A chi ci critica con durezza, rispondiamo con le parole di Ugo Volli, pubblicate più in basso, nella risposta a un lettore che si rivolgeva direttamente a lui.
Aggiungiamo, come IC, che non abbiamo fatto altro che scrivere quanto sosteniamo da sempre, è nell'invasione, per ora pacifica e senza ancora gravissime conseguenze, dell'immigrazione musulmana che l'Europa, così come la conosciamo, finirà per sempre, entro pochi decenni,trasformata dalla maggioranza dei suoi abitanti, musulmani per chi non avesse ancora fatto bene i conti.
Amiamo tutti la pace, siamo tutti contro la violenza, ma il gesto criminale del norvegese 'bianco e biondo' deve farci riflettere. Così come dobbiamo preoccuparci delle reazioni dei media su Geert Wilders, un politico liberale, che usa i mezzi della democrazia, per esprimere le sue idee sull'immigrazione islamica.
Certo, era più facile, esprimere solo cordoglio per le vittime ed esecrazione per il killer, ma non è questo l'impegno di IC. A costo di deludere aluni lettori, noi continueremo a scrivere chiaramente ciò che pensiamo. Ci consola il fatto di non essere soli.
IC redazione
Ho trovato il vostro editoriale di oggi davvero vergognoso. E' l'ultima volta che vi leggo. Federico D'Agostino
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Spettabile redazione di informazionecorretta
Sono un imprenditore italiano residente ad Oslo da 32 anni. Sono molto appassionato di politica internazionale, e frequento anche il vostro sito, perche' offre punti di vista sovente assenti dalla stampa tradizionale.
Non vi ho mai scritto prima, ma ho ritenuto di farlo questa volta perche' ho voglia di parlare dei fatti di Oslo, che mi coinvolgono direttamente in quanto cittadino della capitale norvegese e conoscitore di questa societa' scandinava.
Ho seguito e letto gli articoli postati da informazionecorretta negli scorsi giorni, gli editoriali, e i botta e risposta nella rubrica delle lettere dei lettori.
ci sono dei punti da voi espressi che non condivido, ed e' di questi che vorrei parlare.
La societa' norvegese e' una societa' multiculturale quasi compiuta. Utilizzo il "quasi" perche' la societa' perfetta non esiste. Oslo e' una citta' la cui popolazione consta al 25% di immigrati. La religione piu' rappresentata tra gli immigrati e' quella islamica. I musulmani di Norvegia, fatte le dovute e minime eccezioni, sono perfettamente integrati. Ricoprono gli impieghi piu' disparati, parlano perfettamente il norvegese, rispettano le leggi e sono presenti in tutti i livelli della societa'. I ragazzi musulmani vestono come i loro coetanei norvegesi, escono e si divertono con loro, usano gli stessi slang, e hanno gli stessi idoli dei loro pari eta'. Il quartiere di Grønland, a nettissima maggioranza di immigrati, e' uno dei piu' colorati della citta', brulica di ristoranti di tutte le etnie, magrebini, iraniani, sudamericani, mediorientali, sudamericani, asiatici e via dicendo, ed e' uno dei centri nevralgici della vita notturna giovanile.. Ad Oslo non esistono i quartieri ghetto che si ritrovano, per esempio, nella vicina Svezia, e chiunque potrebbe verificare cio' in un viaggio nella capitale norvegese. Certo, le eccezioni ci sono, in Norvegia risiede l'odiatissimo leader in esilio di Ansar-al-Islam, che il governo non riesce a rispedire in Iraq perche' la legge norvegese vieta l'estradizione verso paesi nei quali vige la pena di morte, ma c'e' anche da dire (e questo non lo si legge sui media italiani) che il mullah Krekar, questo il suo nome, e' inviso alla stessa comunita' musulmana al punto che l'anno scorso degli industriali islamici hanno offerto un milione di corone (circa 125.000 euro) a patto che lasciasse il paese volontariamente. Il Mullah Krekar vive in una localita' segreta in seguito al suo tentato omicidio da parte di ignoti qualche tempo fa. E' mia personale convinzione che, "nonostante" l'alta percentuale di immigrati, la vita sociale ad Oslo non sia per nulla influenzata da tensioni interrazziali o interconfessionali. Certo, ci sono stupri, rapine, risse notturne, comuni a qualsiasi capitale occidentale, ma questi non hanno colore o sfondo razziale/religioso e coinvolgono tutte le comunita', inclusa quella locale. Pero', a leggere il vostro recente editoriale, pare che io viva in un'altra nazione.
