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Ugo Volli
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Evviva! I bravi terroristi non resteranno a tasche vuote 02/08/2011

Evviva! I bravi terroristi non resteranno a tasche vuote


Abu Mazen


Cari amici,

spero che oggi siate contenti, contentissimi. Anzi entusiasti. Che cos'è successo? Ecco, oggi pagano. Voglio dire, l'Autorità Palestinese paga gli stipendi. A tutti. Tutti interi, fino all'ultimo centesimo. Non è normale? No, per nulla. Perché l'AP è in grave crisi finanziaria. Non per colpa dell'America o dell'Europa che liquidano puntualmente i loro impegni, pur dovendo anche sostenere le Ong che combattono Israele dall'interno, ed è una bella spesa anche quella. Gli americani, per dirne una, hanno dato all'Autorità Palestinese oltre un miliardo di dollari nel 2009 (http://en.wikipedia.org/wiki/United_States_foreign_aid), l'Europa è impegnata intorno ai 600 milioni. Chi non paga sono i paesi arabi, anche quelli fuori dai guai politici e beneficiati dall'aumento del prezzo del petrolio come l'Arabia Saudita. Che volete, a parole sono solidali con i loro "fratelli palestinesi" e sono ben lieti di odiare Israele per conto loro, ma poi in concreto si guardano bene dal dar loro la cittadinanza, anche se vivono lì da generazioni e sono tutti arabi, membri della stessa "nazione araba"; quanto al portafoglio, lo aprono il meno possibile, si sa.

E naturalmente anche se l'Onu e il Fondo Monetario internazionale hanno certificato che l'Autorità Palestinese è pronto per istituire uno stato, circa un terzo del Pil dei territori amministrati dai palestinesi vengono dagli aiuti internazionali, quasi mille dollari a testa (sono valutazioni su dati molto confusi, vi risparmio le fonti, vi rimando solo alla Cartitas Ambrosiana, molto sensibile ai bisogni palestinesi: http://www.caritas.it/Internazionale/SchedaPaese.asp?IDP=Palestina&DIS=ALL). Buona parte del resto viene da rimesse doganali e da tasse che Israele raccoglie per l'AP, il che certamente non farebbe più di fronte alla rottura degli accordi di Oslo costituita dal ricorso all'Onu. Vedremo a settembre.

Comunque, senza i fondi arabi era difficile pagare i salari dei circa 170.000 dipendenti pubblici che più o meno, con le loro famiglie alimentano un terzo della popolazione. E il primo ministro Fayyad, prudente economista educato in un'università americana, aveva annunciato il taglio del 50% dei salari. Ma una minaccia di sciopero l'ha indotto a rinunciare. Miracoli della "primavera araba". Sicché oggi dovrebbero arrivare gli stipendi di luglio, solo con un piccolo ritardo. Chissà da dove sono arrivati i soldi, direte voi. Già chissà. Magari da quella miriade di fondi neri in cui eccelleva anche Arafat, come abbiamo appreso dalla disputa fra l'Autorità Palestinese e la vedova sulle molte centinaia di milioni di dollari che erano rimasti, come dire, appiccicati alle mani del duce palestinese durante la sua gestione. Chissà.

Comunque gli stipendi saranno pagati, e soprattutto i più importanti, i più preziosi. Come sapete, basta essere arrestato da Israele per avere diritto a uno stipendio dell'Autorità Palestinese, non importa quanto terribile sia il delitto di cui uno si sia macchiato. Per esempio i due fratelli che hanno compiuto un paio di mesi fa la strage di Itamar, ammazzando due genitori e tre loro figli piccoli, il minore di otto mesi, sono regolarmente a busta paga dell'Autorità Palestinese. E prendono anche uno stipendio superiore sia ai funzionari che ai "poliziotti" che in realtà sono i soldati dell'Autorità Palestinese. Naturalmente anche i fondi per questi stipendi vengono dalle nostre tasse e da quelle degli americani (http://www.hudson-ny.org/2302/palestinian-authority-terrorist-salaries). Difficile negare che questo finanziamento, al di là delle belle parole diplomatiche sulla pace e il rifiuto del terrorismo, significhi una sostanziale approvazione. Del resto nei campi estivi per bambini organizzati dall'AP, anche quest'anno i gruppi per i giochi ricevono i nomi dei più illustri terroristi, così, per dare una buona educazione ai giovani (http://myemail.constantcontact.com/PA-summer-camp-sponsored-by-Fayyad--names-children-s-groups-after-terrorists.html?soid=1101929139886&aid=x4CKULGEqYU) Che bello, eh, ragione di più per festeggiare. I nostri terroristi non resteranno a tasche vuote.

Ugo Volli


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