Gent.ma redazione di Informazione Corretta
sono tornato ieri da un soggiorno (purtroppo breve!) in Israele, ospite di alcuni miei amici e delle loro meravigliose famiglie. Durante la mia permanenza si sono verificati purtroppo i gravi atti terroristici, di cui avete dato doverosa testimonianza. Lasciatemi dire che sono rimasto estremamente colpito dalla calma, dignità e abnegazione del popolo israeliano, che nonostante i lutti e le emergenze vuole riuscire, e riesce, a continuare una vita quotidiana "normale" e soddisfacente.
Per le famiglie che mi hanno ospitato posso solo avere parole di ringraziamento; agli italiani ho invece l'incarico, da parte dei miei amici israeliani, di far conoscere meglio la realtà israeliana, purtroppo spesso fraintesa dai media occidentali (una situazione che provoca tristezza, più che malcontento, nei miei amici).
I media descrivono spesso un paese chiuso, militarista, addirittura razzista.
Io invece ho visto un paese giovane, vitale, ancora pieno di opportunità per tutti e anche dotato di una sana voglia divertirsi; dove si incontrano facce di tutto il mondo e si parlano lingue di ogni tipo, senza pregiudizi; dove i giovani soldati, che in effetti non mancano, sono sentiti come una parte importante della società, da trattare con la dignità e il rispetto che meritano (da loro ampiamente ricambiato); un paese che consiglierei, e in effetti ho consigliato, di visitare sia ai miei amici con interessi culturali o religiosi, sia a quelli che vogliono semplicemente divertirsi (anche nei locali gay di Tel Aviv, perché no? segno di una società aperta e tollerante in cui religiosi conservatori e giovani "trasgressori" riescono a convivere democraticamente).
Mi permetto di far notare che alcuni siti di viaggi mi avevano anzi quasi "terrorizzato" descrivendomi paurosi controlli aeroportuali degni della Stasi; al contrario, ho notato che la sicurezza è sì presa sul serio (e non può essere altrimenti data la situazione) ma i controlli sono assolutamente discreti ed educatissimi, per quanto precisi e accurati. Mai mi sono sentito in pericolo di alcunchè e mai sono stato trattato meno che gentilmente.
Non fraintendetemi: io non credo che Israele sia il paradiso in terra, o un posto perfetto e privo di contraddizioni; ce le avranno, non voglio discutere; i problemi certo non mancano neppure là (senza contare quelli che non si vanno a cercare, come i razzi dei palestinesi...)
però sono convinto che da un lato noi abbiamo molto da imparare da loro; dall'altro che gli israeliani meritino di essere descritti e rappresentati in un modo più positivo (e realistico!) di quanto normalmente mi tocca leggere o sentire.
Ringraziandovi per la vostra opera, vi porgo cordiali saluti
Paolo