Riportiamo dal FOGLIO di oggi, 06/08/2011, a pag. 3, l'articolo dal titolo "Languono le casse di Sawiris per colpa della vignetta anti islam".
Naguib Sawiris
Roma. L’ultimo volantino rinvenuto al Cairo contro il magnate copto recita: “Sawiris capisce soltanto il linguaggio del denaro”. Naguib Sawiris, grande imprenditore delle telecomunicazioni (in Italia è il magnate di Wind), cristiano e fondatore del partito “Egiziani liberi”, non immaginava che da una semplice vignetta su twitter potesse venirgli la peggior crisi economica degli ultimi anni. A giugno Sawiris ha pubblicato su Internet Topolino e Minnie in un disegno caricaturale con fattezze islamiche – lui con una barba nera e il copricapo dei leader estremisti, la jothra, lei con un niqab, il velo integrale che lascia vedere gli occhi. La didascalia diceva: “Questo è il futuro dell’Egitto”, come a mettere in guardia sull’emergenza islamista post Mubarak. “Blasfemo”, “antislamico”, “bestemmiatore”, le accuse immediate a Sawiris. Prima è arrivata la denuncia di quindici avvocati islamici contro il tycoon della telefonia egiziana. Poi le minacce di morte dei salafiti: “Dobbiamo tagliare la lingua a chiunque offenda la religione”. Mamdouh Ismail, accusato di avere contatti con al Qaida e fra i fondatori del movimento fondamentalista salafita, ha detto che “a Sawiris non sarebbe piaciuto se un musulmano avesse scherzato con le vesti di un prete cristiano”. Infine è stata la volta del boicottaggio economico: “Se sei un vero musulmano, boicotta i prodotti di Sawiris”. Ogni musulmano che si rispetti insomma avrebbe dovuto boicottare i telefonini della Mobinil, la società di telefonia mobile di Sawiris che in Egitto conta su dieci milioni di abbonati. Ieri la notizia che Sawiris ha perso un terzo del proprio capitale nel colosso delle comunicazioni. “Se siete dei patrioti e amate l’Egitto non boicottate la Mobinil, avrà un impatto sui cinquemila egiziani che ci lavorano”, ha tentato di dire Hassan Kabbani, amministratore del colosso di Sawiris. Le scuse del magnate non sono valse a nulla: “Chiedo scusa a chi non ha considerato questo uno scherzo. Avevo pensato fosse solo un disegno buffo e non volevo mancare di rispetto a nessuno”. Ma gli avvocati hanno insistito nella loro denuncia sostenendo che il comportamento del magnate “minaccia la pace sociale e l’unità del popolo egiziano, a maggioranza musulmana, e mostra i musulmani con l’aspetto di topi, testimoniando un disprezzo verso di loro e aprendo la porta al male e al disordine, in un momento in cui il paese ha bisogno di stabilità”.
Già nel 2007 una fatwa per boicottarlo
Così l’uomo più ricco d’Egitto da ieri lo è un po’ meno. Le pagine Facebook dal titolo “Boicottate Sawiris” raccolgono migliaia di contatti. “E’ una disgrazia che Sawiris soccomba così a un gruppo di terroristi che mirano a farne cadere l’impero. Dovrebbe essere lui a denunciarli per calunnia”, ha scritto sul quotidiano al Masry al Youm la giornalista Mary Youssef. Già nel 2007 una fatwa trasmessa all’agenzia di stampa France Presse dello sceicco Youssef al Badri chiedeva ai musulmani di boicottare le società di Sawiris, perché il famoso imprenditore aveva deplorato il peso della religione in Egitto e aveva manifestato “preoccupazione per il crescente numero di donne velate nelle strade egiziane”. “Ho l’impressione di essere in Iran, e mi sento come uno straniero”, il suo commento. “Tutti i musulmani hanno la prova che Sawiris ha espresso queste opinioni e non possono quindi, secondo la legge islamica, avere contatti con le sue società e i suoi prodotti”, si leggeva nella fatwa. Anche i Fratelli musulmani in una conferenza stampa hanno scandito accuse pesanti contro l’imprenditore, reo di “affiliazione con il vecchio regime corrotto” e “accumulo di ricchezza grazie ai legami con l’ex rais”. Il titolo della compagnia di Sawiris ha perso il trentatre per cento del proprio valore.
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