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Esempi di disinformazione, che fare ? 27/08/2011

Cari amici di IC,
Ieri sera ho avuto una lunga conversazione telefonica con un'anziana signora belga con molti problemi di salute, che affronta con coraggio e filosofia. E' una signora colta, ex insegnante; ha viaggiato molto nella sua vita, si tiene aggiornata; è molto credente, impegnata a sostegno dei Paesi meno fortunati (non so quanti camion di viveri, vestiti, medicinali e altri generi di prima necessità abbia mandato in Paesi come la  Bielorussia), e con qualche ragione preoccupata per le ottanta e passa moschee di Bruxelles, e le discriminazioni nei confronti dei cattolici nel mondo e perfino nel suo Paese. Conversare con lei è un piacere.
La signora mi ha sostenuto moralmente in periodi difficili e le voglio molto bene. Ma quando si parla di Israele non sente ragione. Ieri sera mi ha detto che la nipote è fidanzata con un ragazzo ebreo, "ma" (risatina con implicito sospiro, tipo "ma guarda come siamo rognati") molto dolce, comme il faut. Le ho detto che mia figlia a Cambridge si è aggregata a una piccola gang di bambini israeliani, e che stare con quei  bambini e le loro famiglie è un piacere perché sono sempre gentili, sorridenti, pronti ad aiutare, ottimisti. "E per forza lo sono," mi sono sentita dire, "si prendono tutto quello che vogliono, soprattutto la terra dei palestinesi.... Dio sa che non amo molto gli arabi, ma quello che viene fatto ai palestinesi è inaccettabile. Si sono presi così tanta terra, tanta terra....."
Avendo un po' di dimestichezza con gli archivi di IC, ho snocciolato amichevolmente alcune cose: impero ottomano, sionismo, dichiarazione Balfour; mandato per la Palestina e  la Transgiordania, in cui la Palestina è un territorio dell'ex impero ottomano, non uno Stato; acquisto di terre, Shoah, fine del mandato, creazione di Israele, rifiuto da parte araba di uno Stato per la popolazione araba dei territori chiamati Palestina; esodo degli ebrei dai paesi arabi verso Israele, spesso dimenticato; guerra del '67, il fatto che Gaza sia stata presa all'Egitto e la Cisgiordania alla Giordania piuttosto che ai "palestinesi", il fatto che il 20% e passa dei cittadini israeliani sia arabo, mentre il resto del mondo arabo è praticamente Judenrein.... Tutto inutile. La risposta è stata, in tono saputo e scettico: "Ah, questa è la versione che danno loro", sostenuta dalla convinzione incrollabile che prima della creazione di Israele la Palestina fosse un tutto unitario e arabo, e che la violenza palestinese sia giustificata dai soprusi subiti e dall'espansionismo dei coloni.  Avrei potuto ribattere e continuare a discutere, ma il rispetto dell'età avanzata, il costo della telefonata, e un profondo scoraggiamento mi hanno fatto desistere. Il colpo di grazia me lo ha dato la questione del muro, "costruito su terra palestinese". Erano le undici di sera e ho cambiato discorso.
Se questo è l'atteggiamento di una persona europea colta, che ha viaggiato, che legge, ed è di cuore buono, che speranze ci sono?  Anche mio marito (un prodotto del Trinity College di Cambridge, nel quale ho visto più di una volta materiale antisionista) più o meno la pensa come la signora, benchè da posizioni atee. Litighiamo più per Israele che per qualsiasi altra cosa.
Da ragazzina in vacanza-studio mi sono trovata all'aeroporto di Francoforte dopo l'esplosione della bomba attribuita al gruppo palestinese di Abu Nidal vicino al desk Alitalia (giugn0 1985). Visto che, se avessi viaggiato alcune ore prima, fra quei tre morti e quaranta feriti avrei potuto esserci anch'io, mi ricordo di essermi chiesta cosa diavolo avessi fatto io ad Abu Nidal e compagnia per mettermi le bombe all'aeroporto.  A tutt'oggi, Israele non ha ancora cercato di farmi fuori, anzi mi dà le medicine che mi permettono di curare la mia bambina.
Sono giunta alla conclusione che il califfato in Europa ce lo meritiamo, ma per favore, finchè si può, tenete aperto questo spazio in cui ancora si ragiona. E magari se avete tempo ditemi cosa posso ribattere quando mi viene obiettato che il muro sarà pure una semplice rete ma si trova comunque in territorio palestinese.
Un affettuoso saluto,
Annalisa Robinson

Cara Annalisa, la sua lettera, precisa, circostanziata, è piena di riflessioni che ritraggono la disinformazione che colpisce i paesi democratici.
In questa risposta non si possono indagare le ragioni storiche dell'odio contro gli ebrei - oggi trasformato in quello contro Israele- ma è un argomento che fa parte delle analisi di IC.
Lei ci chiede che si può fare, l'unica risposta è andare avanti, spiegare, ragionare, mettere in evidenza le menzogne che colpiscono Israele. Lasci perdere l'anziana signora, ormai non c'è più nulla da fare, ci vorrebbe una cura psicanalitica di massa, che è più o meno quello che fa IC fornendo fatti e dati contro la disimformazione.
Ci ha rattristato che questa disinformazione sia entrata anche nella sua casa. Le diamo un suggerimento, per evitare le discussioni con suo marito. Gli proponga un viaggio in Israele, non c'è niente di meglio che andarci per capire molte cose.
Informazione Corretta ne sta preparando uno per il prossimo anno (primavera 2012), dedicato proprio a coloro che nei confronti di Israele manifestano  critiche, che non verranno per applaudire ma per confrontarsi con le molte realtà di Israele. Il programma verrà inviato agli abbonati di IC.

In quanto alla sua ultima domanda, posto che la barriera difensiva  è stata costruita per impedire ai terroristi suicidi di entrare in Israele e ammazzarne i cittadini, non va dimenticato che fra Israele e i territori palestinesi non esiste nessun confine, ma una linea che li separa disegnata dopo il cessate il fuoco. Se ne sarebbe dovuto discutere nei colloqui di pace fra Netanyahu e Abu Mazen, ma quest'ultimo ha preferito non presentarsi, per cercare la legittimazione dell'Onu. Se ci sarà, ma verrà solo dal voto dell'Assemblea generale, gli Usa metteranno il veto, avrà come risultato la fine degli accordi di Oslo. Ma forse è proprio questo che vogliono i palestinesi, come cerchiamo di far capire su IC da dieci anni.
un saluto cordiale,
IC redazione


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