Israele è sempre colpevole, anche quando viene attaccato 20/08/2011
Copia di un'e-mail inviata all'Unità
Gentile Redazione, in riferimento all'articolo dal titolo "La diplomazia del terrore contro ogni dialogo", pubblicato a pag. 18 dell'edizione di oggi, 19/08/2011, a firma di Umberto De Giovannangeli, appare quantomeno singolare l'affermazione: "Il vuoto dell’iniziativa diplomatica viene sempre riempito dal sinistro clamore delle armi" dal momento che è chiaro l'intento provocatorio degli attacchi a poche settimane dalla discussione all'ONU sulla fondazione dello Stato palestinese. Probabilmente a De Givannangeli sfugge il fatto che, una qualsiasi risposta israeliana agli attacchi verrebbe sfruttata emotivamente all'Assemblea Generale dell'ONU. Ma estremamente grave è il seguito "I falchi, nei diversi campi, sono entrati in azione: prima nel Neghev, e in rappresaglia, a Gaza. Da fronti opposti, mirano allo stesso obiettivo: sabotare ogni tentativo di dialogo", che sembra mettere sullo stesso piano gli attentori, autori degli attacchi, con le forze di sicurezza israeliane, che hanno reagito agli stessi. Un bell'esempio di cerchiobottismo tutto teso a dimostrare come, secondo De Giovannangeli, Israele è colpevole sempre, anche quando viene attaccato.