Riprendiamo da SHALOM n°6, giugno 2011, a pag.24, l'analisi di Stefano Gatti* dal titolo "Quella Flotilla di pace armata di odio ".
Si prepara a salpare la seconda spedizione navale verso Gaza. Ad organizzarla una accozzaglia di sigle ed organizzazioni, con un solo comune denominatore: l’antisionismo più becero Alla fine di giugno salperà Freedom Flotilla 2, la spedizione verso Gaza organizzata dalle principali organizzazioni anti-israeliane ed antisioniste. Anche la seconda ‘Flotilla’ è promossa da IHH (Insani Yardim Vakfi), un’organizzazione ‘umanitaria’ turca vicina alla Fratellanza Musulmana e che raccoglie fondi per il movimento terroristico Hamas. Il presidente è Bulent Yildirim, un islamista spesso protagonista di interventi di matrice antiebraica, ad esempio, a dicembre del 2010 ha accusato i ‘sionisti’ di ‘controllare’ gli Usa, inclusi Presidenza, Congresso, mass-media, industria dei farmaci, e delle armi…,e ad aprile 2011 - nel corso di una manifestazione dedicata alla seconda Flotilla - ha sostenuto che: “Il nostro problema è il Sionismo, che, come un virus, ha infettato l’umanità intera”. IHH è affiliata alla Union of Good, una potente multinazionale islamista ‘braccio’ della Fratellanza, e presieduta dall’egiziano Yusuf al-Qaradawi, forse il più noto ideologo del fondamentalismo islamico, promotore del jihad contro i ‘sionisti’ e strenuo sostenitore delle ‘operazioni di martirio’. Anche la branca italiana della seconda Flotilla si connota per un duro antisionismo, esemplificato da fatto che il convoglio sarà intitolato a Vittorio Arrigoni, il militante antisionista strozzato dai jihadisti ad aprile, che – recentemente – aveva usato per gli ebrei l’appellativo ratti,e la nave a Stefano Chiarini, giornalista del Manifesto, ma soprattutto militante anti-Israele scomparso alcuni anni fa . L’ostilità di Chiarini verso lo stato ebraico era così forte, che le sue affermazioni di sostegno e giustificazione al terrorismo degli shahidim pronunciate alla vigilia di una manifestazione contro “il muro dell’apartheid” promossa nell’ottobre del 2003 da partiti ed organizzazioni di estrema sinistra, indussero Gennaro Migliore, allora responsabile esteri di Rifondazione comunista, a non far aderire Prc al corteo “Stop the Wall”. Per promuovere Freedom Flotilla 2 è stato creato anche il sito www.freedomflotilla.it, e, benché nel Manifesto’ (http://www.freedomflotilla.it/chi-siamo/manifesto-della-freedom-flotilla-2/) ci siano continui riferimenti alla ‘non violenza’, alla ‘resistenza non violenta’ e all’ antifascismo’, nella sezione dei contributi e delle dichiarazioni di sostegno, sono numerosi i messaggi aggressivi ed innervati dei ‘topoi’ che caratterizzano quella che il sociologo francese Pierre-André Taguieff ha definito ‘nouvelle judeophobie’. I temi che ricorrono – ossessivamente – sono i paragoni tra sionismo e nazismo (“le linee del pensiero politico israeliano sono quelle di Himmler”), sionismo e razzismo, sionismo e colonialismo, e le accuse contro il “terrorismo sionista”, “la violenta, capillare e genocida aggressività sionista”…Il filosofo Massimo Bontempelli si spinge addirittura a sostenere che “si può affermare che il sionismo è un’ideologia criminale e terrorista, e lo Stato di Israele è uno stato criminale e terrorista per essenza e non per accidente”. Va sottolineato poi che il ‘Manifesto della Freedom Flotilla 2 sostiene una forma radicale del cosiddetto ‘diritto al ritorno’ dei palestinesi in terra israeliana (ovvero la fine dello stato ebraico) e promuove boicottaggio, disinvestimento e sanzioni ai danni di Israele. Tra i numerosi sostenitori di Freedom Flotilla 2 troviamo Luisa Morgantini, che in un suo recente intervento contro Nichi Vendola ha colto lo spunto ‘per denunciare chi, nel nome di una religione (Israele n.d.r.) e di una cultura fa terra bruciata intorno a sé’, il giornalista Fulvio Grimaldi sempre pronto ad attaccare i ‘nazisionisti’ che perpetrano ‘l’olocausto dei palestinesi’, Fernando Rossi e Monia Benini del partito Per il bene comune. Per Rossi la ‘lobby sionista’ attraverso la ‘finanza internazionale’ ‘influisce su tutti i governi’, e per Benini ‘i media occidentali’ sono ‘supervisionati da appartenenti alla lobby sionista’. Tra i sostenitori della Flotilla troviamo praticamente tutti i partiti della sinistra radicale e populisti, oltre alle principali organizzazioni antisioniste sia italiane che arabo-islamiche (alcune delle quali coinvolte in inchieste per terrorismo), non mancano poi gli ‘ebrei’ antisionisti della rete ECO. Nel corso del 2010, come emerge dal recente Antisemitism Worldwide 2010 (www.tau.ac.il/Anti-Semitism/asw2010/general-analysis-10.pdf) a cura del prestigioso Stephen Roth Institute, è stato registrato il terzo più alto numero di episodi di antisemitismo dal 1980, ed il ‘trigger event’ è stato la prima Freedom Flotilla, auguriamoci che la spedizione diretta a Gaza non sia fonte dell’ennesima ondata di antiebraismo.
* Stefano Gatti Ricercatore e redattore del portale ‘Osservatorio antisemitismo’ della Fondazione CDEC di Milano (www.cdec.it)
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