Il mondo alla rovescia
di Deborah Fait
Melanie Phillips, The World turned upside down, Deborah Fait
Si intitola “The World turned upside down” un bellissimo libro di Melanie Phillips, giornalista laureata a Oxford, esperta di islamismo e Medio oriente, vincitrice del premio Orwell per il giornalismo.
Il mondo alla rovescia, quindi, valori completamente stravolti, verità stuprate, l’Occidente che sta perdendo razionalità e libertà per assoggettarsi pigramente al totalitarismo islamico, per il momento ancora in salsa dolce, per non spaventare troppo, con migrazioni in nome e colla scusa ridicola del multiculturalismo.
Questa pigrizia occidentale sta minando ogni possibilità di difesa dall’aggressione islamica.
Sembra impossibile ma e’ realtà che paesi della civilissima Europa ritengano una fortuna assoggettarsi alla cultura islamica, chissà forse libertà e democrazia , alla lunga, stancano e allora benvenute sharia e intolleranza.
Mentre l’islam sta cercando di far arretrare il mondo occidentale al medioevo, quest’ultimo si sta rivelando incapace di difendere modernità e razionalismo creati con fatica nei secoli passati.
Non e’ importante la verità ma quello che la gente crede essere vero e questo e’ il gioco vincente dell’islam, spargere menzogne a iosa e convincere della loro veridicità la gente, i politici, i media.
L’11 settembre un giornaletto sconosciuto dell’Arabia Saudita scrisse che l’attentato alle Torri era responsabilità di Israele, la notizia fu ripresa dall’Egitto e da là fece il giro del mondo. I colpevoli erano arabi, dal primo all’ultimo, ma sinistri e fascisti all’unisono fecero loro tali insinuazioni al punto che ancora oggi, a distanza di 10 anni, molti continuano ad accusare Israele o, in altri casi più rari, gli stessi USA come autori degli attentati.
Cosa non farebbero pur di scagionare gli arabi e il fanatico mondo islamico penetrato come un virus nelle ideologie più estremiste e stupide di casa nostra.
Una delle grandi vittorie della cultura islamista della menzogna e’ la rappresentazione di Israele come stato negativo, indegno di esistere escludendo così ogni normale dibattito sull’argomento: Israele da condannare sempre e comunque. Durban ne e’ un esempio atroce, ebrei presi a botte, Israele demonizzato , appelli accorati per la sua distruzione. Odio così forte da poterlo toccare ed esserne travolti.
Il problema israelo-arabo-islamico e’ considerato dalle classi intellettuali con un odio antiisraeliano che spesso supera l’ossessione, cioè la malattia mentale. Chiunque navighi in internet non potrà non notare la differenza di trattamento tra Israele e qualsiasi altro stato del mondo. Qualsiasi cosa possa succedere altrove, morti, distruzioni, guerre, terrorismo, rivoluzioni, nessuna nazione riceverà l’attenzione ossessiva e sempre negativa che purtroppo riceve Israele qualsiasi cosa faccia per difendere se stesso dal terrorismo e dall’odio dei suoi vicini.
La virulenza di questa ossessione fa paura ma nello stesso tempo riempie di rabbia perché a menti umane normali sembra impossibile che una nazione democratica susciti tanto odio e violenza e allora l’unica realtà e’ che l’odio contro gli ebrei continua come sempre da 20 secoli e che non e’ servita una Shoa’ per soddisfare la sete di sangue dell’Occidente oggi colpito da un male pericoloso : l’amore folle per il mondo islamico…paura….asservimento .
La Storia viene regolarmente seviziata e stuprata, la verità non esiste e non interessa, la logica e la ragione non sono prese in considerazione e la fiction propagandata dal mondo arabo e’accettata come verità assoluta.
Nella maggior parte degli stati europei, soprattutto in Francia e Inghilterra ma ormai nella maggior parte dei paesi membri esiste la convinzione che Israele sia uno stato illegittimo, senza capitale, molti credono che Israele sia stato fondato per riparare alla tragedia della Shoa’ anche se la decisione di ricreare lo stato di Israele risale a quasi un secolo prima dell’avvento di Hitler .
