"Viva Verdi? No viva il crociato ignoto!"
Cartoline da Eurabia, di Ugo Volli
Cari amici, se io fossi Bossi sarei preoccupato, e ancora di più se fossi Verdi. E' vero che quest'ultimo, con quel nome lì che voleva dire Vittorio Emanuele Re D'Italia, come mi hanno spiegato alle elementari, doveva essere uno sciovinista eurocentrico, che dico, un nazionalista, un patriota italiano indegno di Eurabia. Ma per fortuna è morto e non se ne parla più. Invece Bossi, con la sua fissazione del Nabucco... anche lui sembra che non voglia molto bene ai nostri nobili fratelli islamici e quindi se la merita, ma che figura....
Mi chiedete che cosa sto dicendo, è vero, sono un pochino confuso, ma che volete, è l'emozione di aver trovato finalmente un argomento serio contro la lega, altro che ministeri al Nord... e naturalmente grazie ai nostri fratelli palestinesi, loro sì che se ne intendono! Mi dite di stare calmo e di spiegare dall'inizio e io disciplinatamente come uno shahid obbedisco. Ecco, avete presente il coro del Nabucco? "Va pensiero sull'ali dorate" ecc. Di cosa parla? Dei Lombardi alla prima crociata? No, non c'entrano. Parla dell'esilio degli ebrei in Babilonia dopo la distruzione del Primo tempio e della loro nostalgia per Gerusalemme. Bene, il coro è tratto dal salmo 137, quello che fa:
"Lungo i fiumi laggiù in Babilonia,/sulle rive sedemmo in pianto/al ricordo struggente di Sion;/sopra i salici, là in quella terra,/appendemmo le cetre armoniose./Oppressori e infami aguzzini/ci chiedevan le nostre canzoni,/dopo averci condotti in catene,/le canzoni di gioia chiedevan:/"Intonateci i canti di Sion"./Potevamo noi forse cantare/salmi e canti del nostro Iddio/in quel triste paese straniero?/La mia destra sia paralizzata/se ti scordo, o Gerusalemme./Mi si attacchi la lingua al palato/se un istante appena io lascio/di pensarti, mia Gerusalemme,/se non pongo te, Gerusalemme,/al di sopra di ogni mia gioia."
Commovente, vero? Tant'è vero che Verdi o piuttosto il suo librettista ci ha marciato (vedete qui l'inizio di un'analisi testuale:http://profcervi.blogspot.com/2011/02/va-pensiero-il-salmo-137-e-quasimodo.html) e Bossi ci ha tratto il suo inno. Be' non importa, commovente sarà, ma è falso. Falsissimo. Non Bossi, voglio dire, e neanche Verdi: il salmo. Gli ebrei pretendono di avere rapporti con Gerusalemme, tant'è vero che hanno falsificato un migliaio di volte la loro Bibbia per inserirvi altrettante volte quel nome. E i cristiani li hanno seguiti. Ma Gerusalemme non c'entra niente con gli Ebrei, solo con i Musulmani, come si vede dal fatto che nel Corano la città non è affatto nominata. (e naturalmente hanno falsificato anche tutta l'archeologia, pietra per pietra e anche la storia romana, le fonti storiografiche, i vangeli, tutto.
Ma il salmo da dove viene? Da un crociato, credete a me. Governatore di Acri, poco prima di andarsene. Se l'è inventato lui. Forse perché gli piaceva il paesaggio. O le olive in salamoia. Chi lo dice perché dobbiamo crederlo? La Tv palestinese, quella dell'autorità buona che vorrebbe tanto fare la pace, ma non può rassegnarsi alla falsificazione per cui Israele sarebbe uno stato ebraico. Ecco qui la registrazione: godetevela: http://elderofziyon.blogspot.com/2011/06/evil-zionists-pretending-psalms-were.html. E siate felici che esiste la filologia palestinese, grande impresa intellettuale, capace di falsificare assieme Bossi, Verdi e l'Entità sionista.
Ugo Volli