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Informazione Corretta Rassegna Stampa
21.06.2011 De Agostini, un editore un tempo sinonimo di fiducia
oggi, e non è la prima volta, esempio di manipolazione della storia

Testata: Informazione Corretta
Data: 21 giugno 2011
Pagina: 1
Autore: La Redazione
Titolo: «»

La Casa editrice De Agostini è una vecchia conoscenza in quanto a disinformazione su Israele nei suoi libri di carattere storico-geografico.
Pubblichiamo questa lettera inviata alla De Agostini da una nostra lettrice, oltre che nella ribrica "Dite la vostra", anche nella rassegna quotidiana, con l'invito a scrivere alla De Agostini  per esprimere la più forte protesta:

http://www.deagostini.it/contatti

Gent.ma redazione di Informazione Corretta, Allego lettera inviata in copia ccn alla DeAgostini, e in copia ccn alla segreteria UNESCO Italia, per notevoli errori stampati nell'opera Atlante Storico Fondamentale, edizione limitata (si spera, eppure ho visto gli agenti DeAgostini consegnarne a palate ai clienti, dietro ordine dei loro direttori di filiale). Essendo al tempo un omaggio, spero che molti clienti l'abbiano riposto in cantina. Sempre nella lettera, tutte le citazioni dell'atlante su cui non mi trovo affatto d'accordo, trattandosi di infamie contro lo stato di Israele. Ho ritenuto opportuno scrivere a loro una mail per protestare. Se possibile, chiedo la cortesia di pubblicare su IC la lettera.
Vi ringrazio molto.
Irina

 Egregi signori di redazione Istituto Geografico DE AGOSTINI
p.c. Gent.mo Presidente UNESCO Italia,

Desidero scrivervi con riferimento ad alcune tavole stampate sull’ATLANTE STORICO FONDAMENTALE, opera in mio possesso realizzata dall’Istituto De Agostini, omaggio per i partecipanti all’iniziativa Patrimonio dell’Italia, proposta da UNESCO e De Agostini; ideazione e coordinamento scientifico sono a cura di Roberto Finzi, i testi sono di Carpanetto, Dallaglio e Simionato. Edizione speciale a tiratura limitata – anno 2003.
In copertina, si può notare la scritta ‘La Conoscenza al servizio della Pace’. Eppure, a pagina 87 del Vostro atlante è contenuto un errore madornale, che è, visibilmente, non involontario.
Nella tavola illustrata C de ‘Il conflitto arabo – israeliano (1948-1982)’ è scritto: ‘settembre ’82 – Massacri nei campi profughi palestinesi da parte dell’aviazione israeliana’.
Questa citazione generica di ‘campi profughi palestinesi’ e ‘1982’, ci fa collegare ai campi libanesi di Sabra e Chatila.
Bene … eppure, ogni fonte storica riconosce il comandante libanese Elie Hobeika come colui che guidò le milizie nei campi di Sabra e Chatila.
Tutti sanno che la strage fu compita dalle milizie cristiane maronite.
Sarebbe come scrivere, nero su bianco, che l’aviazione tedesca è l’autrice del massacro di Nanchino.
E’ molto scorretto camuffare la realtà con tanta partigianeria.
Perché incolpare l’aviazione israeliana di un crimine commesso da altri?
I militari israeliani non sono mai entrati in campi profughi massacrando sadicamente civili inermi; i loro obiettivi sono ben altri.
Il loro ammirevole e, pericoloso, lavoro consiste nella difesa da assassini, incursori e terroristi privi d’umanità, utilizzatori di masse di scudi umani, vogliosi di massacrare, uccidere e mutilare migliaia di innocenti, con missili, mortai, sfere d’acciaio, armi da fuoco e giubbotti esplosivi.
I militari se potessero farebbero altro, magari una bella passeggiata con i loro figli e la loro famiglia.
Una notizia non vera, con un vocabolo qui utilizzato in modo fazioso (massacro) rende i militari israeliani, che non sono gli artefici del tragico evento, simili a barbari sanguinari che non vedono l’ora di uccidere e far baldoria sui territori conquistati.
Per quale motivo, fra i tanti avvenimenti legati alla storia d’Israele, è citato nella carta bene in vista solo questo del 1982?
Credo fosse più corretto, allora, dedicare un breve paragrafo, con lista di date e avvenimenti, di Operazione Pace in Galilea o Guerra del Libano senza deformare la realtà; non creando allarmismo e disinformazione.
Se si cita un avvenimento è doveroso fornire informazioni corrette.
Non è ammissibile che istituti seri come i Vostri abbiano permesso la stampa, senza alcun freno e rispetto per chi non ha commesso il massacro, di questa falsità.
Segue un’altra immagine illustrata, sempre a pagina 87, Tavola 5, che non riesco proprio a capire, non trovando alcuna fonte storica del genere. E’una sorta di illustrazione della diaspora ebraica, diciamo al contrario, cioè un esodo palestinese in vari stati del mondo.
Ma non mi risulta si sia verificata mai una diaspora araba nel mondo, come reazione alla nascita del nuovo stato di Israele.
La tavola si intitola ‘La dispersione del popolo palestinese’, con i seguenti numeri: Libia 25.000, Egitto 35.000, Libano 490.000, Giordania 1.150.000, Siria 230.000, Iraq 20.000, Arabia Saudita 140.000, Qatar 25.000, Emirati 37.000, Cisgiordania 900.000, Gaza 500.000, Israele 590.000 e infine … altri stati 300.000 dei quali Stati Uniti d’America 100.000.
Quali sono le fonti di questi numeri, visto che non sono citate nell’Atlante Storico Fondamentale UNESCO?
Nella cartina, inoltre, non c’è alcuna data, quindi non si sa quando sia avvenuta questa ‘diaspora’. Ho sommato le cifre e mi sembra un numero eccessivamente elevato.
L’ignaro lettore legge prima la tabella C, con il grave e imperdonabile errore sui campi libanesi (che non sono citati, quindi chi non conosce la vicenda della Guerra del Libano riceve solo un’inutile pillola di cattiva informazione su ‘campi profughi’ in generale.
A seguire la Tavola 5 con la dispersione dei palestinesi nel mondo (senza fonti o date citate) e chissà che bella opinione si fa il malcapitato dello stato di Israele.
Lascio perdere i commenti a pagina 94, citando solo questa frase: ‘.. all’escalation degli attentati faceva seguito la speculare escalation della risposta militare di Israele con rappresaglie e uccisioni di civili (che naturalmente vengono scritti prima) e capi palestinesi’.
Se questa secca e faziosa sintesi è obiettività … Questa non è disattenzione, ma denigrazione.
Oltretutto in copertina leggiamo ‘UNESCO, la Conoscenza al servizio della Pace’. Se ‘conoscenza’ significa calpestare la verità e infangare un intero popolo, è meglio conoscere prima la verità da fonti che sembrano più 'spartane' ma che sono meno di parte, quindi che informano obiettivamente.
E ancora, in copertina: ‘Poiché le guerre hanno origine nella mente degli uomini, nella mente degli uomini bisogna costruire la pace’ …
Con la faziosità e il favoritismo non si costruisce la pace su nessun pianeta. Cordiali saluti. cliente De Agostini (consideratemi ex cliente per le opere su politica estera), grazie.


http://www.informazionecorretta.it/main.php?sez=90

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