Gentile Direttore, sembrano questi essere giorni cruciali per la Siria dove il figlio di un dittatore che uccise, in pochi giorni, 20.000 dei propri cittadini, dimostra di voler seguire le orme di un simile padre. Il mondo occidentale è criticato per la debolezza che dimostra nei confronti di questo dittatore, non certo riformista come in tanti lo hanno voluto presentare. La Stampa, in passato nota per la severità con la quale denunciava ogni tipo di crimini, preferisce oggi mantenere un atteggiamento quasi complice: come giustificare altrimenti che solo una breve sia stata dedicata dopo una giornata con "sedici manifestanti" uccisi e con "450.000 dimostranti anti-regime" scesi per le strade di Hama? Distinti saluti