Ma insomma, non si può chiedere a una povera flottiglia di rimediare a tutti i guai, per cui la mia fonte mi dice che la flottiglia ha deciso di cambiare rotta e di andare in Siria, che tanto non è lontana, per cercare di aiutare la popolazione, che il regime sta sterminando al ritmo di molte decine di morti al giorno (http://www.europe-israel.org/2011/06/incroyable-la-seconde-%C2%AB-flotille-de-la-liberte-ii-%C2%BB-change-de-cap-pour-la-syrie/). Anzi, vorrei aggiungere, alcuni vanno a Cipro, a dar una mano ai turchi ciprioti che non ne possono più neanche loro dell'occupazione turca. Altri hanno deciso di tentare una marcia di soccordo ai curdi repressi, sempre dalla Turchia. Altri ancora superano il canale di Suez e corrono a fare gli scudi umani per difendere i sudanesi del sud che hanno deciso la secessione in un referendum organizzato dall'Onu, ma sono sotto attacco del regime genocida di Bashir. Altri ancora vanno in Egitto a proteggere i cristiani copti che sono duramente repressi. Ci sono anche quelli che arrivano fino all'ex Sahara spagnolo, occupato dal Marocco contro le deliberazioni dell'Onu, per difendere il popolo Saharui, che da decenni aspetta il referendum.
Bello, no? che gioia tutta questa fioritura di iniziative per i diritti umani, come sono attivi i pacifisti, quanto i cattolici di base hanno preso dallo spirito ecumenico della Chiesa, come i comunisti applicano l'appello di Marx all'unità dei proletari "di tutto il mondo". Ebbene no, è uno scherzo. Mi spiace deludervi, ma la flottiglia punterà solo su Gaza. Anzi, punterà a creare incidenti con l'esercito israeliano. Come diceva quel disegnatore umoristico (che si riferiva a una passione più piacevole e condivisa) "je ne pense qu' à ça". La loro ossessione è Israele e far cambiare loro idea non è certo più facile di quel che sarebbe stato convincere Hitler a sterminare i bulgari o i watussi invece degli ebrei. La difficoltà è la stessa, perché in fondo anche l'odio sottostante è lo stesso.