Netanyahu da Berlusconi fra amicizia e aperture all’Anp 15/06/2011
LIBERO - Angelo Pezzana : " Netanyahu da Berlusconi fra amicizia e aperture all’Anp "
Angelo Pezzana
Bibi Netanyahu eraaccompagnato da otto ministri del suo governo, Silvio Berlusconi da sette più un sottosegretario, l’incontro è stato un successo da tutti i punti vista, eppure, con poche eccezioni, ha riscosso poco interesse sulla nostra stampa. Per la verità anche su quella israeliana. Avigdor Lieberman, ministro degli esteri israeliano, sempre attento verso il mondo dell’informazione, ha polemizzato con gli organi di stampa del suo Paese, che hanno dedicato, come i nostri, poco rilievo all’incontro. «Se fosse stato un insuccesso », ha detto, «allora avremmo avuto i titoli in prima pagina». Eppure le notizie c’erano tutte. Bibi ha riconfermato il nostro Paese quale «migliore alleato di Israele», un apprezzamento che la politica estera dei vari governi Berlusconi merita ampiamente, avendo saputo trovare un saldo equilibrio tra il modo musulmano moderatoela lotta apertacontroilfondamentalismo islamista, una relazione speciale con lo Stato ebraico che non ha eguali in Europa. Ha interessato di più i nostri media la contestazione degli odiatori che avrebbero voluto impedire la manifestazione “Israele che non ti aspetti”, che invece si svolge regolarmente in questi giorni in piazza del Duomo a Milano, tentativo fallito di fronte alla fermezza dei rappresentanti di Israele. Eppure Netanyahu ha fatto delle affermazioni importanti, persino sul processo pace, sempre ricordato a senso unico, da coloro che imputano a Israele ogni responsabilità. «Siamo pronti a incontrare Abu Mazen per discutere con lui tutte le condizioni che ci possano permettere di arrivare alla pace, gli chiediamo soltanto di riconoscere Israele come lo Stato degli ebrei, così come noi riconosciamo la Palestina quale stato dei palestinesi», ha dichiarato Bibi. Come si può discutere di pace con un nemico che si rifiuta persino di riconoscerti? Eppure questa sua affermazione non è stata riportata da nessun giornale, l’abbiamo sentita solo nell’intervista della brava Cesara Buonamici al TG5. Berlusconi ha riconfermato che l’Italia non appoggerà una eventuale richiesta all’Onu di autodeterminazione dello Stato palestinese, mentre ricorderà all’Autorità palestinese l’im - pegno a rispettare gli impegni già sottoscritti ma messi in pericolo dall’unione con Hamas.L’Italia è il secondoPaese europeo per interscambio con Israele, il che spiega gli oltre 500 incontri economici durante la visita di Bibi in Italia. Berlusconi, a differenza di altri predecessori, non è stato reticente sul problema sicurezza. Ha ricordato come l’Iran sia al centro di gran parte del commercio clandestino di armi per i terroristi e quale pericolorappresenta, non solo per Israele, il possesso dell’atomica da parte di Teheran. Dopo il successo dell’incontro con Obama a Washington la replica a Roma con Berlusconi.