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Libero Rassegna Stampa
10.07.2011 Leon Panetta: dopo la morte di bin Laden, la fine di al Qaeda è imminente
cronaca di Andrea Morigi

Testata: Libero
Data: 10 luglio 2011
Pagina: 16
Autore: Andrea Morigi
Titolo: «La sconfitta di Al Qaeda è vicina. Il Pentagono prepara il funerale»

Riportiamo da LIBERO di oggi, 10/07/2011, a pag. 16, l'articolo di Andrea Morigi dal titolo " La sconfitta di Al Qaeda è vicina. Il Pentagono prepara il funerale ".


Leon Panetta, Andrea Morigi

Con tutto il materiale sequestrato nel covo di Osama Bin Laden, «la sconfitta strategica di al Qaeda è a portata di mano». Nominato da pochi giorni segretario alla Difesa, Leon Panetta raccoglie i frutti della migliore operazione antiterrorismo mai compiuta «da noi alla Cia». Ora basta seguire le piste e scegliere gli obiettivi da colpire per catturare «quei 10-20 capi dell’organizzazione che si trovano tra Pakistan, Yemen, Somalia e Nord Africa, dove opera al Qaeda nel Maghreb», confida Panetta ai cronisti prima di arrivare a Kabul per una visita non preannunciata per motivi di sicurezza. La strada è abbastanza spianata per indicare quali sono i terroristi nel mirino. Promette di metterli «sotto pressione», di braccarli ora che è in possesso di un tesoro di informazioni. Nel mirino dell’ex direttore della Cia, trasferito al Pentagono, vi sono, in particolare, Ayman Al Zawahiri, il medico egiziano che ha preso il posto dello sceicco del terrore al vertice di Al Qaeda, e Anwar Al Awlaki, l’imam americano di origini yemenite che nella punta a sudovest della penisola araba ha lasuabase.Quanto aZawahiri,chePanetta ritiene si nasconda nelle aree tribali del Pakistan, il ministro della Difesa americano si augura possa essere un «obiettivo» di Islamabad, sottolineatura che dimostra come la latitanza indisturbata di Osama Bin Laden a poca distanza dalla capitale pachistana non sia stata per niente dimenticata. Lachiave del successo militare, ha ricordatoPanetta, è proprio nella caccia di Islamabad ai terroristi che si muovono al al confine. Il Pakistan ha cominciato a farlo, ma, ha aggiunto il capo del Pentagono, «dobbiamo esercitare pressione perché continui».

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