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Risposta all'odiatore 30/06/2011

Caro Alexbort,
In risposta ai suoi quesiti, desidero fornirle qualche informazione:
‘La Flottiglia per Gaza e il blocco marittimo di Gaza - ASPETTI LEGALI’ (Fonte: Documenti dell’Ambasciata di Israele a Roma)

1. Al largo della costa di Gaza è in atto un blocco marittimo. Tale blocco è stato imposto poiché Israele si trova attualmente in uno stato di conflitto armato con il regime di Hamas che controlla la Striscia di Gaza, (noti bene, controlla) regime che ha ripetutamente bombardato obiettivi civili in Israele, con armi contrabbandate e introdotte illegalmente a Gaza anche via mare.
2. I blocchi marittimi sono misure legittime e riconosciute dal diritto internazionale.
3. Un blocco può essere imposto in mare, anche in acque internazionali, a patto che esso non impedisca l'accesso ai porti e alle coste degli Stati neutrali (notare l’avvertimento tranquillo in video dei militari alla Mavi Marmara, invitati a dirigere il carico -che non era proprio pane, ma roba con alta percentuale di metallo- per altre vie legali)
4. I manuali militari di vari paesi occidentali, compresi gli Stati Uniti e la Gran Bretagna, riconoscono il blocco navale marittimo come misura efficace e espongono i vari criteri che rendono valido un blocco, compreso l'obbligo di dare la dovuta notifica dell'esistenza del blocco.
5. Alla luce di quanto detto, va osservato che Israele ha reso nota pubblicamente l'esistenza del blocco e ha fornito le coordinate precise dello stesso blocco mediante i canali marittimi professionali internazionalmente riconosciuti. Inoltre, anche in tempo reale, fino all’ultimo momento, le navi che partecipavano alla flottiglia di protesta sono state avvertite ripetutamente che era in vigore un blocco marittimo.
6. Qui è bene ribadire che in base al Diritto Consuetudinario, la conoscenza del blocco può essere presunta una volta che il blocco è stato dichiarato e una volta reso noto mediante le appropriate notifiche.
7. In base al diritto internazionale marittimo, quando è in vigore un blocco marittimo, nessuna imbarcazione può entrare nella zona interessata dal blocco. Ciò vale per imbarcazioni sia civili sia nemiche.
 A seguire altri punti.
 
Io invece vorrei sapere quale norma umanitaria consente alle brigate terroriste compresa Hamas di perseguire nella sua opera di violenza brutale, con mancanza assoluta di principi e rispetto di adulti e bambini, sia israeliani sia arabi, facendo crescere i bimbi palestinesi con il mito del terrorismo e della guerra, vestendoli con cinture esplosive e dinamite. Le consiglio di dare un’occhiata al power point ‘l’educazione dei bambini palestinesi’ su Informazione Corretta, e di chiedersi se è d’accordo con questo metodo pedagogico che fa esplodere infanti, e volentieri donne.
Non esiste, in assoluto, alcuna giustificazione alla violenza del terrorismo.
Resta un crimine. Ed è inaccettabile, come è inaccettabile che muoiano persone vittime di attacchi.
Le buone prassi per combattere l’estremismo violento ed il fascino del terrorismo sono state oggetto di un workshop mondiale di 3 giorni che si è tenuto a Palazzo Ducale a LUCCA lo scorso 26 maggio. E’ utile documentarsi anche sulla Strategia Globale anti-terrorismo delle Nazioni Unite.
Saluti,
R.M.


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