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Il Foglio Rassegna Stampa
19.08.2011 Contro Durban III
commento di Giulio Meotti

Testata: Il Foglio
Data: 19 agosto 2011
Pagina: 1
Autore: Giulio Meotti
Titolo: «Verso Durban III»

Riportiamo dal FOGLIO di oggi, 19/08/2011, a pag. 1-4, l'articolo di Giulio Meotti dal titolo " Verso Durban III ".


Approviamo la dichiarazione : " Il sionismo è razzismo". E anche le dichiarazioni : "La guerra è pace", "Il terrorismo è libertà" e "La dittatura è democrazia ".


Giulio Meotti

Roma. A un mese da “Durban III”, la grande conferenza sul razzismo organizzata dalle Nazioni Unite e che si aprirà a New York il 21 settembre, emergono i contenuti del discusso evento. Canada, Israele, Stati Uniti, Italia, Repubblica ceca e Olanda hanno già annunciato che non ci saranno. Il nostro ministro degli Esteri, Franco Frattini, spiegando i motivi del ritiro italiano aveva chiarito che la piattaforma di Durban si stava trasformando, da foro di dibattito e coordinamento dell’azione internazionale contro il razzismo, in una tribuna di accusa contro Israele.
Forte fin da subito era il sospetto che i paesi islamici, Teheran e le ong avrebbero usato anche questo summit per condannare Israele e gli ebrei. Un sospetto confermato dalla bozza che circola da giorni. “Noi, capi di stato e di governo, affermiamo che la Dichiarazione di Durban del 2001 fornisce lo strumento più articolato per combattere il razzismo, la discriminazione razziale, le xenofobia e l’intolleranza”, afferma la risoluzione. Dunque Durban III si colloca nella scia della prima edizione, come neppure la seconda edizione del 2009 a Ginevra aveva fatto. Il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad è atteso sul podio del forum (il giorno prima parlerà all’Assemblea generale dell’Onu). Nel 2001 in Sudafrica, dopo gli interventi di Mugabe, Castro e Arafat che maledicevano l’occidente “colonialista” e gli israeliani “razzisti”, come spiega Anna Bayefsky, politologa canadese fra le massime esperte mondiali di Nazioni Unite, la conferenza di Durban “fu trasformata in un forum per il razzismo e numerosi stati eliminarono ogni riferimento all’Olocausto”. Il rappresentante del Kenya propose di rimuovere dal documento l’unica parte positiva per gli ebrei, quella che denunciava l’antisemitismo nel mondo, e la sua mozione venne approvata venti a uno. Nella prima edizione, il discorso di chiusura venne pronunciato da Fidel Castro e ai soliti slogan di “Palestina libera” si accompagnarono quelli di “morte agli ebrei”. La data fissata è per il 21 settembre, il giorno prima dell’apertura annuale dell’Assemblea generale, così da avere il massimo numero di capi di stato. A luglio la Germania aveva promesso che se anche la terza edizione avesse ripreso lo spirito della prima se ne sarebbe andata. La Polonia era sulla stessa linea. Ma le rispettive cancellerie devono ancora decidere cosa fare dopo l’uscita della bozza. Francia e Regno Unito hanno confermato che parteciperanno al summit. “L’arrivo di Ahmadinejad a Durban III è uno sforzo calcolato per demonizzare Israele”, dichiara Anne Bayefsky dell’Hudson Institute e direttrice al Touro College dell’istituto sui diritti umani e l’Olocausto. Al forum del 22 settembre parleranno, oltre all’Iran, anche il Qatar e il Sud Africa, stati promotori della prima, sciagurata edizione. E’ attesa anche la commissaria ai diritti umani dell’Onu, Navi Pillay, originaria di Durban e anche lei protagonista del summit del 2001. Trentadue ong stanno organizzando a New York, come avvenne anche nella città sudafricana, una “quattro giorni di proteste” contro Israele, che secondo il manifesto di queste ong è parte di “una lunga storia di collusione con i regimi violenti, dalla Germania nazista all’apartheid sudafricana”. Fra le promotrici delle ong c’è Mireille Fanon-Mendes, figlia del celebre intellettuale e nazionalista arabo Frantz Fanon e oggi storica militante della causa palestinese in Europa. La bozza di Durban III, se non emendata, proclamerà quindi i palestinesi “vittime del razzismo israeliano”. Il 22 settembre, nella strada di fronte al Palazzo di vetro, il Touro College ospiterà una contro iniziativa organizzata da John Bolton, ex ambasciatore statunitense all’Onu e promotore della “Friends of Israel Initiative”. Vedrà la partecipazione, fra i moltissimi oratori e accademici, del premio Nobel e scrittore Elie Wiesel, dello studioso di islam Bernard Lewis, dell’attore Jon Voight, dell’ex sindaco di New York Ed Koch e dell’avvocato liberal Alan Dershowitz.

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