Quando Michele Giorgio ci prende per i fondelli 17/07/2011
Copia di mail inviata al Manifesto:
Egregio signor Michele Giorgio, leggo sul manifesto di venerdì il suo articolo nel quale trovo, a seguito delle indagini compiute da Hamas dopo la morte di Arrigoni, che "i genitori, Egidia Beretta ed Ettore Arrigoni, la sorella Alessandra, la compagna di Vik, hanno il diritto di sapere e con essi tutti coloro che in Italia e in vari paesi amavano e stimavano Vittorio e il suo lavoro a sostegno dei diritti dei palestinesi di Gaza". Ebbene, per una volta concordo pienamente con lei, signor Michele Giorgio. Il problema è che, dopo una "indagine" che è difficile capire quanto seria, effettuata da governanti riconosciuti da ben poche nazioni, lei finisce con il denunciare che il giusto diritto della famiglia Arrigoni sarà calpestato "dall'Italia di Silvio Berlusconi" per la vecchia questione del rifiuto di avere "qualsiasi rapporto" col regime terrorista di Hamas. Insomma (e lo dico pur senza avere mai votato nessun partito di Berlusconi), i palestinesi uccidono un italiano, ma alla fine una grave colpa ricade sull'odiato Berlusconi. Anzi, questa è l'unica colpa della quale lei scrive.. Ma lo sa che ha davvero una fantasia incredibile, signor Michele Giorgio!