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Strage in Norvegia, equilibrio contro retorica 26/07/2011

Vorrei ringraziare gli amici di IC per l'equilibrio che stanno dimostrando a fronte di tanta retorica sulla strage in Norvegia.
Ho sempre pensato che punti di vista estremi, quali il fondamentalismo islamico, il bolscevismo, ed estreme destre varie, non debbano essere mai ignorati, come invece abbiamo fatto e ahime' stiamo ancora facendo. In mezzo a concetti inaccettabili, e spesso alla base di essi, ci sono talvolta preoccupazioni concrete o istanze che non dovrebbero essere sciupate.
Per esempio, e in soldoni, il fondamentalismo islamico contiene un elemento di critica alla nostra societa' occidentale attuale che dovrebbe farci riflettere sui nostri valori fondanti, su come ci siamo allontanati da essi, e su cosa non siamo disposti a negoziare; il loro recupero potrebbe anzi avvantaggiarci nel famoso "dialogo" e nell'altrettanto famoso "confronto" con altre culture e altre religioni.
Il comunismo puo' ispirare una riflessione sull'equilibrio tra liberta' e uguaglianza, magari estendendo il "dibattito" ai vantaggi e svantaggi concreti del pregiudizio positivo e dell'azione affermativa..
Il nazionalismo di destra potrebbe venire deattivato attraverso una riflessione su come preservare e valorizzare la cultura di un popolo in un tempo di cambiamento demografico e grandi movimenti migratori; o come assicurare legge e ordine garantendo in ogni modo gli inviolabili diritti personali, e cosi' via.
Credo che solo elaborando visibilmente le preoccupazioni legittime di fasce non irrilevanti della societa' si possano ridurre le possibilita' di esiti pericolosi, o almeno ridurre l'appoggio o la solidarieta' che questi ultimi spesso ispirano. Qui in Inghilterra ho conosciuto un paio di persone normalissime e moderatissime che purtroppo, e sperando nello stesso tempo che rimanga un piccolo partito, votano BNP (British National Party) per protesta, perche' i partiti moderati dei quali sono elettori naturali rifiutano di considerare e tanto meno di elaborare certe istanze in se' moderate (ad esempio l'immigrazione senza assimilazione, il multiculturalismo ecc).
All'epoca dell'attacco alle Torri Gemelle ci furono voci che si levarono in difesa non dei perpetratori, ma di alcune loro istanze: la nostra civilta' è marcia, senza valori eccetto quelli del capitale, l'Occidente oppressore e' il solo responsabile della rabbia degli oppressi, eccetera eccetera.
Magari potremmo fare lo stesso per alcune delle istanze concrete che emergono dall'episodio norvegese, e che sono sicuramente condivise da moltissimi europei.
Se diamo per scontata l'esistenza di un Islam moderato, spero che si riconosca almeno l'esistenza di un segmento della popolazione europea che ha dubbi legittimi sul multiculturalismo rimanendo nel contempo moderata e pure disarmata, se non inerme.
Per questo mi ha disgustato particolarmente l'articolo di Veltroni, trasudante facile, logora e dolciastra retorica, coronato dal solito appello ai "giovani" e all'inziativa "forte" (variante dinamica della "risposta alta e forte").
Veltroni dice che la strage "pretende da noi una risposta". Ebbene, la sua risposta è: continuiamo cosi', continuiamo a ignorare cosa pensano i diversi da noi, continuiamo a chiudere gli occhi, anzi a tenerli rivolti da una parte sola, a vedere quello che vogliamo vedere, a coltivare l'illusione di quelle che Leopardi chiamava ironicamente "le magnifiche sorti e progressive".
I "sentimenti peggiori" si trovano anche in altre culture, che hanno gia' acceso in tutta Europa "i fuochi della paura e dell’odio", ma a chiudere quella porta i progressisti europei ovviamente non pensano.
L'appello ai giovani mi fa pensare a un megaraduno su un'isola che non c'è, che non c'è piu' e anzi non c'è mai stata se non nelle menti di gente come Veltroni, che con insopportabile paternalismo ci esorta a restare impreparati, e anche a ignorare l'altro da noi nella sua interezza (che a ben vedere è pure mancanza del tanto decantato rispetto).
Ricordo di aver letto da qualche parte che è piu' facile morire per le masse che viverci assieme. Quando sento parlare certi politici forti in retorica e poveri in termini di idee concrete, mi dico sempre che è piu' facile professare delle idee che verificarne il funzionamento.
Grazie ancora IC, la vostra riflessione sugli eventi in Norvegia è stata la migliore in assoluto.
Annalisa, Gran Bretagna 

Ci sentiamo in questi giorni un po' come il nostro amico Bruce Bawer a Oslo, nella intervista a Giulio Meotti sul Foglio di oggi (è su IC), a causa di un killer folle,  chi trarrà vantaggio da tutte quelle morti sarà il terrorismo islamico, che rischia di uscirne fuori con gli abiti immacolati.
Ma noi non arretreremo nemmeno di un passo, non ci uniformeremo con i vari Veltroni & Co.
Grazie per le sue parole,
IC redazione


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