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Informazione Corretta Rassegna Stampa
05.08.2011 Israele con le spalle al muro?
commento di Federico Steinhaus

Testata: Informazione Corretta
Data: 05 agosto 2011
Pagina: 1
Autore: Federico Steinhaus
Titolo: «Israele con le spalle al muro?»

Israele con le spalle al muro?
di Federico Steinhaus


Federico Steinhaus

Credo che molti condividano la mia sensazione secondo la quale il governo israeliano è attualmente privo di una visione strategica, e che questo avviene in un momento cruciale della storia.

Tutt’intorno, negli stati arabi ai suoi confini regna una paralizzante confusione: il Maghreb si trova alla vigilia di importanti mutamenti , scosso da rivolte animate da una molteplicità di motivazioni e che proprio per questo motivo non riescono a coagularsi attorno ad un progetto politico; la Siria ha ben altro a cui pensare; l’Iran teme di rendere ancor più incandescente lo scenario e tiene a freno Hezbollah. Sull’altro fronte, quello occidentale dei paesi “amici”, Obama è stato indebolito dal confronto coi repubblicani sul debito interno e l’Europa arranca per uscire dalla crisi.

Una iniziativa di pace israeliana troverebbe di conseguenza un terreno favorevole o quanto meno resistenze attutite; ciò consentirebbe di guardare con meno pessimismo alla prossima sessione dell’ONU. Israele potrebbe forse addirittura incunearsi fra le fazioni in lotta nel Maghreb, alcune delle quali  sarebbero forse liete di intravedere un vantaggio economico e politico in un avvicinamento che oggi non pare impossibile, dato che in quella regione del mondo arabo la sorte dei palestinesi non è una priorità.

Il futuro immediato, invece, appare nebuloso ed anche denso di incognite pericolose. Dalle decisioni dell’ONU sullo stato palestinese alle elezioni in Egitto, dalla situazione nello Yemen e nel Bahrein alla mai sopita violenza proveniente da Gaza le minacce derivanti da una situazione che sfugga di mano sono tutt’altro che ipotetiche e distanti.

Eppure, il governo israeliano è alle prese con problemi interni che ne assorbono ogni energia e non ha la capacità o la forza di indicare una strategia che contrasti validamente, da subito, questo scenario disinnescandone almeno alcuni dei possibili pericoli  – a meno che stare alla finestra non sia una scelta consapevole.

Questo è quanto appare a noi, semplici spettatori e lettori di giornali. Ma dobbiamo ricordarci che spesso la vera politica nel Vicino e Medio Oriente si è innestata sulle realizzazioni di una diplomazia segreta molto attiva (i trattati di Oslo ne sono una dimostrazione). Nulla ci impedisce di pensare e sperare che anche oggi gli emissari di governi e parti politiche stiano concertando una serie di decisioni che smentiscano questa nostra impressione.


http://www.informazionecorretta.it/main.php?sez=90

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