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Manfred Gerstenfeld
Israele, ebrei & il mondo
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Divieto di macellazione kosher: vittoria degli attivisti olandesi 04/07/2011
Divieto di macellazione kosher: vittoria degli attivisti olandesi
di Manfred Gerstenfeld

(Traduzione a cura della Redazione)


Manfred Gerstenfeld

http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=&sez=360&id=38819
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Nei mesi scorsi in Olanda  la discussione sulla proposta di proibizione  della macellazione rituale senza tramortimento degli animali è stata al centro dell’attenzione pubblica.  L’argomento ha destato più attenzione del pericolo di collasso dell’Euro,  che avrebbe un impatto ben più grave. 

Martedì 28 giugno la camera bassa del Parlamento olandese  ha  approvato con 116 voti  contro 30 quello che probabilmente diverrà  il  divieto di macellazione rituale senza  stordimento previo. 
Il  consenso sulla proposta di  legge di iniziativa popolare di Marianne Thieme, capo del minuscolo Partito Animalista, nasce da  una serie di equivoci.  Il primo è  che  molti olandesi credono che  la legge sia rivolta alla maggioranza dei musulmani.  Il secondo nasce dal fatto che la scienza è stata manipolata per convincere gli olandesi che la macellazione rituale è sempre più dolorosa della macellazione con stordimento.  Anche l’insofferenza  per la religione di un numero crescente di olandesi laici ha  accresciuto il sensazionalismo.  Il grande dibattito pubblico  ha rivelato molto di come funziona la società olandese,  al di là della marginalità dell’argomento.  E’ dunque importante analizzare lo sviluppo dell’incitamento alla proibizione della macellazione rituale. 
Thieme e il suo partito hanno stimolato l’emotività  con un video  su YouTube  che mostrava orrendi esempi di macellazione rituale condotta  da qualche parte all’estero. Nessuno ha fatto caso al fatto che su internet ci sono video simili che mostrano  gravi maltrattamenti degli animali durante la macellazione con tramortimento.
Thieme ha  sostenuto le proprie tesi  sulla macellazione rituale con due rapporti scientifici,  attribuiti  dall’opinione pubblica alla  rispettabile Università di Wageningen. Ma poco prima del voto  in Parlamento l’Università  ha smentito di  aver  avuto a che fare con i rapporti e con gli  autori. I rapporti sono opera di un’organizzazione privata con un nome simile: Wageningen UR.

Entrambi i rapporti sono stati oggetto  di critiche  gravi.  Un esperto accademico Americano,  Professor Joe Regenstein della Cornell University,  ha presentato una lista di dubbi  e di critiche,  cui si è associato anche il maggiore esperto mondiale di  macellazione animale, il prof.  Temple Grandin.  Invece di rispondere concretamente  ai punti essenziali,  il capo dell’istituto di ricerca del Partito Animalista  ha risposto  che Regenstein era prevenuto.   Nel mondo delle scienze naturali un attacco ad personam è assurdo.  Un ricercatore deve rispondere alle critiche,  dimostrare  che  il risultato delle ricerche  giustifica le conclusioni tratte,  e soprattutto mostrare che i suoi esperimenti possono essere ripetuti.  In questo caso il ricercatore non ha fatto nulla di tutto ciò.

Il capo dell’istituto di ricerca del Partito Animalista è stata ancora più audace nell’attacco al  TNO, uno dei principali centri olandesi  di ricerca sulla scienza applicata,  che aveva  analizzato la metodologia  dei rapporti Wageningen UR , criticandola.  Al che il capo del gruppo di ricerca del Partito Animalista ha risposto che il TNO non  aveva più competenza al  riguardo di  una organizzazione di  gestori di garage e  rivenditori di auto.
Ormai  la questione  delle  risultanze scientifiche  sulla macellazione rituale non aveva più importanza, nel clima eccitato della società olandese. Nel frattempo si era anche chiarito che la maggioranza dei musulmani  che mangiano Halal  sono disposti a mangiare carne di animali macellati ritualmente previo stordimento.  Così soltanto gli ebrei ortodossi  venivano colpiti davvero dalla legge.

Riguardo agli ebrei il Partito Animalista ha rilasciato affermazioni tendenziose.  Sulla base dell’opinione di un rabbino conservatore americano,  ha fatto credere che l’Assemblea  dei Rabbini conservatori  ritenesse kosher la macellazione rituale previo tramortimento.  L’Assembla Rabbinica  dei Conservatori ha chiesto la smentita e le scuse.  Pare che negli USA la macellazione rituale kosher sotto controllo di rabbini conservatori quasi non esista.

Alcuni partiti in cui c’era opposizione interna alla proposta di Thieme hanno modificato le proprie posizioni lungo la via.  Hanno fatto una proposta, accettata, che lascia aperta una vaga possibilità.  La macellazione rituale senza stordimento è possibile  soltanto su dimostrazione  che non è più dolorosa  delle pratiche di macellazione prevalenti.  Il che pare molto difficile, data  l’incertezza scientifica di quanto soffrano gli animali.

Molti olandesi  si  irritano  se gli si dice che  questa legge -  che erroneamente considerano una  conquista  per  il bene degli animali – è espressione di antisemitismo.  Ogni anno in Olanda  si macellano milioni di animali,  che per lo più vivono in condizioni  di grande stress.  Al confronto  gli animali usati per la minoranza musulmana che rifiuta la macellazione Halal con tramortimento e  i 3000 animali  kosher  sono un’inezia.

Altro segno che possa trattarsi di antisemitismo è che il rapporto Wageningen UR, la cui  attendibilità  è sostenuta in pieno da  Thieme,  afferma che  la macellazione kosher dei polli è  meno dolorosa per i polli di quella industriale.  Se il Partito Animalista fosse davvero  preoccupato del bene degli animali, dovrebbe proporre la macellazione kosher per i polli macellati industrialmente.  Una annotazione a latere: questa discussione ha generato  molte risposte anti-Semite  sui mezzi  di comunicazione.  Il che ha avuto conseguenze sugli ebrei.  Il  direttore della clinica psichiatrica ebraica Sinai di Amsterdam ha registrato  traumi  nei pazienti  a seguito della discussione  sulla macellazione rituale, e anche  in ebrei che non avevano mai avuto bisogno  del servizio della clinica prima d’ora. 
Si possono trarre lezioni generali da questo  caso.  Una è che nelle società laiche la preoccupazione pseudo-religiosa per il benessere degli animali, su base emotiva e non scientifica, è un surrogato  della religione.
Un’altra è che nell’Olanda odierna  si approvano leggi  su basi scientifiche incerte o inesistenti,  a patto che si sappiano sollecitare le emozioni.
Per gli ebrei c’è una lezione particolare: debbono stare in guardia anche nella società olandese, apparentemente  tollerante.  Se  anche la legge non  fosse approvata in senato, o  se il governo rifiutasse di controfirmarla,  queste lezioni non sono meno valide.

Manfred Gerstenfeld è Presidente del Consiglio di Amministrazione del Jerusalem Center for Public Affairs. Collabora con Informazione Corretta


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