copia di mail inviata a Avvenire:
Egregio Signor Ghidoni,
ho letto con attenzione il suo articolo pubblicato venerdì da Avvenire.
Pur con una certa difficoltà a comprendere appieno tutto il suo pensiero a
causa, forse, di alcuni refusi, devo qui contestarle alcune affermazioni che
dimostrano una conoscenza quanto meno lacunosa della realtà del Medio
Oriente.
- I "cristiani arabi" non hanno nessuna difficoltà ad "accedere ai luoghi
santi". Qualunque affermazione in tal senso deve essere provata, altrimenti
non deve essere scritta. Lo Stato di Israele si è sempre impegnato in tal
senso, e nessuno ha mai potuto dimostrare il contrario.
- In Israele e nei territori di Giudea e Samaria non esiste alcun "muro di
700 chilometri"; sono pronto a recarmi con lei sul posto ed a
dimostrarglielo.
Ho dovuto fare queste premesse per poter confutare la sua seguente
affermazione: "le giovani coppie di Gerusalemme (cristiano-arabe?) ...
potranno rimanere nella città (Gerusalemme) senza essere costrette ad
abbandonarla per emigrare, spesso all'estero, a causa delle restrizioni
imposte dall'autorità governativa dopo l'occupazione del 1967": queste
parole, signor Ghidoni, sono destituite di ogni fondamento, e tutte le
ricerche demoscopiche lo dimostrano. I cristiani stanno abbandonando i paesi
limitrofi, ma certamente non Israele, dove, anzi, risultano essere in
aumento.
Distinti saluti
Emanuel Segre Amar