Permettetemi di rispondere ad alcuni punti del vostro editoriale che trovo non corrispondenti alla realta' delle cose.
Voi scrivete che i ragazzini, essendo in superiorita' numerica, avrebbero dovuto facilmente sopraffare l'aggressore. E' evidente che non avete compreso come siano andate le cose. Quest'uomo si e' presentato come agente di polizia, ha radunato i ragazzi davanti a se' (non intorno a se') con la scusa di dovergli dare delle informazioni, e poi ha aperto il fuoco su di loro con una mitragliatrice. Ai ragazzi non e' rimasta che la fuga, e nonostante cio' ne sono morti 84. Si tratta di ragazzi per la maggior parte minorenni e ovviamente disarmati, non comprendo come avrebbero dovuto fermare quest'uomo tra sventagliate di centinaia di proiettili. Non ci sarebbe riuscito neanche un campione di arti marziali.
Voi scrivete letteralmente che la Norvegia e' in prima fila nella sottomissione politica, sociale, culturale nei confronti dell'islam che vuole affermare il suo predominio sul mondo. Non c'e' niente di piu' falso. Le leggi norvegesi vengono rispettate e fatte rispettare. A parte il singolo mullah e la sua ristretta cerchia, nessuna comunita' di immigrati ha mai avanzato alcun tipo di pretese simili. Non mi sembra che l'estensore dell'editoriale sia davvero informato sulla Norvegia, penso e credo piuttosto che basi le sue affermazioni su luoghi comuni che non hanno riscontro nella realta' norvegese, o perlomeno non nella stragrande maggioranza degli immigrati, musulmani e non.
Voi scrivete che l'islam non ha nessuna tolleranza verso la societa' norvegese. Mi trovo costretto a richiedere all'estensore dell'editoriale da dove trae queste informazioni non rispondenti al vero, se si tratta di luoghi comuni e/o supposizioni, o se ha fonti precise a riguardo. Io vivo qui da tre decenni e non ho mai visto nulla di quanto da voi descritto.
Su una cosa sono d'accordo con l'estensore dell'editoriale, ossia sulla cultura pacifista che ha invaso ideologicamente il sistema educativo nazionale.. E' vero, e non vedo perche' non dovrebbe essere cosi'. I ragazzi nelle scuole devono essere educati alla pace ed alla tolleranza, trovo atroce il solo accennare che cio' sia sbagliato e che i ragazzi debbano essere educati ad "altro".
Giungo alle mie conclusioni. Ieri l'attentatore ha falcidiato la futura classe politica nazionale. I ragazzi che partecipavano al convegno dei giovani laburisti erano di tutti i "colori" (perdonatemi l'uso del termine forse improprio). Cattolici, protestanti, musulmani, induisti, atei, tutti insieme per dialogare, per discutere di tolleranza, di futuro e di una societa' basata su ideali du uguaglianza e parita'. I nostri figli sono stati uccisi senza pieta'. La nostra reazione non puo' per nulla essere l'approvazione delle motivazioni dello stragista, che li ha sterminati perche' voleva fermare il culturalismo. Nel nome dei nostri figli noi dobbiamo continuare a far si' che la Norvegia resti la societa' tollerante che e' oggi, o anzi che diventi ancora piu' tollerante ed amante della pace. I nostri figli sono morti per questo, sono morti perche' ammiravano la multiculturalita', e ripudiare la multiculturalita' sarebbe oggi calpestare il loro ricordo e rinnegare i loro ideali condivisi oggi da un'intera nazione unita. Questa e' peraltro la posizione odierna di tutti i leader politici norvegesi, da destra a sinistra.
Vogliate prendere le mie opinioni come delle critiche costruttive e non come degli attacchi nei vostri confronti. Vi ho sempre ammirati quando avete mostrato che la realta' israeliana non e' quella descritta nella maggior parte dei media italiani, avete sempre fatto un ottimo lavoro, ma consentite anche a me di intervenire e di farvi notare che la realta' norvegese non e' quella da voi descritta. Le vostre motivazioni e preoccupazioni nei confronti dell'integralismo islamico le ho sempre condivise, ma accettate per favore il fatto che la nostra societa' non e' cosi' deteriorata come traspare dal vostro editoriale.
