Riportiamo dal FOGLIO di oggi, 15/07/2011, in prima pagina, l'articolo dal titolo " La Fratellanza musulmana ora è contro piazza Tahrir" .
Fratelli Musulmani
Il Cairo. La storia sembra lineare. I giovani egiziani cacciano il rais Hosni Mubarak con proteste pacifiche – da parte loro, gli hooligan di regime hanno ammazzato 800 persone –, il potere è assunto pro tempore dai generali, arriva la Fratellanza musulmana che sfrutta la sua organizzazione migliore e rodata in anni di clandestinità e si candida a vincere le prossime elezioni di novembre contro la moltitudine degli altri partitini, matricole troppo fresche e confuse dentro il gioco della politica araba. Questa storia sta però cambiando. In questi giorni, la Fratellanza musulmana e la piazza della rivoluzione incompleta sono una contro l’altra. Il sito dei Fratelli musulmani, Ikhwan – “i Fratelli” – on line, accusa i manifestanti di essere infiltrati da “agenti dei servizi segreti sionisti”. E’ naturalmente l’accusa più grave che si possa lanciare e punta alla delegittimazione del movimento dei giovani di piazza Tahrir. Il sito dice che l’11 luglio tre uomini sono stati arrestati al nuovo sit-in permanente perché avevano addosso armi, valuta straniera e tatuaggi con stelle di David, il simbolo di Israele. Bombe e gas lacrimogeno con il marchio della stella di David sono pure state trovate in possesso di un reporter accusato di incitare i giovani ad attaccare la polizia e a dare l’assalto al ministero dell’Interno. Le accuse suonano come fabbricazioni infantili: come ammette anche il generale egiziano Adel Suleiman, “l’intelligence sionista non è così stupida da mandare i suoi infiltrati e le sue spie a piazza Tahrir con tatuaggi della stella di David”. Eppure, la panzana registra con efficacia lo scollamento in corso tra piazza e Fratellanza. Sawfat Hegazy, un predicatore considerato vicino all’organizzazione islamica, è stato allontanato dai giovani martedì sera con le brutte maniere. La Fratellanza, che pure aveva sostenuto la ripresa del sit-in in piazza lo scorso 8 luglio, ha poi annullato la propria partecipazione. Due mesi fa rivendicava la paternità segreta della rivolta contro Mubarak; ora ne prende le distanze.
Uomini chiave se ne vanno
La Fratellanza sta soffrendo anche per colpa di turbolenze interne. Fino a quando stava sotto il pelo dell’acqua, costretta alla clandestinità dalla repressione trentennale del regime di Hosni Mubarak, era coesa e compatta; ora che la pressione non c’è più, si sta dividendo in correnti e fazioni, quando non perde pezzi interi. E dire che negli 83 anni della sua esistenza non è mai stata così vicina al traguardo del potere politico legittimo. La frattura più preoccupante è quella fra i giovani e la vecchia generazione. Ma ci sono anche figure esperte e carismatiche in aperto dissenso. L’ex vice Guida suprema Aboul el Fotouh ha lasciato la Fratellanza per aderire a un nuovo partito politico, el Nahda. El Fotouth è stato espulso perché intende candidarsi per il posto di presidente e la Fratellanza s’è impegnata a non candidare alcuno dei suoi membri. Oltre a el Nahda almeno altri tre partiti stanno nascendo dentro l’organizzazione, anche se per ora è stato registrato soltanto quello ufficiale con il nome di Libertà e Giustizia. Un altro leader popolare dentro l’organizzazione, Khaled Dawoud, sta per essere cacciato. Dawoud s’è unito ai Fratelli negli anni Settanta, durante i tempi eroici, quando le grandi retate della polizia decimavano il movimento. Oggi sostiene che la Fratellanza dovrebbe offrire soltanto una guida morale e islamica ai propri membri, e per il resto lasciare ogni libertà politica.
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