Anche Obama, nella sua immensa ignoranza e per accattivarsi le simpatie del mondo arabo, fece questa affermazione al Cairo, nel 2009 :”L’aspirazione di una nazione per gli ebrei ha origine dalle immense sofferenze patite da questo popolo. Gli ebrei sono stati sempre perseguitati , per secoli, fino ad arrivare alla Shoa’”. Bene , Obama ha toppato, creando seri problemi a Israele che non ha mai sofferto tanto come con questa amministrazione Americana, quasi tutta schierata in salsa antisraeliana.
Obama e quelli che condividono la sua politica estera dovrebbero sapere che l’aspirazione alla Terra non deriva dalla Shoa’ ma dal giudaismo stesso che comprende elementi come religione, popolo e Terra, indissolubilmente uniti, gli uni inscindibili dagli altri.
Israele e’ la nazione storica del Popolo Ebraico, il primo a creare una Nazione in questa terra e ad abitarla ininterrottamente per secoli e secoli, più di un millennio prima della creazione dell’Islam.
Israele non e’ stato un regalo agli ebrei ma un ritorno legittimo alla loro terra .
Nessuno, oltre agli ebrei, ha mai reclamato diritti sulla Palestina, James Finn, console generale britannico, nel 1857, scriveva:” Il paese e’ considerevolmente vuoto e disabitato”.
Gli stessi arabi, in rari momenti di verità, arrivano a dichiarare che non esiste una Palestina palestinese perché da sempre gli arabi hanno considerato questa terra come un prolungamento della Siria.Lo stesso Leader siriano Abdul Hadi dichiarò alla commissione Peel “Non esiste una nazione chiamata Palestina. Non esiste il nome Palestina nella Bibbia, il nostro paese si chiama Siria.
Palestina e’ un nome inventato dai sionisti”.
Un altro mito inventato dagli arabi, fatto proprio dai maggiori antisemiti moderni, intellettuali di sinistra per lo più antisionisti , imitati da elementi fascisti e antisemiti e’ quello dell’espulsione degli arabi da Israele. Bugia grande, assoluta e pericolosa , gli arabi fuggirono su invito della lega Araba colla speranza di ritornare a massacro di ebrei e estinzione di Israele avvenuti, come loro promesso. Israele vinse la guerra e ancora oggi quegli arabi vivono nei paesi islamici trattati come bestie, senza diritti, senza casa, profughi per l’eternità per loro stesso volere. Una legge speciale delle nazioni Unite fece dichiarare profugo palestinese chiunque fosse residente in Israele due anni prima della fondazione dello stato. Il gioco fu fatto con astuzia e fu accettato da parte di tutto il mondo di odiatori di Israele.
Il mondo occidentale e’ invaso dal veleno delle menzogne islamiche su Israele. Muore un palestinese e si grida al genocidio. Israele e’ quotidianamente accusato di apartheid nei confronti degli arabi. Nonostante l’assurdità questa accusa fa parte del viver quotidiano. Fior di intellettuali giurano sul razzismo di Israele e sulla pratica della segregazione razziale. Persino israeliani tipo Ilan Pappe, che io considero un grandissimo mascalzone, che quindi conoscono benissimo la realtà democratica del Paese, giurano su genocidio e apartheid pur rendendosi conto delle loro sporche menzogne.
Allora perché?
E qui torniamo ai termini usati anche dalla Phillips : ossessione, malattia mentale, odio.
Credo che tutto risieda in queste tre parole.
Tre parole che fanno capire tutto quello che accade , mascalzoni in flotilla sapendo che a Gaza nessuno muore di fame, Durban dove i pacifisti di nazista memoria bastonavano gli ebrei, ricorrevano gli israeliani per le strade della città urlavano “Israele a morte, Palestina libera e islamica”.
E lo scandalo di Durban si ripeterà a giorni.
Tre parole che fanno capire l’indifferenza per il 25 compleanno di Gilad Shalit, rinchiuso in un buco palestinese da 6 anni, senza notizie.
Tre parole che hanno fatto girare il mondo alla rovescia e che continuano a trasformare il popolo ebraico in capro espiatorio, origine di ogni male.
L’Occidente debole e pavido continua a ripudiare gli ebrei, pur sapendo chi sono I suoi veri nemici, e’ arrivato al punto di non ritorno facendo svanire ogni speranza di salvezza per la propria civiltà e cultura.
L’islam e’ il suo padrone ormai e sarà l’artefice della sua rovina.