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Ugo Volli
Cartoline
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Quia ego sum leo 29/08/2011

Quia ego sum leo

Nella foto a destra, Recep Erdogan

Cari amici, vi ricordate quel motto della "Fattoria degtli animali"? Tutti sono uguali, ma alcuni sono più uguali degli altri. E altri meno, ovviamente. Badate, che il problema nasce sempre dal fatto che qualcuno lo pensi, di essere più uguale degli altri. Si comporti in conseguenza. E se c'è chi ha l'improntitudine di chiedergli perché fa il prepotente, risponda come come il leone della favola, che si mangia l'agnello dopo aver esaurito i pretesti per aggredirlo "quia ego sum leo". Certo che dipende dagli altri, da chi assiste: se glielo lascia fare o no, il prepotente. I testimoni silenziosi di un'aggressione sono sempre complici.

Perché vi faccio la morale? Semplice. Leggo in un titolo che la Turchia dice che ci sono stati ottanta-novanta morti nei villaggi curdi del Nord dell'Irak. Per denunciarli? Per mandarci una flottiglia di soccorso giù per l'Eufrate? Ma no! Per vantarsene. Sono stati loro. Hanno superato il confine con l'aviazione e bombardato i villaggi curdi. E ora dicono: ne abbiamo ammazzati novanta (http://www.jpost.com/MiddleEast/Article.aspx?id=235052). Oltre frontiera. Perché erano terroristi che entravano nel nostro territorio a fare gli attentati. Non discuto. Magari hanno ragione loro, e sono davvero terroristi. Magari hanno preso dei villaggi curdi e li hanno bombardati per rappresaglia. Certo che i curdi hanno diritto a un loro stato, che gli era stato assegnato dai trattati dopo la prima guerra mondiale. (http://it.wikipedia.org/wiki/Kurdistan) Ne hanno più diritto dei palestinesi, dato che sono in un numero ragionevole per uno stato, sono lì davvero da molto tempo, hanno una lingua e origini etniche che non c'entrano nulla coi vicini: non arabi o turchi, piuttosto del ceppo indoeuropeo (http://it.wikipedia.org/wiki/Lingua_curda).

Quel che succede davvero in quei territori non si sa. Ma non importa, ammettiamo pure che la Turchia per ragioni di sicurezza pubblica debba combattere i curdi oltre il suo confine. La domanda è, se la Turchia ritiene di poter invadere e bombardare i propri vicini, perché si oppone all'isolamento militare di Gaza, da cui è evidente che partono azioni terroristiche contro Israele. Non è un caso isolato. La Turchia è l'unico stato a occupare un altro stato membro della comunità europea, cioè Cipro. Ha occupato metà dell'isola nel 1974 e da trentasette anni ci tiene una guarnigione militare; ci ha costruito un "muro dell'apartheid". cerca anche di boicottare l'economia della legittima repubblica di Cipro. E' questa una delle ragioni più forti che rendono impossibile l'adesione turca alla Comunità Europea (sconsigliabile per mille altre ragioni, è chiaro). Be', la Turchia si oppone a quella che chiama occupazione israeliana dei territori palestinesi, appoggia la richiesta dell'AP all'Onu di costituire uno stato senza trattative con Israele, ma intanto occupa Cipro.  Naturalmente polemizza anche con l'"occupazione" armena del Nagorno Karabach (territorio etnicamente armeno che l'Azerbaijan aveva cercato di "pulire etnicamente" e che si era ribellato, con la conseguenza di una guerra vinta dall'Armenia una ventina d'anni fa). Ha perfino la faccia tosta di imputare all'Armenia comportamenti non rispettosi dei diritti umani, mentre da cent'anni nega in ogni modo di aver organizzato e perpetrato il genocidio degli armeni sotto il suo dominio.

Insomma la Turchia fa quel che le pare, con la più sovrana faccia tosta. Quia ego sum leo. Il punto è che, al solito, giornali, forze politiche, Stati occidentali assistano alla prepotenza senza opporsi anzi un po' compiaciuti da quel che chiamano "politica neo-ottomana". Cioè imperialismo. Per fortuna la Turchia non ne indovina una per conto suo, impone a Israele di scusarsi e prende pernacchie, si offre come mediatore per la Libia e viene mandata a raccogliere margherite, prima fa amicizia con la Siria e poi impone  ad Assad di smettere di massacrare il suo popolo, con una serie vertiginosa di penultimatum. Resta evidente la disparità di trattamento. Se Israele colpisce i terroristi mentre lanciano razzi sui civili nel suo territorio, commette crimini di guerra (così la Lega Araba, l'Autorità Palestinese e un bel pezzo di politici e media italiani). Se la Turchia ammazza novanta curdi altre confine, tutti imitano le tre scimmiette: non vedono, non sentono, non parlano.

Ugo Volli


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