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Il diritto di critica dell'attuale premier israeliano è sacrosanto, così come è sacrosanto il diritto di critica dell'attuale premier italiano. A mio modesto avviso, per esempio, entrambi rappresentano un esempio di cattiva politica. Non riconoscere il diritto di critica del governo israeliano o, peggio, considerarlo segno di odio verso Israele come Stato, non è corretto: così si rischia di fare il gioco degli odiatori di Israele, vale a dire di tutti gli intolleranti e antisemiti di ogni risma che negato il suo diritto di esistere come Stato. José Mottola È stato un bene che, sommersi dalla notizia dei referendum, i giornali abbiano seguito poco l'incontro tra Berlusconi e Netanyahu. Io ho provato infinita vergogna e imbarazzo per il mio paese quando il Premier Israeliano si è sfilato le cuffie gettandole vistosamente mentre B. pronunciava la parola Bunga Bunga, e poi proseguiva imperterrito nel suo usuale sproloquio privo di qualsiasi senso di rispetto per la statura dell'ospite, per il suo ruolo, per i cittadini che dovrebbe rappresentare, per il quadro che stava violentando, mentre Netanhyahu era senza cuffie e sospirava sorridendo. Avrà imparato a sue spese che non è il caso di chiedere a B. una notizia sull'arte del suo stesso paese. Io comprendo la vostra posizione: di fronte ad una sinistra così assurdamente antisemita come quella italiana buttarsi a destra può sembrare l'unica strada, come ha così brillantemente scritto la Nierenstein già da un decennio. Ma non potete difendere B., che è un personaggio di statura talmente bassa, che non potrà mai essere un valido sostegno. In merito all'incontro dei nostri presidenti, vorrei ricordare il bellissimo articolo di Deborah Fait del 04/02/2010 "Non siamo piu' un piccolo paese di merda" ogni volta che lo rileggo, mi commuovo, questa è vera amicizia, Sarò controcorrente, ma anche in questi momenti di grande difficoltà, sono orgoglioso del Presidente Berlusconi, che non rinnega la sua grande amicizia e lealtà verso il Presidente Nethanyahu e il popolo d'Israele. E sono commosso e riconoscente, che il presidente Israeliano, nonostante tutto, riconfermi la sua speciale amicizia. Solo dolore per gli attacchi dei sinistri, non si puo' solo odiare. Un forte abbraccio, a DeboraH Fait e a Fiammetta Nirenstein ingiustamente attaccata dai soliti giornali. Roberto Gabrieli Gentile signor giornalista, nel suo articolo su Benjamin Netanyahu e Berlusconi, lei scrive: " Giusto finire col bunga bunga (chissà come l’ avranno tradotto in ebreo) " La lingua nazionale parlata in Israele e' l'ebraico, non esiste l' ebreo. Questo solo le dovevo nel tentativo di migliorare la sua cultura. Sul resto dell'articolo meglio non fare commenti se non che l'odio e' un gran brutto compagno di vita. Cordialmente Deborah Fait ************************************** Noto che La macchina di propaganda de L’Unità, il Manifesto, SPI, Fiom CGIL e c. contro Silvio Berlusconi, agisce esattamente nella stessa maniera martellante proprio come la stampa di Hamas e filo Palestina contro Israele. Lavorano alla stessa maniera. E’ una propaganda rimbombante da far venire il mal di testa. Si può scrivere sul sito questa considerazione, se non sono parole troppo inopportune? Vi ringrazio, i migliori saluti. Lettore I lettori conoscono la nostra posizione. IC non entra nelle decisioni dei singoli partiti, ma entra, eccome!, nel loro rapporto con Israele. Piaccia o no Berlusconi, la politica dei suoi governi, fin dal primo, è sempre stata di totale amicizia nei confronti dello Stato ebraico. Non solo, ma si è sempre schierato accanto agli Usa, all'Occidente, contro il terrorismo,l'esatto opposto dei vari Prodi,D'Alema, Craxi, Andreotti, insomma, tutti i governi tranne quelli diretti da Berlusconi. Per qualcuno questo conta poco, per noi moltissimo. IC redazione |
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