Ma andare a Gaza non è tanto facile. Figuratevi che se anche l'autostrada per Rimini in certi giorni è intasata, la rotta per la mecca di Hamas non può essere così facile. Per questo non si sa se partono e quando. Intanto ai nostri eroi si rompano un po' troppo facilmente le eliche. Vi prego di evitare ogni commento maleducato, tipo "chi la fa l'aspetti, ci rompono le eliche tutto l'anno eccetera". No, il caso è grave, hanno decretato i nostri vacanzieri. C'è chi li sabota, sul serio. Gli rosicchia le eliche di notte. Per pura cattiveria. Guardate qui come su un giornale amico monta la lagna dei vacanzieri con le eliche nel sacco (http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/06/30/freedom-flotilla-2-si-avvicina-la-partenza-rispunta-lipotesi-sabotaggio/132771/). Poi ci sarebbe il fatto, come viene fatto dottamente dire ad Amira Hass (campione del giornale arabo in lingua ebraica Haaretz, che come tutti sanno significa "Palestina"): "autorità greche stanno frapponendo infiniti ostacoli burocratici alla partenza della Flotilla". Che cattive le autorità greche, neh, che invece di occuparsi degli scioperi generali, della crisi di governo, dell'economia in fiamme, non stanno là a servire champagne in guanti bianchi agli eletti flottiglieri! Il fatto è che le autorità greche chiedono alle corazzate gaziste i documenti che ogni nave (e perfino ogni vecchia Fiat Panda) deve avere per mettersi in viaggio, per esempio il certificato di assicurazione. E i nostri gazometri queste cose non le hanno giuste, perché qualche avvocato americano ha avvertito le agenzie di assicurazione più importanti al mondo che ad assicurare i gazi rischiavano una bella causa per complicità in terrorismo (http://www.thejc.com/news/israel-news/49159/insuring-a-gaza-flotilla-hamas-victims-could-sue). E un abitante di Sderot ha fatto sapere nelle debite forme legali anche all'agenzia radio che cura le comunicazioni marittime della comitiva, che forse avrebbe dovuto rifondere i danni provocati da Hamas con l'aiuto dei pacifinti (http://www.jpost.com/NationalNews/Article.aspx?id=227020).
Bisogna ammettere che il copyright del lawfare, la guerra legale che sfrutta i tribunali per mettere in difficoltà i nemici, è dei palestinesi, che qualche anno fa hanno portato Israele al tribunale dell'Aia per la barriera di sicurezza e hanno cercato di far arrestare i governanti israeliani qua e là per aver osato difendersi dai loro attentati (è noto che per un dhimmi non lasciarsi docilmente ammazzare da un guerriero islamico è un crimine di guerra...) .Ma adesso le cose sembrano essere cambiate, pensate che l'altro giorno è stato arrestato per terrorismo e affini a Londra (a Londra!) il capo del movimento islamico palestinese Ra'ad Salah già arrestato più volte in Israele per i suoi atti di violenza (http://www.haaretz.com/news/diplomacy-defense/islamic-movement-leader-in-israel-arrested-in-london-1.370246) .
Insomma, c'è speranza se non tutte le vacanze riescono col buco (ma qualche nave sì: grazie sabotaggio...)