Vi invio i miei piu' cordiali saluti e l'augurio di continuare il vostro ottimo lavoro.
Andrea Sabatiello
Gentile Lettore, intanto grazie per il tono, che apprezziamo. Abbiamo letto le su considerazioni, che esprimono bene il suo punto di vista. Ci fermiamo solo su alcuni aspetti.
1) le dice che in tutte le metropoli esiste violenza, vero, ma la vivono soprattutto coloro che vivono accanti ai quartieri abitati da islamici. Chi vive nei quartieri residenziali non se ne rende nemmeno conto.
2) legga l'intervista ad Anne Holt, sulla Stampa di sabato, è su IC, anche se in quelle ore si pensava ancora ad una pista islamica, si chieda perchè una scrittrice, già Ministro della Giustizia, laburista, lesbica che vive con la sua compagna e una figlia a Oslo, sulla presenza islamica ragiona come noi e non come lei.
3) la invitiamo a leggere i libri di Bruce Bawer (li trova su internet), americano che vive a Oslo, che però della Norvegia ha una idea decisamente diversa dalla sua.
4) sull'isola c'erano centinaia di ragazzi, è da escludere che il finto poliziotto sia risucito ad allinearli tutti davanti a sè e poi massacrarli. E' invece credibile che la cultuta pacifista, che impedì negli anni '30 di capire comunismo e nazismo, abbia influenzato il sistema educativo svedese al punto da neutralizzarne le difese.
Per concludere, una riflessione sull'islam. Non è soltanto una religione, è una forma di stato, che considera chi non è musulamno un infedele, e come tale passibile di morte. Lei vivrebbe in uno stato a maggioranza islamica ? noi no. Ebbene questo è il futuro che ci attende, a governarci non saranno quei ragazzi musulmani che oggi godono e apprezzano le nostre società liberali, ma i fondamentalisti, come è già oggi nella maggioranza degli stati islamici.
Auguri, ci tenga informati con le sue opinioni, il confronto è sempre utile.
IC redazione
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Di fronte ad avvenienti tanto disumani e atroci mi domando se sia il caso che le democrazie occidentali, quando hanno a che fare con personaggi o con organizzazioni così contrarie a qualsiasi possibilità di comprensione, continuino a essere garantiste nei loro confronti. Fino ad ora ogni indagine, ogni presa di posizione politica ha sempre ritenuto di dovere essere condotta e valutata utilizzando quelle stesse leggi che hanno garantito ai terroristi stessi per realizzare i loro propositi criminali senza che a nessuno venisse in mente che ad un certo punto, per il bene comune certe garanzie non possono essere più scontate.
Proprio per questo proporrei che venisse preso in considerazione l'utilizzo di forze speciali, intereuropee, che, pur rispettose delle regole civili, quando si tratta di difendere la nazione non vadano tanto per il sottile nei riguardi di chi potrebbe realizzare attentati o che li ha realizzati. I corpi speciali in forza allo Stato Israeliano (il Maktal e il Duvdevan) realizzano proprio questo: prevengono e intervengono duramente in caso di fondati sospetti.
Occorre anche disporre di una adeguata legislazione che non consenta a persone che professano idee contrarie allo Stato democratico e che danno vita ad associazioni, centri culturali , scuole, partiti, di permanere sul territorio dello Stato stesso.
Cordiali saluti
Stefano Mantova
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Cari Amici, ho letto l’articolo del prof. Ugo Volli e ne condivido i contenuti, è fondamentale applicare “con il massimo rigore le regole dello stato liberale”, quello che non ha fatto il governo norvegese che da anni giustifica le forme di lotta terroristiche dei palestinesi nei confronti di Israele, senza accorgersi chel’ antisemitismo ha disgregato alla base i valori rispetto alla quale la Norvegia è organizzata.
Per analogia, pensando di non avere gli strumenti per indagare storicamente, vorrei porre alla vostra attenzione il caso Dreifuss. Non c’e bisogno di spiegarne la storia, ma quello che voglio chiedere è che all’epoca il caso Dreifuss scatenò in Europa un antisemitismo catastrofico al punto che contribuì successivamente a disgregare i rapporti di equilibrio tra gli stati europei portandoli al 1° conflitto mondiale?
Mi viene in mente una frase di una giornalista, della quale non ricordo il nome, che a margine di un articolo con il quale denunciava l’antisemitismo del governo norvegese, non si spiegava il perché la Norvegia, un paese così esteso e complesso dal punto di vista orografico, possa essere stato conquistato dalla germania nazista in pochi giorni e senza trovare un minimo di resistenza. Colgo l’occasione per ringraziarvi.
