Il commento di Andrea Jarach
Andrea Jarach, Presidente Gruppo Proedi
In una settimana che vede la supremazia dell'economia su ogni altro aspetto della societa' mi piace portare un piccolo raggio di sole in un panorama tanto grigio di per se da non meritare anche commenti aggiuntivi.
Potrei parlare del bambino arabo salvato in Israele con una complessa e costosa operazione chirurgica, ma la notizia si commenta da sola.
E quindi parlero' di un evento che i piu' tra voi non avranno neanche potuto conoscere e che il Corriere della Sera del 6 agosto ha riportato nelle pagine dell'economia.
Luxottica, leader mondiale nel settore degli occhiali, azienda tutta italiana, ma con una vasta presenza globale, ha effettuato la sua piu' recente acquisizione in Israele. Una catena di negozi di ottica. Mi ha colpito molto che l'amministratore delegato di Luxottica, Andrea Guerra, abbia posto l'accento sulla rilevanza del mercato di Israele (situato nella sun belt del mondo, classificazione di Luxottica per individuare i paesi dove splende spesso il sole). Paragonato nel successivo capoverso ai recenti sviluppi dell'azienda italiana con nuove acquisizioni in Cina e Messico,
Io ricordo ancora il mio primo viaggio in Israele nel 1967. Ricordo che non esisteva lo shampoo per capelli (probabilmente si usava il sapone che poi e' lo stesso!) e che molte piccole auto, di grosse non ne vedevi proprio, avevano i finestrini di dietro oscurati per ragioni fiscali.
Ricordo poi il periodo dell'inflazione a due cifre, galoppante e che costringeva ad ogni viaggio a ripensare il cambio con la nostra lira (il colmo...)
E poi il miracolo economico, un altro miracolo.
E quanto avrebbe da imparare la nostra povera Italia da questo Paese 10 volte piu' piccolo che ha saputo rigenerarsi ogni anno.
Ecco questo e' il mio commento ammirato per l'economia israeliana, e se anche una azienda leader internazionale negli occhiali da sole si rende conto dell'importanza di Israele, presto questa forza economica non potra' che rafforzare dal basso anche gli sforzi verso la pace in un disegno utopico che mi colpi' molto quando venne enunciato molti anni da da Shimon Peres: Isfaur (Israele-Palestina-Giordania), come il Benelux, come l'Unione Europea. Una zona di libero scambio, anche di forza lavoro.