Il commento di Astrit Sukni
Molte pagine di IC la scorsa settimana hanno avuto per protagonisti musulmani italiani. Per questo ospitiamo volentieri il commento di Astrit Sukni, musulmano italiano, gay e sionista, della redazione di Informazione Corretta.
Astrit Sukni
Gli sviluppi in Medio Oriente sono sempre più gravi e la situazione in
Siria continua a diventare sempre più insostenibile e nessuna decisione è
stata presa da parte dell’Unione Europea e da quella statunitense se non
una ferma condanna accompagnata da lievi sanzioni. L'appello per la
liberazione di Gilad Shalit, prigioniero nelle mani di Hamas ormai da 5
anni esatti, cade puntualmente nel vuoto. La Freedom Flottilla 2 si
accinge a salpare le acque del Mediterraneo in direzione di Gaza per
rompere il blocco navale nonostante la spedizione sia stata sconsigliata
dall'UE, Italia, Stati Uniti e ONU. A Gaza non c'è una crisi umanitaria,
lo ha dichiarato una settimana fa la Croce Rossa internazionale. Ma io
vorrei soffermarmi su due questioni: la dichiarazione del presidente Omar
Jibril dell’organizzazione Giovani Musulmani Italiani e; l’assoluzione di
Geert Wilders dall’accusa mossagli da parte della comunità islamica
olandese e internazionale per incitamento all’odio razziale.
1) La dichiarazione rilasciata da Omar Jibril, in veste di presidente dell’organizzazione
Giovani Musulmani Italiani, durante l’esposizione "Unexpected Israel",
sostenendo che si tratta di “una kermesse per ricordare l’occupazione
israeliana nei territori palestinesi" e che “Israele stia ponendo in
essere un bagno di sangue” e che “sia solito commettere operazioni
trucidanti”,
denotano un tono chiaramente antisemita e sono espressione tipica di
delegittimazione dello Stato di Israele. Il comportamento dei musulmani
italiani si rivela pericoloso e minaccioso nei confronti dei non musulmani
e in particolar modo nei confronti degli ebrei italiani. I giovani
italiani convertiti all’islam si stanno rivelando più fondamentalisti di
quelli arabi. È inquietante notare come gli imam abbiano inculcato ai
musulmani italiani, l’odio per gli ebrei trasportando nella loro mente
quell’odio bimillenario che accompagna gli ebrei.
Noi musulmani - ovunque ci troviamo nel mondo – fatichiamo ad integrarci
nella democrazia e nella civiltà occidentale. Vogliamo che siano gli altri
ad adattarsi alle nostre regole (ovviamente la Sharia) e mai il contrario.
Ci sentiamo emarginati e discriminati ma forse non ci accorgiamo che a
discriminare e ad emarginare il prossimo siamo proprio noi.
Ci piace la libertà occidentale perché ci permette di pestare i piedi al
prossimo. Come? Abusando della libertà d’espressione e di pensiero degli
occidentali. Ma noi musulmani non conosciamo il detto latino che vige in
Occidente: “Do Ut Des”. Però gli italiani convertiti all’islam questo
detto lo conoscono, eppure…? Se ne guardano bene dall’applicarlo.
Vorrei ricordare a tutti i musulmani (italiani!) che la democrazia e il
rispetto si devono guadagnare e non si devono dare per scontato, che
tutto sia dovuto senza dare nulla in cambio.
Se una dichiarazione di questo tipo, nei confronti dei musulmani, fosse
stata pronunciata da un esponente della Comunità Ebraica o da qualche
associazione cattolica ne sarebbe scattato subito una rappresaglia e una
ferma condanna da parte della Comunità islamica e da parte delle anime
buone della sinistra italiana al punto da farne una questione gravissima.
L’organizzazione GMI non ha i connotati dell’islam moderato.
2) I media italiani e la carta stampata hanno dato poco risalto alla
notizia che riguardava l’assoluzione del parlamentare Geert Wilders dall’accusa
di incitazione all’odio razziale. Questa notizia è molto importante perché
ci fa capire che la libertà di parola è un diritto sacrosanto che va
difeso ad ogni costo. Questo diritto Theo Van Gogh non riuscì a difenderlo
perché venne ucciso a coltellate da un estremista islamico e così nemmeno
Pym Fortuyn. Ayan Hirsi Ali è stata costretta a migrare negli Stati Uniti
perché minacciata dai fondamentalisti islamici. Vogliamo almeno salvare e
proteggere la vita di Geert Wilders e difendere le sue idee?!
Geert Wilders non è assolutamente xenofobo o intollerante. Intolleranti e
razzisti sono coloro che cercano di cucire la bocca a chi non la pensa
come loro. Perché se Geert Wilders è ritenuto razzista quando sostiene –
non a torto - che l’islam non è democrazia e libertà e che non rispetta i
diritti umani, allora anche noi abbiamo il diritto di apostrofare i
musulmani e quella parte della sinistra radical chic e comunista come
intolleranti e razzisti nei confronti dei liberali.