Cordiali saluti.
Alessandro Vergine
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La cartolina di Ugo volli sui fatti di Oslo e' semplicemente spaventosa. si strumentalizza la morte di decine di ragazzi innocenti per i propri fini propagandistici. volli deve a tutti i costi, ogni giorno, demonizzare i musulmani tutti, e' non si ferma davanti a nulla. Ugo Volli arriva quasi a giustificare tra le righe questa orrenda strage. dopotutto, se il folle ha sterminato quei ragazzi, la colpa e' dei musulmani che lo hanno esasperato. Mi dispiace, ma Ugo Volli e' un terrorista mediatico. Non mettero' mai piu' piede su IC e spero che ne' io e ne' i miei figli abbiano la sfortuna di incappare in un articolo di Ugo volli in futuro. I miei figli devono essere educati al rispetto e alla tolleranza, e non all'odio. Cordiali saluti N.V.
risponde Ugo Volli:
Chi mi scrive non mi ha letto, evidentemente accecato dalla sua ideologia. Ho ripetuto due volte e più che il terrorismo è sempre da condannare, da qualunque parte provenga. Dopo di che, mi sono chiesto il perché di questa strage. Cercare di capire le cause di un cancro non vuol dire approvarlo né giustificarlo, anzi è la premessa per combatterlo
ugo volli
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Vorrei, da vostro (ormai ex) lettore molto deluso, esprimere il mio profondo disappunto e il mio deciso disgusto per la becera strumentalizzazione che avete attuato nel commentare i fatti di Oslo. Non mi è mai capitato di trovare tante assurdità in un unico intervento. Trovo a dir poco nauseante il modo in cui spargete disprezzo per i poveri ragazzi di Utoya che secondo voi sono "colpevoli" di avere implorato di non essere uccisi. Li accusate di essersi "rammolliti" e di essere fondamentalmente dei vigliacchi perchè non hanno offerto resistenza. Vergognatevi voi. Riciclate le stesse argomentazioni basate su concetti di "forza", "onore", "virilità " e scempiaggini simili che ammorbavano l'Europa negli anni '30 uscendo dalle bocche di feccia come Mussolini ed Hitler. Il vostro argomento secondo cui "Centinaia di giovani, non bambini, ma nel pieno vigore della forza fisica, che avrebbero potuto benissimo impedire che avvenisse una strage di quelle proporzioni. Non uno fra loro che abbia reagito, eppure erano centinaia. Come è potuto avvenire?" fa eco in modo angosciante alla frase di Hitler secondo cui i tedeschi meritavano di perdere la guerra perchè erano rammolliti. Come potete avere abiurato all'intelligenza e alla decenza in modo così plateale, senza vergognarvi? Mi piacerebbe vedere come vi comportereste voi, che sputate sentenze con così tanta disinvoltura, di fronte ad un sadico armato di fucile automatico che spara all'impazzata. Scommetto che anche gli eroi di Sderot si macchiano della "vigliaccheria" di fuggire al riparo quando i terroristi di Gaza colpiscono la città coi loro missili. O sbaglio? Vi seguivo con un certo interesse fino a qualche tempo fa perchè trovavo che "Informazione Corretta" fosse un utile, anzi, utilissimo antidoto alla demenza di certi sinistroidi che vanno in brodo di giuggiole a sentir parlare di "islamismo". Usavo molto spesso le informazioni di IC per contrastare certi deliri che dilagano su siti come "Informare per resistere", ma vedo che ormai siamo al ridicolo anche sul vostro sito. Informazione Corretta mi aveva spinto a vedere tutti gli aspetti negativi legati alla religione islamica e al multiculturalismo. Ora grazie ai vostri deliranti commenti diventerò decisamente più aperto sia verso i musulmani, sia verso il multiculturalismo. Bel colpo. Complimenti. Siete diventati praticamente identici, in quanto a disonestà intellettuale, a coloro che sostengono l'islamismo, e noto che siete totalmente offuscati dall'islamofobia più angosciante e cieca. Spero (ma dubito che succederà) che possiate ritrovare un minimo di bussola intellettuale... Un vostro ex-lettore, molto deluso, molto amareggiato.
Fabio
troverà la nostra risposta in questa stessa pagina, dopo altre e-mail
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