavoro. Io non ho voluto scendere a compromessi, e vendere la fedeltà al mio paese (israele, sia chiaro) per un piatto di lenticchie. Non critico chi sceglie una via diversa dalla mia, finchè non si tocca l'esistenza dello stato di Israele, o i suoi diritti essenziali.Se esistono ebrei buoni e cattivi, io preferisco stare dalla parte di quelli più perfidi. La chiamano coerenza.
Perchè, caro Dr. Ovadia, non abbiamo sentito il Suo grido di dolore per la guerra in Libia, o per la repressione in Siria? O anche per gli ultimi attentati in Israele?
Perchè, caro Dr. Ovadia, ha così a cuore la nascita di un altro stato arabo? Non ne vede già le premesse? Un'entità mostruosa basata sul terrorismo, sul negazionismo, sulla corruzione, dove le madri hanno come massima aspirazione che i figli uccidano più ebrei possibile per guadagnare 72 vergini (mi chiedo che succede alla terrorsita donna...), dove manca il rispetto di ogni più semplice regola di vita civile e democratica. Ma ha letto, caro Dr. Ovadia, i commenti che sostenevano gli atttentati da parte dei "moderati" paesi arabi? E lei ancora dà loro credito? Come mai non riesce a vedere che mentre Israele, con tutti i suoi problemi, è un faro di luce per il progresso medico, tecnologico, artistico, da Gaza invece il massimo del PIL è rappresentato dal terrorismo e dalla distruzione? Quanto sapere è arrivato dai paesi arabi per il progresso del mondo nell'ultimo secolo? E quanto da noi ebrei, nonstante Olocausti, guerre, deportazioni, etc etc?
Mi chiedo quale sia l'interesse che spinge un uomo della Sua preparazione culturale ed artistica a rimanere cieco di fronte a tali iniquità, quando lo Stato che lei critica così duramente, in fondo garantisce anche a lei ed a tutti gli ebrei della diaspora una posizione di rispetto che i nostri nonni si sognavano.
Uri Baranes
orgoglioso cittadino israeliano
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Ritengo che invitare Moni Ovadia in occasione della giornata della cultura ebraica sia stato un grave errore, oltre che una mossa da autolesionisti. Se lui rappresentasse solo una voce minoritaria all'interno del mondo ebraico italiano, si potrebbe dire che la sua opinione deve essere ascoltata nel nome della pluralità. Ma con le sue scelte di tacere sul barbaro omicidio della famiglia Fogel, e con la sua attiva partecipazione al gruppo della flottiglia (che ormai si potrebbe chiamare "flop..iglia)", con la sua posizione nei confronti della vicenda di Arrigoni e con il suo costante e continuo denigrare lo stato di Israele, non lo possiamo piu' ritenere una voce autorevole dell'ebraismo, ma dell'antisemtismo camuffato da antisionismo.
Pensando alle dichiarazioni di Ovadia su Israele e a quanto ha scritto per la morte di Arrigoni,desidero esprimere il mio sdegno per questo invito inappropriato. Non sono ebrea,ma difendo e amo Israele senza se e senza ma. Ritengo Moni Ovadia un pessimo esempio di intellettuale il quale,sfruttando le proprie radici e la cultura del suo popolo,diffonde l’odio contro Israele,seminando l’antisemitismo soprattutto nelle nuove generazioni che lo ascoltano con la convinzione che,essendo ebreo,le sue dichiarazioni siano assolutamente veritiere e credibili. Quando un intellettuale e un artista arriva a mentire a se stesso per compiacere il suo pubblico siamo scesi davvero molto in basso. Penso che la Comunità Ebraica dovrebbe fare molta attenzione a non favorire la delegittimazione del sacrosanto diritto di Israele a vivere e a difendersi.
Invitare Moni Ovadia alla giornata della cultura Ebraica è semplicemente UNA VERGOGNA!
Mario Pollarolo ****************************************
Moni Ovadia pare avere il potere di scatenare, intorno ad ogni suo intervento, l'ira di un bel gruppo di ebrei italiani. Perfino, prima ancora che Ovadia di presenti sul podio. Un'ira a prescindere. Gli rimproverano il suo (per me, presunto) poco amore verso Israele. Dico, presunto, perchè più che odio verso Israele, Ovadia esprime la sua legittima critica verso il governo d'Israele. Certo, poi sparacchia qui e là le sue immaginifiche soluzioni al problema mediorientale. Ma, avrà pure il diritto alle sue dosi di cazzate? Proprio come quell'amico israeliano che dice che solo gli israeliani possono criticare Israele. Il che, mi pare eccessivo. Posso dire, io che di Israele sono amico, tanto da aver fondato qui in Sardegna un'associazione pro Israele, che a me il Bibi piace poco o nulla? Che la politica del coacervo di partiti che oggi governa Israele mi pare sbagliata? credo di si. Ma, tornando ai nostri montoni, Moni Ovadia e la sua apparizione a Firenze, mi si consenta di dire che è sbagliata. Ma non perchè Moni ha idee sbagliate. Semplicemente perchè se la giornata è dedicata all'Ebraismo italiano, lo sforzo degli organizzatori e della Comunità di Firenze doveva essere quello di far conoscere la realtà dell'ebraismo fiorentino e toscano. Ovadia è il cantore dell'Yiddishland.... Tore Pirino (segreatrio dell'associazione d'amicizia Sardo-Israeliana)
Chiunque ha il diritto di criticare qualunque cosa. Ma Ovadia non critica Bibi, cosa lecita, ma Israele, che è uno Stato. Con espressioni degne dei più esagitati odiatori. Per questo non doveva essere invitato, nè a Firenze nè altrove, almeno dalle Comunità ebraiche italiane. E' già sommerso da inviti che gli arrivano da tanti.... Quanto a definirlo cantore dell'Yiddishland.... a detta di molti, pare che ne capisca poco. IC redazione