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Solidarietà con Gilad Shalit, da 5 anni nelle mani di Hamas 19/06/2011
Una bellissima notizia. Anche Torino si schiera per Gilad Shalit, perché lui possa ritornare da sua madre, perchè i bambini palestinesi possano vivere in un luogo dove le parole etica e convenzione di Ginevra hanno un senso.
La segreteria del sindaco Fassino ha accettato che le luci
della Mole vengano spente la notte tra sabato 25 e domenica 26, in ricordo
della prigionia di Gilad Shalit rapito appunto il 25 giugno di 5 anni fa. E per Gilad Shalit hanno deciso di battersi sempre più persone.
Torino, questa bellissima città con la sua commovente ricchezza di bandiere che brillano nella luce si schera con Gilad.
Per Gilad e per Israele deve battersi la cristianità e allora vorebbe dire che abbiamo vinto la guerra, la guerra contro la barbarie, la guerra contro la guerra.
Sarebbe sufficiente che la cristianità dopo duemila anni di catastrofe e di antisemitismo riconosca il diritto assoluto del popolo di Israele alla pace, alla giustizia, ad una nazione dove nessun Torquemada e nessun Hitler e nessun Saddam Hussein possa più fare del male a nessuno.
Non è facile, ma non è impossibile, La cristianità deve riconoscere il diritto assoluto del popolo di israele a non riconoscere Cristo come Messia, perchè esistono due strade, e ognuna delle due è altrettanto degna, il diritto di Israele ad esistere, ad esistere nella sua terra, ad avere come unica capitale Gerusalemme, la città di re Davide, che secoli e secoli prima dell'esistenza di Roma era la capitale dello stato ebraico.
Sono duemila anni che la cristianità si macchia dell'orrendo crimine dell'antisemitismo, che si crogiola nela follia di poter aggredire un popolo, di poterlo perseguitare. Sono duemila anni che la cristianità non si rende conto che perseguitando gli ebrei ha perso la sua anima. E ora deve riconquistrarla.

E Gerusalemme, unica, indivisibile, Gerusalemme d'oro come la chiamano gli ebrei, Gerusalemme che in mano islamica non era nemmeno la capitale della Gordania, perchè di Gerusalemme in realtà agli arabi non importa nulla, le città sante dell'islam sono la Mecca e Medina, Gerusalemme non deve essere ebraica e per questo gli arabi sono disposti a fare lka terza guerra mondiale, una guerra nuclerare che distruggerebbe la stessa Gerusalemme e soprattutto gli stessi palestinesi, tutte entità sacrificabili senza un attimo di dubbio.
Su Gerusalemme  la cristianità non ha alcun diritto: li ha persi in secoli di persecuzioni, li ha persi con la Shoa, che è stato un crimine compiuto da gente che era stata battezzata, non ce lo dimentichiamo, per favore, cerchiamo di ricordarcelo.
La capitale dello stato ebraico è Gerusalemme e addiruttura questa verità viene negata.
Caporale Shalit, Torino è con lei.

silvana de mari

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