Se non ricordo male quello della favola fedriana che adduceva risibili pretesti per mangiarsi l'agnello era un lupo. Il leone stava in un'altra favola dove, dopo essere andato a caccia con altri animali (peraltro erbivori!) e aver catturato con loro un cervo, divise la preda comune in quattro parti: la prima se la attribuì dicendo più o meno "quia ego sum leo", la seconda perchè era il più forte e insomma se le prese tutte e quattro. L'ottimo Ugo Volli sembra confondere le due storie, ma anche in materia di favole è opportuno il massimo sforzo per una informazione corretta. Valete
lettera firmata
Temo abbia ragione lei. A citare a memoria si sbaglia sempre, ma qualche volta in viaggio faccio l'errore di non controllare. La ringrazio per la correzione e chiedo scusa ai lettori. A mia discolpa vorrei solo dire che il senso complessivo non cambia.
ugo volli