Riportiamo dall'OPINIONE di oggi, 11/06/2010, a pag. 6, l'articolo di Dimitri Buffa dal titolo "Per la Croce Rossa Internazionale a Gaza non c'è più emergenza umanitaria ".
Già all’inizio di quest’anno il Comitato Internazionale della Croce Rossa ha dichiarato che non vi era alcuna crisi umanitaria nella striscia di Gaza. E l’organismo non è sospettabile di alcuna simpatia verso lo stato di Israele. Anzi. Tuttavia per quelli della Flottilla per Gaza, che in questi giorni stanno ultimando i loro grotteschi preparativi, la cosa non riveste alcun interesse. D’altronde loro fanno capo a un movimento turco, l’Ihh, che ha scopi geopolitici di propaganda islamista e che da tempo è gemellato con hamas e fa riferimento alla Muslim Brotherhood. Quindi di provocatori trattasi e non di salvatori di poveri, afflitti dall’imperialismo mondiale sionista. Un’accusa ricorrente dei filo-palestinesi anti-israeliani è che l’occupazione israeliana di Gaza non sarebbe terminata con il ritiro militare del 2005 accompagnato dallo sradicamento dei quasi undicimila civili ebrei che vi risiedevano. Anche il Rapporto Goldstone si è basato su questo argomento ed ha avuto larga eco nella stampa e fra gli “esperti” internazionali. Ma la tesi non regge. L’articolo 42 della “Convenzione internazionale dell' Aja su leggi e usi della guerra terrestre” del 1907 stabilisce che “un territorio è da considerarsi occupato quando è effettivamente posto sotto l’autorità di un esercito nemico”. Analogamente la Convenzione di Ginevra, anche nella più ampia interpretazione sostenuta dalla Croce Rossa Internazionale, prevede che le forze di terra esercitino un “controllo all’interno” di un territorio per poter parlare di occupazione. Peccato che Gaza sia comandata manu militari proprio da Hamas con i risultati, in termini di rispetto dei diritti umani e civili, che sono sotto gli occhi di tutti. E anche i pacifisti nostrani come il povero Vittorio Arrigoni hanno imparato a proprie spese, nella fattispecie rimettendoci la vita, cosa significhi quel predominio militare. Arrigoni che aveva provato a sobillare molto generosamente alla rivolta i giovani di Gaza contro Hamas, contribuendo a diffondere sul web il manifesto “Gybo”, quello che inizia con “Fuck Hamas, Fuck Israel, Fuck Usa, fuck Anp!”, illudendosi su una primavera araba allargata ai territori della West Bank e a Gaza, è stato fatto assassinare proprio dai caporioni di Hamas che hanno usato sicari poi fatti uccidere nella migliore tradizione delle mafie internazionali. Per salvare quelli come lui che vivono sulla Striscia ci vorrebbe una vera Flottilla.
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