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Informazione Corretta Rassegna Stampa
04.07.2011 IC7 - Il commento di Dimitri Buffa
Dal 26/06/2011 al 02/07/2011

Testata: Informazione Corretta
Data: 04 luglio 2011
Pagina: 1
Autore: Dimitri Buffa
Titolo: «Il commento di Dimitri Buffa»

Il commento di Dimitri Buffa


Dimitri Buffa, giornalista dell'Opinione

Quella che grazie a Dio sta per finire è stata una settimana tutta centrata su questa pagliacciata “pacifinta” della seconda Freedom flottilla per Gaza. La quale Flottilla benché abbia a bordo, nel versante italiota, un vignettista del regime para bolscevico, quale si è ridotto a essere Vauro Senesi, si prende terribilmente sul serio. Tanto sul serio da chiedere ai propri aficionados per la verità non numerosissimi, di scrivere nientemeno che all’ambasciatore italiano in Grecia affinchè faccia pressione sul ministro degli esteri Franco Frattini (“che con lui non si sa mai”, ndr) affinchè siano tolti di mezzo i blocchi burocratici e diplomatici “frapposti d Israele” per l’agognata partenza. Ossia l’odiato stato sionista. Che forse stavolta riuscirà a ostacolare l’ignobile kermesse propagandistica anti israeliana senza che qualcuno si faccia del male. Del ridicolo in cui sprofondano gli italiani della Flottilla due ha dato conto proprio chi scrive prendendo dal loro sito le lettere a futura memoria e i testamenti spirituali di una decina di imbarcati. Lettere che secondo quelli del sito della Flottilla si ammassano sulle loro scrivanie. Come facciano dieci lettere a ammassarsi resta un mistero linguistico e semantico, che è quasi uguale a quello di come facciano a definirsi pacifisti quelli della Freedom Flottilla. E a proposito di pacifismi va segnalato il divertente test per l’estate suggerito dal grande Ugo Volli (“Volli, sempre Volli, fortissimamente Volli”, parafrasando Vittorio Alfieri, ndr): che tipo di pacifista sei? 1) Modello Gandhi? 2) Modello Freedom flottilla? Volli ringraziava anche la Grecia ch ritardando la partenza della navi ha messo i servizi di sicurezza internazionali in grado di sabotarne un paio. Forse andava sviluppato il test con quiz del tipo: credi che il pacifismo sia rivolto a una e una sola nazione in tutto il mondo grande come il Lazio e sita nel mezzo di un ostile mondo arabo islamico? Se la risposta è sì, sei un pacifista del tipo Freedom flottilla. Credi viceversa che oltre a Gheddafi, l’Onu dovrebbe permettere alla Nato di bombardare umanitariamente un pochino anche la Siria di Assad? Allora sei un pacifista di tipo Ghandi. Scherzi a parte, la settimana non è certo pregna di eventi piacevoli per le speranze che avevano suscitato le rivolte arabe. La Tunisia, dopo le proteste del partito islamista di Rachid Gannouchi, ha rigettato nella costituzione ogni apertura diplomatica con lo stato ebraico e la Cinton, in America, continua la politica di ‘appeasement’ con la Fratellanza mussulmana dell’Egitto. Due “leadership” fuorviate, quelle tunisine ed americane. O “misguided”, come direbbe Woody Allen. Delle stupidaggini clintoniane da conto “libero” in un articolo del 1 luglio, così come il “Foglio” dello stesso giorno racconta i retroscena che hanno portato all’ emissione di quattro mandati di cattura internazionali da parte della Corte penale internazionale contro alti papaveri degli hezbollah probabili responsabili dell’omicidio di Rafiq Hariri in Libano, con la complicità di Siria e Iran. Giustamente “Informazione corretta” rileva che “non potevano nutrirsi dubbi in proposito”. E a proposito di idiozie come non segnalare le dichiarazioni di Ahmadinejad alla tv di stato con le accuse all’Europa di avere svuotato le nuvole dalla pioggia per portare la siccità in Iran? I dittatori quando sono assaliti da contrasti interni diventano più ridicoli dei nostri politici in Italia, facendo diventare serie persino le castronerie che ci propina ogni giugno a Pontida uno statista dall’altezza e dalla levatura politica di Umberto Bossi. Sempre da “libero”, e sempre dall’edizione del primo luglio, va preso un interessante articolo sul Pakistan che ha abolito il ministero per le minoranze religiose. E si capisce, in tempi di crisi economica perché mantenere una burocrazia per un compito che a quelle latitudini non esiste? Le minoranze religiose di solito le “tutelano” i talebani no? E allora che senso ha pagare un ministero ad hoc? Ma non ci si dica che siamo dei cinici pessimisti. La settimana la chiudiamo con l’unica buona notizia che siamo riusciti a raccogliere, a parte l’elezione della amica Fiamma Nirenstein a presidente dei parlamentari di religione ebraica nel mondo: Israele che aveva visto morire nel terribile terremoto de L’ Aquila un proprio cittadino tra gli studenti quel 6 aprile 2009, cioè Houssein Amada, uno dei tanti arabi israeliani che non odiano affatto lo stato ebraico, ha da poco contribuito alla costruzione di un centro polifunzionale destinato a tutti gli studenti nella frazione di Pile in provincia de L’Aquila. Con una cospicua donazione ad hoc. La solidarietà è una cosa troppo seria per lasciarla all’Onu o alle Flottille di figli di papà che passano il proprio tempo tra guerriglie urbane No Tav in Val di Susa, happening con Luisa Morgantini al cine Farnese o crociere alternative con Vauro.


http://www.informazionecorretta.it/main.php?sez=90

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