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Ugo Volli
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Sant'Olivia e la sua deludente occupazione 11/07/2011

Sant'Olivia e la sua deludente occupazione


Olivia Zemor

Cari amici,
voi non lo sapete, ma ci sono poche cose più subdole degli israeliani, che dopotutto sono ebrei. Dopo aver reclutato pescecani per rovinare il turismo egiziano nel Mar Rosso e avvoltoi per spiare la santa terra di Maometto, non si sono accontentati  due settimane fa di aver occupato Milano sfidando l'eroica resistenza dei centri sociali... Non ve ne eravate accorti eh, che Milano fosse sotto occupazione sionista? Ve l'ho detto che sono subdoli... Occupano e non si fanno vedere ... almeno qui, perché poi c'è l'occupazione di Tel Aviv occupata, di Haifa occupata, di Gerusalemme occupata, e lì si vedono eccome... Forse vogliono fare anche questo alla nostra Milano, altro che i poveri islamici che proprio non si notano... Dunque non si sono accontentati di questo, di Milano no, e neanche di Tel Aviv, no, ma hanno anche occupato l'aeroporto Charles De Gaulle a Parigi. Se passate di là, andando in vacanza, mi raccomando fate attenzione, non inciampate in una stella di Davide, che magari vi catturano e vi circoncidono surrettiziamente!

Chi l'ha detto? Mi chiedete chi l'ha detto? No, non la storia della circoncisione che è una preoccupazione mia per la vostra integrità fisica che però condivido con alcuni serissimi attivisti dei diritti del prepuzio i quali hanno proposto un referendum sul tema a San Francisco (http://www.bloomberg.com/news/2011-06-16/san-francisco-circumcision-ban-referendum-stirs-debate-over-anti-semitism.html). Voglio dire: chi ha detto che l'aeroporto internazionale di Parigi è sotto occupazione israeliana, nonostante tutti i flics, i Crs, i servizi speciali e gli altri militari francesi che fanno finta di tutelarne la sicurezza? Ma è lei, Olivia... l'eroina, la pasionaria: non quella di Braccio di Ferro, per favore  non fate confusione, bensì Olivia Zemor, la celebre leader dell'organizzazione EuroPalestine (http://www.jpost.com/NationalNews/Article.aspx?id=228627). Mai sentita nominare? Peggio per voi. E' un'eroina, lo ripeto, che, porella, non è stata ammessa sull'aereo diretto all'aeroporto internazionale israeliano Ben Gurion (pardon: all'aeroporto di Lydda, Palestina occupata), vedendo così represso il suo generoso desiderio di portare un po' di disordine e di vita in quegli atri tristemente ordinati, con solo pietre bianche, cascatelle, gente che aspetta tranquillamente il suo volo senza gridare neanche uno slogan o distribuire un volantino. Olivia è delusa, non le hanno fatto fare la sua manifestazione, le hanno proibito di sbandierare bandiere palestinesi, di bloccare il traffico, cantare inni e tutte cose bellissime del genere. Ha occupato un po' il check in, ma volete mettere la soddisfazione?

E dato che anche l'aeroporto di Parigi è sotto occupazione militare israeliana, non le è venuto in mente che avrebbe potuto sbandierarci striscioni in corso esibire mori bendati e chiedere l'autonomia dell'isola oppressa dai francesi; né è andata a Madrid con le bandiere dell'Eta, a Roma con quella degli indipendentisti altoatesini. No, per carità, perché dar fastidio a degli stati per bene? E in particolare Olivia è fermamente contraria ad andare in Siria, dove anche l'altro ieri sono state ammazzate dal regime 15 cittadini senza bisogno di occupazioni sionista, né in Yemen, in Bahrein o altrove. No, Olivia non è scema, come non lo sono i Vauro, i De Magistris, le Bindi, i Ferrero, i Vattimo, tutti quelli che in Italia fanno il tifo per le flottiglie. Quelli sono arabi, hanno ragione loro. E i nostri Olivia e soci sono dei veggenti, sanno che Assad ha il diritto di fare tutte le stragi che gli pare, ma se Israele non lascia entrare i leggiadri dimostranti flottiglieri, lui sì che è occupante e repressivo.

Insomma, credo che Olivia sia andata a casa a contemplarsi il suo bel manifesto del Che Guevara e i colori nevrotici della sua bandiera palestinese. Si sfogherà con un the alla menta e con un discorso di Chavez alla televisione, anzi no, anche lui non è potuto andare alla flottiglia perché ha un tumore e allora meglio ascoltare quel bel tenebroso dell'Ahmadinedjad che gliele canta ai sionisti. Olivia si annoia, preferirebbe molto subire la severa detenzione nelle carceri sioniste con garanzia di avvocato e rancio israeliano. Non le passa per la testa che Gilad Shalit stia peggio di lei (tanto non gliene importerebbe, è un sionista), né che nelle città della Siria per molto meno l'avrebbero ammazzata, dopo la congrua dose di stupri e di torture. Che volete, ha poca fantasia, per questo è un'eroina.

Ugo Volli


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