Riportiamo dal GIORNALE di oggi, 03/08/2011, a pag. 15, l'articolo di Fiamma Nirenstein dal titolo "Multiculturali per forza? Minaccia alla democrazia".
Fiamma Nirenstein
Un giorno a New York vidi un padre e un figlio neri ancora in abiti africani intenti a mangiare un gelato al tavolino di un bar. La loro amorosa comune gioia era palpabile. I loro profili si specchiavano in un comune progetto: America. La loro integrazione era palpabile come la soddisfazione di essere a New York. Erano già americani nonostante gli abiti. Qui sta il punto.
Caro Manconi che sul Foglio riapri la discussione sul multiculturalismo attaccando una “sindrome Nirenstein” che creerebbe un falso giudizio sottraendo questa realtà al mondo dell’ineluttabile e affidandolo a quello di un’ ideologia attribuibile a “buonisti” tipo Don Ciotti o “l’internazionale socialista”,non è così. Il multiculturalismo, è vero, è “un movimento umano, un fenomeno economico, un processo demografico, una dinamica dei gruppi..” . C’è. Ineluttabile, lo è. Ma la sua realtà nel comune discorso pubblico è mistificata, addolcita; la sua analisi e la sua prassi soffrono di una larghissima censura politica. E’ la maggioranza delle leggi e delle istituzioni europee che agisce senza considerare che i protagonisti del multiculturalismo mettono da parte come fatto secondario la maggiore delle nostre acquisizioni, la democrazia: sono preso da tanti altri problemi. E l’islamismo, che non è l’Islam ma ne è la versione politica purtroppo diffusissima, proprio la rifiuta e la disprezza. E noi non lottiamo, ma anzi abbiamo un atteggiamento sottomesso, acquiescente.
L’8 marzo dell’anno scorso Thomas Hammerberg, il Commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa, si esprime per consentire il burqa; nel 2009 il governo svedese lascia che una folla di duemila immigrati a Malmo impediscano la coppa Davis perché gioca Israele; in quell’occasione il leader del partito della sinistra Lars Ohly dice alla folla soddisfatta che bisogna boicottare “il regime razzista ebraico”; circa 70mila ragazze svedesi non possono scegliere il partner perché si accetta che i loro matrimoni siano combinati; in Inghilterra ci sono 75 tribunali shariatici che hanno emesso almeno 7500 giudizi; in 5 delle maggiori città britanniche ci sono cinque tribunali di arbitrato islamico; Mohammed Salem pakistano, che ha ucciso la figlia Hina a Brescia con delitto d’onore viene giustificato dalla difesa perché ha agito secondo la sua cultura; i francesi sono ormai talmente inquieti per la loro sicurezza che il 57 per cento riterrebbe giustificato l’uso dell’esercito; la Norvegia consente un uso così vasto della ricongiunzione familiare per gli immigrati che il 75 per cento arrivano con questa modalità. Molti pakistani arrivano con varie mogli da cui poi divorziano per aggiungerne altre che portano dal Pakistan… nessuno reagisce. Sempre in Norvegia le autorità fecero pressioni a un giornale locale perché si scusasse per le famose caricature di Maometto violando palesemente il diritto alla libertà di espressione…
Se si sommano questi e mille altri elementi si capisce che un misto di paura, di illusione, di rassegnazione minacciano la nostra democrazia che soffre di mille effrazioni e difetti, ma è garante di libertà. Che fare? Misurare il multiculturalismo sulla parola democrazia, per quel che ci riesce.
www.fiammanirenstein.com
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