Israele: i primi 30 anni e i secondi 30
di Nehemia Shtrasler
da Haarez, 5 agosto 2011
Nehemia Shtrasler, Amos Oz
Amos Oz ha ricordato con nostalgia in un articolo di prima pagina, uscito martedì scorso su Haaaretz, i valori perduti dei primi 30 anni dello Stato, augurandosi che la 'protesta delle tende' possa facilitarne il ritorno.
Gli risponde Nehemia Shtrasler, editorialista di Haaretz, con un fondo uscito con il titolo " L'errore di Amos Oz", che offriamo ai lettori di IC.
Fino a questa settimana, non sapevo che Israele era un paradiso. Sono stati i primi 30 anni dalla fondazione dello Stato. " La povertà non era diffusa...i lavoratori vivevano in modo modesto ma dignitoso, per se stessi e le loro famiglie", ha deciso lo scrittore Amos Oz. Che racconta con nostalgia di un merviglioso passato, quando c'era una società egalitaria, nella quale i nuovi immigrati, i rifugiati e coloro che vivevano nei campi di transito ricevevano educazione, assistenza sanitaria e la sicurezza di una casa. Invece, ha scritto, " tutto questo è stato distrutto negli scorsi 30 anni perchè il governo ha favorito il grande capitale attraverso una giungla di leggi economiche".
L'unico problema in questa idilliaca descrizione è che è scorretta. Perchè la nostalgia è un cattivo consigliere. Colora il passato di rosa anche se il colore predominante era il grigio scuro. I primi 30 anni dopo la fondazione dello Stato sono stati anni difficili, anni di povertà, discriminazione etnica, con un basso livello della qualità della vita. Siamo fortunati ad esserne usciti.
Ancora oggi, mi ricordo del mio vicino di casa che tutte le mattine andava in bicicletta da via Ibn Gvriol a Tel Aviv dove si abitava, fino a Jaffa dove lavorava, perchè non aveva i soldi per l'autobus. E chi possedeva un'auto allora ? Chi si permetteva di andare a mangiare al ristorante ? Chi sognava i viaggi all'estero ? Solo chi faceva politica. Quando i viaggi all'estero cominciarono, la cosa più curiosa era che non andavamo subito a visitare il Louvre ma i supermarket per vedere l'abbondanza del cibo, le diversità, i colori, mentre noi usavamo il dentrificio Shenhav, il caffè solubile Elite e gli spaghetti Osem.
Oz scrive che " quasi tutte le donne e gli uomini lavoravano". Anche questo è scorretto. Perchè per lavorare in quegli anni felici dovevi essere iscritto al sindacato dei lavoratori Histadrut. La società egalitaria di Oz assegnava belle case a metà del loro valore solo a "quelli che ci sono vicini", mentre chi aveva redditi molto inferiori viveva in condizioni terribili.
Educazione per tutti ? Da chi l'ha saputo ? C'era una educazione eccellente con buoni insegnanti per l'élite ashkenazita, ma gli "insegnanti" che venivano mandati nei quartieri poveri erano in gran parte soldatesse che avevano appena finito le classi superiori, e che non erano in grado controllare una classe per più di cinque minuti, anche se ne dipendeva la loro sopravvivenza economica.
Assistenza sanitaria ?Anche questo è un mito. Dopo tutto, fino alla riforma introdotta all'inizio degli anni '90 da Haim Ramon, allora capo della Histadrut, almeno 250.000 cittadini non godevano dell'assicurazione sanitaria perchè non avevano pagato al quota di iscrizione al sindacato. Solo nel 1994 abbiamo avuto una legge nazionale sulla sanità e oggi tutti hanno l'assistenza anche se non lavorano affatto, non pagano nulla a magari hanno 10 figli. Questo è successo negli ultimi 30 anni, non nei primi.
Una volta, potevi trovarti povero, allora veniva a trovarti un inviato del Ministero competente e con una espressione seriosa poteva persino lasciarti qualche soldo. Ma in questi ultimi 30 anni, tutti ricevono contributi per allevare i figli, ci sono assicurazioni per chi non guadagna abbastana, qualcosa che non esisteva per niente nel paradiso di Oz. E' inconcepibile che Oz non si ricordi della rivolta delle Pantere Nere agli inizi degli anni '70.
La nostra fortuna è consistita nel fatto che i nostri padri fondatori, malgrado venissero dalle rivoluzioni socialiste europee, capirono che nei tempi lunghi il socialismo conduce alla povertà, per cui scelsero in un tempo relativamente breve il passaggio all'economia di mercato. Questo processo, che stiamo ancora vivendo, è stata la nostra salvezza. Il nostro livello di vita è cresciuto in maniera starordinaria negli ultimi 30 anni. Le importazioni sono aumentate e la loro varietà accresciuta, mentre i prezzi sono scesi. Da una economia chiusa e arretrata, impegnata solo ad esportate arance, siamo diventati esportatori di alta tecnologia d'avanguardia.
Certo, la situazione non è perfetta. I divari sono ancora troppo grandi e devono essere corretti. Questo perchè l'economia di mercato richiede regole forti e costante attenzione per gli elementi deboli della società. E' quindi un bene che sia esplosa la protesta delle tende.
Per migliorare le condizioni della classe media, il governo deve confrontarsi con monopoli e cartelli, comitati di lavoratori, capitalisti che controllano settori troppo vasti dell'economia, i bilanci militari esagerati, e le tasse folli imposte sui beni alimentari. Deve anche occuparsi di chi gode di eccessivi diritti, come gli ultra ortodossi e i coloni.
Riguardo a quest'ultimo punto, nessuno più di me può essere d'accordo con quanto ha scritto Amos Oz.